Calcio & Musica
Non sono pochi a sostenere che il gioco del calcio a volte, è una vera e propria arte. Credo che forse è vero se notiamo certe acrobazie, veri prodigi di questa disciplina. L’unica cosa che a me “stona”, è notare quanto questo sport abbia preso piede rispetto ad altri sport che comunque sono altrettanto interessanti. L’interesse per questo invece, il calcio, è addirittura sproporzionato. Personalmente ho incominciato addirittura, ad “odiare” questo sport dopo la famosa tragedia avvenuta a Liverpool ma in fondo sbagliavo. In quello che avvenne forse, il gioco del calcio non era il vero responsabile, ma piuttosto la mentalità di certe persone che comunque, anche in altri contesti, farebbero lo stesso cose simili. Basta avere un pretesto e quando questo non c’è, se uno lo vuole, se ha un po’ di “buna volontà” lo trova sempre ovvero, una scusa per fare del male.
Venendo al dunque, da un primo esame superficiale, si potrebbe pensare che la musica (argomento principale del presente sito) con il gioco del calcio, nulla abbia a che fare, ma in fondo non è così; anche qui potremo trovare collegamenti curiosi e interessanti. A parte la famosa “Aole” fatta dai tifosi per incoraggiare i giocatori, accompagnata dal famoso ”aleee hooo che, comunque, ha una sua “intonazione” , gli antichi romani dicevano “mens sana in corpore sano”…..affinché la mente sia sana, anche il corpo lo deve essere in quanto le facoltà intellettuali, possano lavorare meglio e nei famosi giochi ginnici che i greci antichi facevano in onore degli dei, sappiamo che questi, ovvero i giochi, erano accompagnati da canti corali (meliche corali) in quanto erano considerate manifestazioni di gruppo e a queste, i greci antichi usavano unire canti di gruppo ovvero, canti corali
Anche oggi ci sono le meliche corali in onore, più che agli dei, ai giocatori considerati dai tifosi, quasi come degli dei (ma guai se sbagliano, l’odio impietoso del pubblico sarà per loro, assicurato), Queste moderne meliche, a differenza di quelle dell’antica Grecia, non mirano al “raffinato”, all’”eleganza” o cose simili, ma piuttosto esprimono tutta l’irrequietezza, il piacere del “trasgressivo” e della “ribellione” dell’uomo (e della donna) contemporaneo in cui scarica in tali occasioni, tutta la sua rabbia repressa.
Certamente le musiche da stadio, non sono da paragonarsi a quelle di Beethoven o di Mozart, ma la musica è anche questa; un’arte che si accompagna i diversi stati d’animo della gente e, come sappiamo, gli stati d’animo possono spaziare fra i più nobili ed elevati, come pure fra i più bassi e triviali. La musica sarà, anche in queste circostanze, come una cassa di risonanza che amplierà il tutto, restando come testimonianza di un “momento” particolare… bello o brutto.