Al fine di essere esaurienti in modo completo, vi presentiamo ora alcune scale modali extraeuropee nelle quali, il complesso meccanismo del “sistema tonale” che abbiamo visto prima, non viene considerato se non casualmente, ma vengono usate altre regole che si basano su principi diversi.

La struttura musicale indiana ha una personalità marcata, tanto da rivelarsi immune dalle influenze occidentali. Le scale, chiamate da loro “Raga”, hanno una loro logica che prescinde da qualunque altra considerazione, anche se il Paese, per molti secoli ha subito la dominazione inglese ( lo vedremo più avanti). Il numero delle scale (Raga) è enorme ( più di 3.000) in genere, con sette note, come da noi e partono quasi tutte da una stessa nota che potrebbe approssimativamente, essere il nostro DO, però all’interno si trova un incredibile numero di varianti per noi insignificanti ma per loro di fondamentale importanza.. Essendo i “Raga” così numerosi ne presenteremo soltanto alcuni.

E’ curioso notare come questa scala, pur essendo uguale alla nostra scala di DO Maggiore, è comunque una scala modale perché non ci sono, come da noi, gradi importanti che condizionano il movimento melodico, per cui la melodia non fa riferimento ai suoni armonici di DO se non casualmente. 

La scala cinese è formata da cinque note (pentatonica); in essa, ogni nota rappresenta un elemento della vita sociale; la prima nota Kong, era l’Imperatore, la seconda Chang, i ministri, la terza Kyo, il popolo, la quarta Tchi i servizi pubblici e la quinta Yu, i prodotti della terra. Una notizia curiosa di cui parleremo nelle altre dispense, è che la musica cinese non ha subito metamorfosi e trasformazioni come è avvenuto qui in Europa; essa, oltre che essere piacevole e gradevole a sentirsi è anche interessante perché nella sua sostanza è strutturata come 2.000 anni fa, per cui anche la parte teorica rimane più o meno, sempre la medesima.

Della penisola indocinese, riportiamo a titolo esemplificativo, le due principali scali modali pentatoniche dette Hàc e Nam. La prima esprime allegria, la seconda invece, tristezza, malinconia o semplicemente tranquillità. Nella prima, troviamo anche note dette Ausiliarie o Ornamentali; le altre note, facenti parte dei gradi importanti della scala, possono da sole fungere come nota iniziale, finale o di riposo.