preside

 

Tratto dalla stampa di Venerdì 15 Luglio 2011

di Maria Teresa Martinengo

 

Se resta quella Preside, terremo i bambini a casa. Anche l’Assessore all’istruzione al fianco di chi protesta. In delegazione dal Provveditore genitori e maestre.

Dopo la petizione con oltre 700 firme dei mesi scorsi, dopo aver ottenuto una ispezione, per chiedere che l’amministrazione scolastica si occupi dei disagi della scuola primaria e materna di anno.

 

Il gruppo era accompagnato dall’Assessore all’istruzione di Piossasco (1.400 bambini), ieri decine di genitori e di insegnanti sono venuti in delegazione a Torino Alla Direzione Scolastica Regionale, sono stati ricevuti dal vice direttore Silvana di Costanzo poi sono andati a colloquio con il Provveditore Alessandro Militerno. In tutte le sedi è stata ribadita l’incompatibilità con la dirigente Carla Arthemalle, a Piossasco da un Comune, Carla de Stefanis a riprova del fatto che il problema per la comunità è una ferita aperta.

 

“Aspettiamo l’esito dell’ispezione avviata dopo la petizione con settecento firme”

 

Tanto che se la situazione non cambierà, in settembre le lezioni - hanno detto i genitori – cominceranno senza bambini nei banchi “La nostra città, che ha una lunga storia di affetto e collaborazione con la sua scuola, sul fronte dell’Istruzione, ha perso completamente la serenità” spiega Michele Siani, presidente del consiglio di Istituto “Insegnanti e famiglie - aggiunge l’Assessore de Stefanis - hanno vissuto un anno tormentato a causa del pessimo rapporto con la dirigente.

 

Con il sindaco Roberta Avoli Faraci abbiamo preso atto che il disagio è molto forte e che non può durare oltre perché a soffrire saranno i bambini. L’Ufficio Scolastico Regionale deve adottare provvedimenti perché, al contrario, l’anno prossimo sia sereno e costruttivo. “Ci sentiamo umiliati, messi in difficoltà nel lavoro quotidiano. Invece di collaborare con la dirigente, dobbiamo in continuazione difenderci da lei” dice un’insegnante “C’è chi ci sta rimettendo la salute”. Veniamo trattati come subalterni, offesi ad ogni occasione.

 

Sono numerosissime - aggiunge un’altra maestra - le situazione individuali compromesse. La dirigente ha nei nostri confronti un atteggiamento persecutorio , intimidatorio. Una collega è stata messa in condizioni tali da ottenere il trasferimento in corso d’anno” E per rendere l’idea dell’atmosfera : “Nell’ultimo collegio docenti di giugno non abbiamo fatto il consuntivo dell’anno, né progetti per il prossimo. Come le altre volte, il tempo è passato rileggendo i verbali dei collegi precedenti, chiedendo che venissero inseriti gli interventi omessi o censurati” I protagonisti della protesta di ieri, confidano nei risultati dell’ispezione attivata dal provveditore Militerno e condotte dalla dottoressa Silvana Mosca “Purtroppo in merito, non abbiamo saputo nulla” dice l’Assessore

 

La Dirigente “Ho Voluto Io Il Controllo”

 

Per Carla Arthemalle, la dirigente contestata, i problemi ribaditi ieri, non sono reali “Sono reali le irregolarità che sto riscontrando nella scuola. Per il resto, le decisioni in collegio Docenti quasi all’unanimità. E che i rapporti in generale siano buoni lo dimostra il fatto che su 140 docenti e 35 amministrativi e bidelli hanno chiesto il trasferimento solo in quattro.

 

Con un numero di personale così alto, mi pare difficile andare d’accordo con tutti. Il fatto è che io non ho accettato certe consuetudini…” L’Ispezione? “l’ho voluta io ed è certamente finita perché l’Ispettrice Mosca è andata in pensione. Nessuno mi ha detto che non sia andata bene. Comunque, siccome il mio contratto è in corso e io non ho chiesto il trasferimento, chi spera che me ne vada deve rassegnarsi: con me il direttore De Sanctis non ha aperto alcun contenzioso, dunque non c’è ragione per cambiare sede.

Fine

 

Dite la vostra ma prima…..lasciatemi dire la mia

 

Quello che mi è risultato un po’ strano in questo articolo, è l’incompatibilità delle due versioni quando presumo sia possibilissimo, volendolo, verificare quella reale. Infatti stando alla prima versione dell’articolo, sembrerebbe evidente che l’ispezione l’abbiano chiesta i genitori e gli insegnanti della scuola, stando invece a quello che dice Arthemalle, l’Ispezione l’avrebbe chiesta lei…..ma allora chi l’ha chiesta, i genitori e insegnanti, oppure la preside Arthemalle?....Mah…

 

Non so come si è risolto il problema per l’inizio del nuovo anno scolastico 2011 2012 comunque dirò quello che penso cercando di non lasciarmi coinvolgere più di tanto nell’esternare commenti che potrebbero essere il risultato di considerazioni tutte mie e pertanto, tendere ad essere….”tendenzioso”, come a dire…di parte, però quando ho letto l’articolo, non ho potuto rimanere indifferente anche perché questa preside (per la precisione…incaricata), la conosco in quanto ho avuto il …per così dire “piacere” (…diciamo così) di lavorare con lei nella scuola media statale Giuseppe Perotti di Torino.

 

Avendo pertanto l’impressione che alcuni episodi, di cui la dinamica conosco anche fin troppo bene, sono addirittura finiti sui giornali divenendo per questo di dominio pubblico, mi viene naturale dire qualcosa anche io (mi sembrerebbe innaturale il non farlo), e cercherò di dirla a prescindere da qualunque tipo di considerazione personale……Dopo tutto a me non piacciono le cose “storte” e nemmeno riesco a “tacere” di fronte a queste, altrimenti mi sentirei come: ”un cane muto incapace di abbaiare” per usare una frase che disse Gesù e che si trova sicuramente da qualche parte, nel Vangelo.

 

Anche io ero obbligato a quel tempo, più che a concentrarmi sul mio lavoro onde dare, nel mio piccolo il meglio ai ragazzi (che sarebbero poi la società del domani), a difendermi invece dai suoi continui attacchi di cui, non ho mai capito il vero motivo di questi ovvero, il perché di tanto astio e animosità verso gli insegnanti quando sono li, come lei d'altronde, per guadagnarsi la pagnotta….Ad un certo punto, per il quieto vivere, ho chiesto il trasferimento quando in quella scuola, prima del suo arrivo, stavo veramente bene.

 

Il lavoro che svolgevo in detta scuola prima del suo arrivo (G. Perotti), era davvero in “cordata” con quello dei colleghi; non per nulla gli insegnanti di una scuola vengono definiti: “Corpo Docente” ….perchè è con questo spirito che si dovrebbe lavorare. Credo che in nessuno di noi ci fosse quella voglia di primeggiare, di apparire, ma solo il desiderio di lavorare bene; infatti ognuno, nell’ambito delle sue competenze, dava il massimo con uno spirito di collaborazione completa.

 

Di tutte le scuole in cui ho prestato servizio, quella è stata una in cui la collaborazione fra colleghi era totale e oltremodo stimolante. Questo, anche grazie alla Preside che stava prima di Carla Arthemalle ovvero, la preside Milena Ponti, che sapeva stimolare magnificamente i ragazzi e…..anche noi insegnati. Come dice un proverbio cinese: “Il saggio “comanda” senza bisogno di impartire ordini”…perché? Perché essendo saggio, si rapporta verso il prossimo in un certo modo (e non nell’altro…). Intanto, non prenderà mai di petto i suoi collaboratori così… gratuitamente, solo per far vedere chi comanda, ma farà in modo che questi, ovvero i suoi collaboratori, trovino la massima soddisfazione nella loro collaborazione sia ad eventuali progetti specifici, che nel loro lavoro quotidiano, curriculare (un po’ come facciamo noi insegnanti, con gli alunni).

 

Il saggio fa molto volentieri il suo lavoro (anche perché lo sa fare bene) e conseguentemente, comunica questa sua voglia di fare a chi gli sta intorno. Non impartisce bruscamente “ordini” (a volte completamente inutili) solo per rimarcare chi comanda e per questo, urlare anche per i corridoi su argomenti praticamente senza la minima importanza.

 

Ora vado in pensione e di tutto questo, allegramente (e pure “francamente”) me ne infischio… ma a questo proposito ricordo…(e come non potrei ricordare)… che questa Preside sovente, alla chiusura delle lezioni del mattino quando suonava la campanella, si metteva nell’atrio della scuola da dove affluivano tutte le classi precedute dai loro insegnanti, gridando a questi insegnanti: “Firmate le circolaaaaariii!!!!!!!! altrimenti il prossimo anno vi cambierò le claaaaassiiiii!!!!!”.

 

Oppure: “Ora entrerò in ogni classe e appena lo trovo, farò il pelo e contropelo all’insegnante che ha posteggiato la macchina così male (poi magari risultava che non era nemmeno uno della scuola)…..però il “casino” (per usare la tipica espressione dei ragazzi) creatosi a seguito di queste sue performance, fatte appunto in ogni classe… quello rimaneva….. e per quanto riguarda la firma delle circolari (uno dei suoi cavalli di battaglia preferiti), c’è da chiarire che non si possono firmare le circolari della Sede quando si è in Succursale e viceversa….la cosa risulterebbe un po’ complicata…difficile firmare qualche cosa quando tu, per ragioni di servizio, sei da un’altra parte…Ho tentato di spiegarle questo più di una volta, ma non ci sono mai riuscito…..Mi domando come non potesse capire una cosa davvero così semplice…. Mi permetto di fare questi piccoli pettegolezzi perché queste scenate erano fatte non all’interno di una classe, o in ufficio a porte chiuse, ma nell’atrio della scuola, davanti a tutti, e di fronte a genitori che andavano o venivano dalla Segreteria, al che risulta evidente che il tutto ormai, fosse di dominio pubblico

 

Per tornare alla s.m.s. G. Perotti sotto la guida della Preside Milena Ponti, quello è stato il periodo migliore di tutta la mia carriera scolastica; nell’ottica in cui si prevede che tutte le discipline non debbano essere come scomparti isolati, ma devono integrarsi fra loro, conservando ovviamente ognuna la sua fisionomia e libertà d’azione, si sono svolti lavori interdisciplinari raggruppati nel progetto “Work Imagine Sound”, gestiti dalla collega di inglese, referente e promotrice del progetto, dove si sono evidenziate le possibilità esistenti di collegare la lingua inglese con la poesia, la pittura, la musica (la mia materia) e l’informatica.

 

Tale collega di inglese era riuscita a stabilire un rapporto personalizzato on line, con una famosa pittrice americana la quale ci inviava regolarmente, sempre on line, i suoi lavori e anche con una grande poetessa inglese: Arhon Thomas che ci inviava poesie scritte in inglese. Il lavoro dei ragazzi era interessante e stimolante; sotto la sua guida molte poesie venivano tradotte in italiano e a volte, i ragazzi venivano invitati a comporre, sull’esempio della poetessa inglese, dei versi o in inglese o in italiano e a volte, anche ispirandosi alle pitture che ci inviava la pittrice americana. Al sottoscritto invece, venne affidato l’incarico di comporre musica inedita che fungesse come colonna sonora.

 

Per l’occasione composi 25 melodie che accompagnavano tale progetto. In un ambiente cosi stimolante ed elettrizzante quale era il nostro, grazie alle varie fonti collaborative che si erano formate e l’atteggiamento molto disponibile e favorevole della Preside M. Ponti, avevo all’epoca una vena creatrice musicale davvero notevole; in ogni momento “mi veniva fuori” una nuova melodia. Tale vena creatrice certo non si è spenta, ma attualmente è in attesa di nuove fonti ispiratrici e nuovi stimoli…… Alcune di queste melodie tra l’altro, ultimamente le ho ripescate e fatte rielaborare ulteriormente con suoni campionati e messe nel presente Sito www.miracolidelleondesonore.it sia in download gratis che in compro on line come pure nel link di “Zimbalam” dove stanno tre C.D. completi, con tanto di copertina.

 

Il progetto era davvero valido e più che essere io a dirlo, lo hanno detto altri più autorevoli di me….infatti tale progetto ha vinto il premio Label Europeo nel 2003…..E…a questo riguardo, devo dire un’altra cosetta molto curiosa e soprattutto “strana”, che non sono mai riuscito a capire fino in fondo e che si è innescata così, come un evento marginale, ma che tuttavia ha dato fastidio a molti. Come detto, tale progetto è stato condotto sotto la guida della Preside Ponti, ma il premio venne assegnato ufficialmente alla scuola l’anno successivo, quando la Preside Ponti non c’era più perché si era trasferita in un’altra scuola e al suo posto era subentrata Arthemalle.

 

La “stranezza” a cui mi sto riferendo quindi, stava nel fatto che quando venne la notizia di questo successo, fu la nuova dirigente Arthemalle a recarsi prima a Roma e poi a Palermo a ritirare il premio che venne assegnato in due fasi successive, quasi a sembrare che fosse stata lei ad organizzare il tutto quando invece, ci tengo a dirlo, in questo progetto lei non c’entrava assolutamente nulla…..e nel modo più assoluto. Forse sbaglierò, ma a ritirare il premio credo, sarebbe dovuta andare la Preside Milena Ponti in quanto fu lei a coordinare ogni cosa e a dare il suo O.K….Il fatto che nel momento dell’assegnazione del premio, la preside Ponti si trovasse in servizio presso un’altra scuola, cosa poteva significare?...

 

...Assolutamente nulla….. Tutto questo infatti lasciò una scia di malcontento generale, non certo in me perché a ritirare il premio comunque, sarebbe stato un capo di Istituto o perlomeno, la referente del progetto (l’insegnante di inglese) tuttavia la cosa non l’ho trovata giusta e non mi è piaciuta…in seguito però, ci furono altri motivi di scontento generale, tanto che a questo episodio non si dette praticamente più importanza e venne completamente dimenticato…Comunque, tralasciando ogni considerazione, personalmente mi sentirei a disagio ricevere onori e premi quando sono destinati ad altri.

 

Tale vicenda infatti all’epoca (quando fu lei a ritirare il premio anziché la preside Ponti), mi fece venire alla mente un episodio vissuto da me quando avevo circa 18, 19 anni, che desidero menzionare onde far capire meglio, quello che io invece… non ho mai capito. A quell’epoca abitavo a Milano ed un giorno andai al Palazzetto dello sport (o qualche cosa di simile…) a trovare un amico che era impegnato in una partita di “hockey su ghiaccio”.

 

La sua squadra vinse alla grande ed io, subito dopo, entrai negli spogliatoi a congratularmi con lui e gli altri membri della sua squadra. Quando ognuno della squadra finì la sua doccia e si rivestì con abiti borghesi, giacca, cravatta, impermeabile ecc., uscimmo tutti insieme dagli spogliatoi e ci recammo, sempre tutti insieme, al Bar dove già diversi giornalisti e fotografi erano in attesa.

 

Poiché casualmente precedevo la comitiva, i giornalisti mi scambiarono credo, per il capitano della squadra al che si precipitarono verso di me per intervistarmi…. Mi trovai per qualche istante come spiazzato e mi affrettai subito a chiarire che non ero io il capitano della squadra, ma solo un amico….Già solo l’idea di farmi passare per il capitano della squadra quando non lo ero per niente, e di quel gioco ci capivo ancora meno, mi avrebbe fatto sentire terribilmente a disagio e per questo mi affrettai a mettermi da parte (anche dai flash dei paparazzi), per lasciare il posto “d’onore” a chi legittimamente ne aveva diritto.

 

Non riesco quindi a capire questa persona...che soddisfazione può avere avuto nel ricevere onori quando, con questi onori, non c’entrava nulla perché erano destinati ad altri?..... Per lo meno avrebbe dovuto lasciare che a ritirare il premio, fosse stata la Preside Ponti, semplicemente perché questa era in servizio in quella scuola, quando si erano svolti appunto tali lavori finalizzati al progetto vincitore del premio….e se anche lei voleva ricevere qualche onore in questo senso, poteva lasciare che i colleghi continuassero sulla scia che già era stata tracciata e soprattutto… non ostacolarli …così forse si sarebbero potuti vincere ancora altri premi.

 

In tal caso nessuno avrebbe trovato da ridire se ci fosse andata poi lei a ritirarli….. qualora si fosse vinto ancora, naturalmente…..Invece cosa è successo? E’ successo che una volta, nell’atrio della scuola, in mezzo a molta gente fra operatori, operai, alunni che facevano l’intervallo, genitori che dovevano andare in segreteria, io le chiesi quando si potevano riprendere i lavori per il progetto che nell’anno precedente aveva avuto un così bel successo (considerando che il premio lo aveva ritirato lei al posto dell’altra Preside, credevo ingenuamente che a tutto questo ci tenesse parecchio). Mi ripose che prima si dovevano vedere le “ricadute in rete”…Poiché questa frase non l’avevo capita tanto bene, le chiesi di spiegarsi meglio, e questa si mise a urlare e sbraitare davanti a tutti tanto chi mi vidi costretto, per il decoro della scuola, a calmarla ed invitarla ad assumere un atteggiamento più consono ed adeguato ad un capo di Istituto…senza urlare in quella maniera….risultava chiaro ed evidente comunque, che ormai era finita e certe cose non si potevano più fare (e tanto meno, vincere nuovi premi). Anche ora mi permetto di fare questo piccolo pettegolezzo, in quanto la scenata venne fatta davanti a moltissima gente, per cui è evidente che anche quella (la scenata) ormai, fosse di dominio pubblico

 

Allo stesso modo impedì, o fece in modo che venisse impedito (il che è lo stesso), che si facessero ancora manifestazioni e concerti scolastici, sia nella scuola stessa, cosa a cui i genitori tenevano molto e che in quel Istituto, era diventata quasi come una tradizione, che altrove….al Museo del Risorgimento ad esempio, dove già si erano svolte nell’anno precedente (con la Preside Ponti), manifestazioni musicali che ebbero notevole successo. Mise anche tante altre proibizioni a colleghi che da anni svolgevano attività (oltre alle regolari lezioni curriculari), che tanto piacevano ai genitori o che erano assai utili per la scuola stessa (oltretutto gratuitamente), di cui non riesco a capire il motivo…Potrei farne un elenco dettagliato, ma davvero non mi sembra il caso…….Perché tutto questo? Gran bella domanda vero? …..La domanda sarà pure bella, ma il fatto è che non riesco a trovare la risposta….

 

Qualche anno fa ebbi la sorpresa di vedere ancora questa Preside in TV perché nella scuola che gestiva, a Rivoli se ho capito bene, sembra che alcuni teppistelli abbiano saccheggiato nella notte, l’Istituto…non ho mai approfondito l’argomento anche perché ormai la cosa non mi interessava più trovandomi in quel momento, in servizio presso un’altra scuola. Infatti quando vidi la vicenda in TV nonché la sua faccia, mi affrettai subito a cambiare canale. Ora però leggo ancora di queste notizie…. di fatti che, secondo un loro preciso clichè e una loro tipica caratteristica, sembra che si ripetano regolarmente, generando malumore e ancora… malumore al che, mi viene naturale dare un consiglio…per il bene di tutti, naturalmente….

 

Ed ecco quindi il mio consiglio che mi sembra davvero quello giusto: considerando che lo stipendio di una incaricata/o non è molto diverso da quello di un professore, perché questa persona non ritorna a fare l’insegnante o, meglio ancora, non va in pensione?
Davvero non ci vedo niente di male. Risparmierebbe tanti urti nervosi (che non fanno mai bene alla salute) a se stessa e agli altri …..e tutti sarebbero oltremodo più contenti.

 

Prego dite pure...

 

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Giulio...

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