Prima Lezione
Nelle altre sezioni dedicate agli strumenti, ci siamo occupati del flauto e del pianoforte con i quali, si possono raggiungere notevoli livelli di virtuosismo tanto da consentire l’esecuzione di brani importanti, concertistici, spettacolari, da dove potrà trapelare un notevole virtuosismo tecnico e quindi, un alto livello artistico però, anche all’inizio del percorso didattico, il principiante potrà già trovare grosse soddisfazioni nel senso che, non appena assimilate le prime elementari nozioni musicali, potrà suonare facili brani, anche di autori famosi ovviamente semplificati. Purtroppo per il violino e per gli strumenti ad arco in genere, non è la stessa cosa a causa della conformazione stessa dello strumento. |
Con il violino, prima di poter suonare e ascoltare qualche cosa di piacevole, sia il discente che colui che gli sta accanto, dovrà “sopportare” molti suoni estremamente sgradevoli ed avere non poca pazienza perché ne passerà del tempo prima di sentire qualche cosa di musicale e piacevole. All’inizio quello che si sentirà sovente, sarà un rumore molto simile al miagolio dei gatti, magari perché l’archetto, nel passare sopra le corde, non è perfettamente ad angolo retto rispetto a queste, oppure, perché l’intensità dell’arcata, tende ad appesantirsi quando l’archetto si trova al centro. Un’altra grande sgradevolezza,per il principiante del violino, è la tendenza alle stonature che unite agli inconvenienti di cui si è detto, offriranno davvero una bella panoramica di "sgradevolezze sonore". |
La tendenza alla stonatura praticamente, è la vera difficoltà che troviamo in questo strumento in quanto, da come verrà illustrato fra poco, non esiste un segnale evidente che indica come fare la nota…il principiante ha solamente una idea, che poi sarà soggettiva da persona a persona (in base alla grandezza delle sue dita), di quello che è la distanza fra un tono o un semitono. Per ovviare alle difficoltà enunciate qua sopra, il principiante dovrà sottomettersi quindi, a pallosissimi (ma altrettanto utili e necessari) studi violinistici ognuno, con una sua funzionalità ben precisa; ci sarà quello finalizzato ad acquisire piena padronanza dell’archetto (per chi non lo conosce ancora, fra poco lo illustreremo in modo completo), altri studi avranno la finalità di far si che il violinista in erba non stoni più in quanto ormai, nel suo registro mentale, arriverà a conoscere perfettamente, grazie a questi studi, la distanza che deve realizzare fra le sue dita, per formar il Tono, il Semitono, eccetera; questo, quindi, a seguito di questi esercizi laboriosi, pazienti, eseguiti molte volte e con metodo ….Altri studi hanno lo scopo invece, di far ottenere all’allievo di violino, una agilità incredibile, soprattutto con l’archetto….quasi come se fosse un giocoliere o un equilibrista, fra: “Saltellati” “Balzellati” “Picchettati” "Staccati" ecc (questi sono i termini per indicare i vari movimenti che può fare l’archetto) Questi studi, utilissimi per chi volesse approfondire l’arte violinistica, dal punto di vista musicale invece, possono risultare molto noiosi anche se l’autore di questi, cercherà a volte, di realizzare una certa armonia e una musicalità, per renderli più….come dire?...Digeribili. Insomma, con il violino, anche quando si incominciano a fare progressi, si è ancora lontani dal sentire e far sentire veramente della musica….comunque è certo che poi, quando si arriverà al livello desiderato, nel sentire alcuni concerti per violino con l’accompagnamento di tutta una orchestra, si potrà ben dire che ne era valsa la pena. |
E’ chiaro quindi che, per i motivi ora visti, una lezione online con questo strumento, la vedo davvero problematica, ma essendo che tale strumento, è il “mio strumento “, mi sembrava davvero brutto non farne menzione. Spero che le basi che tenterò di gettare, possano essere un aiuto, almeno a livello “propedeutico”, in modo da consentire a chi lo volesse, di continuare e approfondirsi in quel senso. Ora quindi, dopo questa necessaria premessa, ci occuperemo del violino considerato come il “principe” degli strumenti ad arco, e lo faremo ben consapevoli che non sarà possibile ottenere più di tanto a causa delle difficoltà di cui si è detto a meno che l’internauta e novello discente di questo strumento, non si senta attratto dalla cosa, e non desideri per i fatti suoi, approfondire tale argomento così che, l’apprendimento a livello propedeutico, ottenuto “online”, potrebbe risultare utile. |
Strumenti ad arco
La famiglia degli archi, dalla quale proviene pure il violino, viene chiamata così perché il suono prodotto, è il risultato dello sfregamento dell’arco, sulle corde (diversamente dal pizzico della chitarra o del mandolino).
Questo aggeggio (l’archetto) viene chiamato così perché durante il medio-evo e Rinascimento, il bastone che reggeva i fili (il crine di cavallo) era ricurvo verso l’alto, assomigliando così, ad un vero e proprio arco, da come possiamo notare nel disegno sottostante. |
Successivamente prese un’altra forma, più funzionale dove, tramite un piccolo congegno all’inizio dell’archetto, si poteva “tendere l’arco” (i crini di cavallo) e di conseguenza, renderli aderenti durante lo sfregamento sulla corda…..cambiò quindi la forma dell’archetto, ma rimase il nome |
Diteggiatura violinistica
Anche questo strumento, il violino, ha una sua ben precisa diteggiatura, come lo è stato per il flauto e il piano, ma anche in questo caso, la diteggiatura sarà diversa come pure la numerazione delle dita. La diteggiatura violinistica, riguarda solamente la mano sinistra (anche per chi mancino non è); la mano destra, come tutto il braccio destro, avranno la funzione di destreggiarsi con l’archetto. |
Diteggiatura solo mano sinistra
Indice Medio Anulare Mignolo |
= 1° = 2° = 3° = 4° |
Violino Speciale
Queste note, non sono ottenute mediante la pressione del dito sulla corda, ma solo attraverso lo sfregamento dell’archetto sulla stessa; quindi, secondo il lessico violinistico, si dicono: “corde vuote” |
Costruiamo le Note Del Violino Con Il Primo Dito L’Indice
Le note del violino quindi, sono solamente quattro ma allora, da dove vengono tutte quelle altre note che si sentono quando ascoltiamo un concerto per violino? Semplice, a parte quelle quattro note, tutte le altre le deve “costruire” il violinista e senza stonare ovviamente. |
Il violinista metterà un dito sulla corda che premerà con forza sul legno sottostante (cordiera). Facendo così, sarà come accorciare la corda e, grazie a determinate leggi fisiche in cui, più un corpo elastico è piccolo, più il suono prodotto da questo, sarà acuto ovvero alto, noi potremo in tal modo cambiare la nota verso l’alto, sempre sulla stessa corda. Di fatto, tale corda sarà come “accorciata” e questa corda che prima era una certa nota, ora ne diventerà un’altra, più acuta naturalmente. |
Se noi quindi premeremo con il dito indice (1° dito), la corda SOL, a circa un centimetro dall’inizio della cordiera (che più o meno, equivarrà ad un tono), la nota che ne deriverà, non sarà più un SOL come era alla stato originale, ma diventerà un LA da come noteremo nel grafico di sotto: |
Proviamo ora a premere, con il primo dito (l’indice), la corda chiamata RE, sempre a circa un centimetro dall’inizio della cordiera. Se facciamo questo, tale corda non si chiamerà più RE ma si chiamerà MI |
Ora, premendo, sempre con forza, il dito indice sulla corda di LA, restando sempre a circa un centimetro dall’inizio della cordiera, otterremo la nota SI da come potremo notare ora: |
Con il dito indice, premiamo ora la corda di MI e si avrà la nota |
FA ma attenzione, ora c’è una piccola novità. Poiché tra la nota MI (corda vuota) e la nota FA, la distanza è di un semitono ( lo vedremo più avanti), il dito indice non dovrà più distanziare di circa un centimetro dall’inizio della cordiera, ma dovrà essere proprio vicino ad essa |
Ora ritorniamo sulla corda di SOL e ricominciamo ma questa volta useremo il medio (2° dito) e premeremo ad una distanza di circa 2cm dell’inizio della cordiera; avremo il SI |
Premiamo il medio (2° dito) sulla corda di RE avremo il FA |
Secondo dito sulla corda di LA |
Il secondo dito (medio) sulla corda di MI…. |
Ritorniamo alla corda di SOL con il 3° dito ( anulare) |
Sulla Corda di RE Con Il Terzo Dito (l’anulare)… |
L’Anulare (3° dito) Sulla Corda i LA |
L’Anulare (3° dito) Sulla Corda di MI |
Ora ci occuperemo del dito mignolo che messo sulla corda, ad esempio di SOL, darà la nota RE, uguale alla nota della corda vicina; di RE appunto. Il grande musicista J.S.Bach, essendo che questi due RE hanno delle sonorità diverse, anche dal punto di vista acustico, si “divertiva” a far sentire un RE con il 4° dito (Il mignolo) e subito dopo, il RE con la “corda vuota” dando al tutto, una sonorità molto particolare |
Il Dito Mignolo (4° dito) Premuto Sulla Corda RE |
Il Mignolo Sulla Corda di LA |
Il mignolo sulla corda di MI |
Dopo questa piccola panoramica che riguarda la diteggiatura violinistica in “prima posizione” (vi diremo fra poco cosa vuole dire), entreremo in alcuni dettagli. Chiaramente, quella vista ora, è la diteggiatura più semplice. Questo strumento è addirittura facilissimo da suonarsi, ma per chi inizia da bambino, diversamente è più problematico. Comunque, anche se non si potrà diventare degli Uto Ughi, almeno nella prima posizione (quella vista ora) io credo che con un po’ di pazienza e diligenza (fa pure rima) qualche cosa si potrà ottenere. |
Il principiante quindi, dovrà impugnare l’archetto con la mano destra, e prima ancora di “mettere giù le dita” per usare una tipica espressione violinistica didattica, dovrà incominciare a tirare l’archetto sulle 4 corde, magari alternandosi. Potrebbe mettersi davanti ad uno specchio onde assicurarsi di tirare l’archetto diritto ovvero, perfettamente ad angolo retto on le corde. Per fare ciò, dovrà fare un movimento quando e al “tallone” (che ha finito l’arcata dalla parte del polso) e un altro movimento quando è alla “punta” (l’altra parte estreme dell’archetto) |
Quando è alla punta, il polso dovrà essere piegato verso il basso rispetto alla mano e alle dita che impugnano l’archetto. Quando invece è al tallone dovrà tenere il polso leggermente più alto rispetto alla mano e alle dita che sempre impugnano l’archetto. Stabilito questo, il discente di violino improvvisato, potrà tirare la sua “arcata” dividendola in 4 parti, ovvero contando mentalmente e aritmicamente, da uno a quattro. Il primo quarto utilizzerà un quarto dell’arco, il secondo utilizzerà il secondo quarto e via dicendo. Il discente, dovrà fare attenzione a non appesantire il suono quando si trova nella zona centrale dell’archetto ma anzi, questa sonorità dovrà essere perfettamente uguale dall’inizio dell’arcata (dal tallone) fino alla fine (alla punta).
Per l’appassionato che si vuole esercitare, potrà “tenere sotto controllo” la sonorità che riesce a produrre e fare attenzione che sia sempre uguale dall’inizio alla fine dell’arcata. E’ assolutamente indispensabile, essere molto rilassato nei movimenti…è importante al fine di non irrigidire il tutto. |
Quando si è raggiunto una certa padronanza nel “tirare l’archetto” (per usare il tipico lessico violinistico) si potrà incominciare a “mettere giù le dita”, avendo prima memorizzato le varie posizioni viste prima…e qui saranno i dolori. Questo perché, da come abbiamo visto, non c’è una vera indicazione precisa, anche perché non tutti hanno la stessa conformazione delle dita quindi….bisognerà andare a “occhio”…all’inizio ma poi dovrà essere l’udito a guidare ogni cosa e naturalmente un po’ di esercizio. Il discente si dovrà ricordare la giusta intonazione in modo che, qualora dovesse stonare, automaticamente correggerà spostando leggermente il dito dove occorre; per questo ci vorranno un po’ di esercizi |
Primo esercizio: tirare l’archetto sulle corde vuote
Si incomincia sulla corda di SOL e si tira l’archetto lentamente, suddividendo l’arcata i quattro parti uguali, perfettamente ad angolo retto sulle corde e mantenendo sempre la stessa intensità sonora. |
Secondo esercizio: mettere giù il dito indice sulla corda di SOL ( e dopo sulle altre corde a turno) e dopo tirarlo su per nuovamente rimetterlo…facendo questo più volte e facendo attenzione a non irrigidire il polso. Una cosa che facilita questo è, durante l’operazione, pensare solo al dito e non al braccio o al polso ecc. a quelli, occorre pensare solo per assicurarsi che siano del tutto rilassati |
Una volta che il secondo esercizio è stato effettuato su tutte le quattro corde, potremo divertirci a fare il grande salto e incominciare a suonare qualche cosa |
Per questo, proporrei un facile brano dalle nobili origini. Nobili origini perché si tratta nientemeno che del famoso Inno alla Gioia (tratto dalla 9° Sinfonia di Beethoven) e riadattato per fini Didattici, trovo che l’adattamento sia davvero a proposito perché avendo in se un bel motivetto, può aiutare il principiante ad avere pazienza con se stesso, e ricominciare pazientemente tutte le volte che avrà sbagliato. |
Si impugna il violino (violino sulla spalla sinistra e archetto nella mano destra). Si parte dalla nota LA (corda vuota), si mette già il primo dito(indice) a distanza di un tono partendo all’inizio della cordiera, premendo con una certa forza, tirando l’archetto, si ripete ancora con il secondo SI e si procede seguendo le note sul pentagramma con relative diteggiature. |
Ecco tale melodia trascrizione facilitata per violino, sul pentagramma
Una volta che sarete riusciti ad eseguire questi due brani, credo che sarete in grado anche di mettere la diteggiatura su altri brani, ovviamente quelli più facili (per facile, si intende generalmente che hanno note lunghe) buon divertimento |
Qualora avete una preferenza particolare e quindi, una melodia specifica che vorreste imparare, potrete inviarci un messaggio con la richiesta. Saremo lieti inviarvi la melodia richiesta (magari semplificata) con tutte le spiegazioni didattiche inerenti….Buon divertimento |