La musica nella Scuola Media è diventata materia d’obbligo nell’anno 1978; materia da portare anche ai colloqui d’esame di fine anno. La scuola media non è il Conservatorio, dove si impara la musica a livello professionale, eppure viene insegnata anche in codesto loco ossia nella scuola media. Perché viene insegnata questa materia quando i più nel loro futuro, non diventeranno musicisti? Anche per la matematica è più o meno lo stesso; infatti moltissimi ragazzi che usciranno dalla scuola media, non diventeranno ingegneri o architetti o laureati in matematica, però le nozioni matematiche le dovranno comunque sapere. Per la musica il discorso non cambia; pur se gli alunni non diventeranno dei concertisti di successo, dovranno possedere comunque un certo livello di conoscenza in questo senso, al fine di non restare degli ignoranti. In pratica bisogna possedere le nozioni basilari di ogni disciplina o materia insegnata nella scuola dell’obbligo...
Per la musica oltre tutto, il discorso è ancora diverso; per vedere la sua reale utilità bisogna tornare indietro nel tempo, fino agli antichi greci. La civiltà greca, da molti considerata culla della civiltà occidentale (della nostra civiltà), ha dato grandi filosofi i cui insegnamenti hanno coinvolto quasi tutti i Paesi europei. Gli elementi della civiltà greca costituiscono la base della civiltà occidentale in quanto Roma, pur se militarmente sottomise la Grecia, culturalmente fu da essa conquistata diffondendo successivamente, la cultura greca in tutto il mondo conosciuto di allora (e con il Colonialismo dei secoli scorsi, in tutto il mondo veramente); per questo non è male vedere un attimino cosa dicevano questi grandi pensatori che in qualche modo, hanno influenzato anche la nostra vita.
I grandi pensatori greci per eccellenza, sono Socrate, Platone (allievo di Socrate) e Aristotele (allievo di Platone) oltre naturalmente a tantissimi altri che sarebbe interessante conoscere. A noi per il momento interessa solamente Platone perché nel suo libro Repubblica, spiega come dovrebbe essere organizzata una società ideale e perfetta. Infatti se in questa società modello, secondo Platone, la musica (quella bella) venisse vissuta a livello amatoriale, essa diventerebbe un ottimo mezzo educativo perché stimolerebbe il senso dell’estetica così che, parole testuali di Platone: "Il ragazzino che si esercita con la musica, imparando a suonare uno strumento musicale (magari il flauto), qualora sentirà una nota stonata, o una brutta esecuzione, non la potrà sopportare; per chi non è addentrato nella musica invece, andrà bene qualunque altra porcheria; la differenza non viene percepita. Evolvendo così questo concetto di bellezza, estrapolato per finire anche dalla musica stessa, non sarà nemmeno più in grado di sopportare una cattiva azione, una azione di cattivo gusto, negativa, che può creare problemi anche se questa azione non è perseguibile per legge ovvero, non è illegale. Infatti quante cose possono far soffrire una persona senza che queste costituiscano “reato”? La legge deve esistere e deve essere assolutamente democratica per mille motivi, ma è proprio in una legge democratica che il malfattore può trovare degli spazi per fare i suoi comodi, ovvero del male.
Praticamente la musica insegnata a livello amatoriale (come nella scuola media ad esempio) può arrivare la……dove non può (e non deve) arrivare la legge in quanto la legge deve essere di impronta democratica; guai non lo fosse….Se Platone è passato alla storia per questi insegnamenti, ci sarà senz’altro un motivo.
Una società che funzioni bene per Platone, deve avere due cose: delle leggi che regolino la vita sociale e persone dotate di buon gusto e di buon senso che integrino queste leggi, che sanno come interpretarle, che sanno comportarsi in modo adeguato, senza creare imbarazzo, senza mettere a disagio, senza fare del male, senza essere inopportuni e cose simili anche se queste cose non sono reato e non infrangono la legge; questo lo intuiscono perché nella loro infanzia, tali persone hanno studiato musica e di conseguenza, hanno sviluppato il buon gusto e assimilato i concetti del vivere civile alzando, sia per loro stessi che per gli altri, la qualità della vita.
Giulio...: