centomila

 

DaTorino Sette  del 13/5/2011  prendiamo il seguente articolo:

 

Musica Classica I giovani suonano per i giovani

 

Tra le autorità che contrassegnano il Sermig-Arsenale della Pace Borgo Dora 61, la musica ha un ruolo primario, dato l’importante ruolo di aggregazione che essa riveste. Sono così entrate in funzione negli anni, attività quali il Laboratorio del suono articolato in 4 settori: Scuola di musica, Centro di produzione musicale, Accoglienza musicale, Orchestra e coro della Pace.
Lo scopo di tutto ciò è ovviamente benefico, così parte una rassegna di 5 concerti che ha come slogan e programma
Salviamo 100 mila bambini. Giovani anche i protagonisti dell’iniziativa: infatti a esibirsi saranno complessi di ragazzi.

 

Via al cartellone mercoledì 18 con un doppio appuntamento. Alle 17 suonerà l’Orchestra della sezione a indirizzo musicale della scuola secondaria di 1° grado Caduti di Cefalonia di Torino, alle 20,30 sarà la volta di Cgb (Classic Guittar Band) & Ymo (Yong Musicians Orchestra) diretti da Carmine la Vecchia.  Due gli appuntamenti anche Giovedì 19: alle 17 è di scena la scuola secondaria di 1° grado Bobbio di Torino, alle 20,30 con l’orchestra dei 66 martiri di Grugliasco con il progetto Musica dal Mondo. Chiusura sabato 28 Maggio alle 20,30 proprio con il Laboratorio del suono che impegnerà la propria Orchestra e il Gruppo d’insieme, sotto la direzione di Mauro Tabasso.
Fine

 

Dite la vostra….ma prima lasciatemi dire la mia

Credo che una cosa che manca veramente nel nostro Paese, sia la libertà psicologica…..ovvero, uno può fare quello che vuole, perfino criticare il Governo (cosa assolutamente proibita fino a qualche lustro fa) ma siamo ancora ben lontani dal concetto di vera libertà…Tante cose ci piacerebbe farle, le troviamo pure carine, simpatiche, ma non le facciamo….Forse perché temiamo di essere inopportuni, inadeguati, di fare una brutta figura…o cose simili. Per questo cerchiamo disperatamente una scusa, una giustificazione quando vogliamo fare quelle cose che magari potrebbe risultare, come dire?….un po’ insolite.  Tempo addietro, essendo che mi ero preparato un discreto repertorio di brani da suonarsi al Piano Bar e avendo un certo desiderio di suonare in giro in quanto sovente dicevo fra me e me: “A cosa serve aver  imparato tanti brani, che piacciono molto ad un tipo di pubblico (non certo agli adolescenti), se poi questi brani me li suono soltanto a casa mia?” 

 

Per questo motivo quindi, quando vedevo un locale di mio gradimento, magari con un bel pianoforte a coda, o anche verticale, entravo per contattare il padrone e offrire così la mia disponibilità pianistica, a prezzi contenuti…ma non ebbi grandi riscontri. Stesso discorso per quando cercavo di contattare responsabili di Enti, Istituzioni, Comitati di Quartiere  e cose simili, per vedere se era possibile fondare scuole di musica per i giovani….ma anche lì i risultati furono piuttosto scarsi. Venni a sapere in seguito da un mio amico, che quello non era il sistema giusto, almeno qua in Italia…     Feci così mente locale su questo e  presi consapevolezza che sovente i locandieri contattati da me in questo modo, più volte, con aria imbarazzata, non sapevano praticamente cosa dire, sovente mi dicevano: “Ma lei….in fondo …non sappiamo nemmeno come suona”…”Per quello non è un problema; vengo un giorno quando non c’è gente e le faccio sentire se il mio genere può andar bene oppure no”….”Ma…non è così facile….. lei si presenta così…. di punto in bianco….abbiamo già chi ci tiene i contatti in questo senso ecc  ecc….”

 

Così questa perplessità durò in me fino a quando, in omaggio al famoso film Mi manda Picone, questo mio amico, probabilmente grande osservatore degli usi e costume della nostra società, mi disse: “Il tuo sistema qua in Italia non funziona…se ti presenti in un locale per suonare, o in un qualche Ente per fondare una scuola di musica, non puoi farlo così…a tuo nome…o per te stesso…Altrimenti diranno: “Ma chi è quello la? …E chi lo conosce?....Anche se ti sei presentato (e quindi, dopo la presentazione ormai, dovrebbero conoscerti)…..

 

 

Lo devi fare a nome di un qualche cosa, come a dire, che non sei tu che ci vai di tua iniziativa, ma è un altro che ti manda  (Mi manda Picone…) così sei disimpegnato a livello psicologico, da quello che intendi fare veramente…davvero un bel modo complicato e subdolo di muoversi. Trovo piuttosto meschinello un tal modo di procedere; è come se uno volesse fare una certa cosa, ma non ha il coraggio o la sicurezza interiore di assumersi la responsabilità per quello che vuole e potrebbe fare e così dice: “Non lo faccio perché lo voglio fare io…. ma lo faccio per…che so?... Magari per combattere la fame nel mondo… oppure  contro la guerra… oppure ancora, per solidarietà di quello di  quel altro e via dicendo”……Se poi uno volesse essere pignolo, nel caso specifico dell’articolo in questione,  potrebbe anche dire: “Perché salvare solo 100 mila bambini e non 100 mila e uno? O magari qualcuno di più?

 

La Musica (se bella e suonata bene) nobilita il nostro animo, ma per salvare qualcuno occorre un intervento diretto, organico, finalizzato  in quel senso e qui, usciamo fuori dal mondo dei suoni… Intanto se vuoi proprio salvare questi bambini, dovresti salvare anche i loro genitori e dare loro la possibilità di allevarli bene e farli crescere nel giusto contesto sociale, affinché non prendano cattive strade…Ma per fare questo bisognerebbe tirare fuori i soldini che, se uno avesse le idee un po’ lungimiranti, non li considererebbe sprecati, ma come un finanziamento che potrà produrre dei frutti nel futuro…ancora meglio. Anche per gli spettacoli di beneficenza, trovo la cosa per lo meno curiosa. Vogliamo fare del bene a qualcuno?

 

Perfetto, allora gli enti competenti per questo tirano fuori i soldi, in modo intelligente ovviamente (ci sono tanto lavori utili che nessuno vuol più fare),  per questo fine.  Così lo spettacolo lo si farà solo per far spettacolo (perché la musica è una necessità dell’essere umano e non ha bisogno di scuse o pretesti per manifestarsi) con il fine di offrire uno svago alla gente. Per fare del bene alla gente, si devono offrire delle belle impressioni, tali da contrastare quelle brutte che purtroppo si vedono tutti i giorni. Tra l’altro, non so il perché, quando si vede in un film, un ristorante di lusso (in cui si cerca di rappresentare la realtà), è matematico che nel film stesso qualcuno strimpella il piano ma, almeno qui in Italia, non è così; magari se proprio si fa musica in quel locale, ci sarà qualche tastiera elettronica e amplificatori, fili elettrici aggrovigliati e altri arsenali di quel genere, atti solamente a stordire il cliente e non rallegrarlo. Ricordo una volta in un locale, quando smisi di suonare il piano una signora che stava seduta non lontano da me, dire alla sua amica: “Ah che bello poter sentire ancora il suono di un pianoforte vero…...ormai è diventata una cosa rarissima”….E’ strano che se alla gente piace questo (il suono autentico del piano), è proprio questo che assolutamente non glielo si voglia far sentire. Infatti nei locali che fanno musica, sono assolutamente pochissimi quelli che hanno un pianoforte vero, e sono ancora meno quelli che lo fanno suonare……

 

Questo tipo di mentalità secondo me, distorce la gente da quello che è lineare ed armonioso, creando solo confusione mentale e niente più. Pensare che non è difficile; nei locali frequentati da giovanissimi, si darà spazio ad un certo tipo di musica (proprio quella che a me assolutamente non piace) e nei locali frequentati da gente che non sono più giovanissimi (e che per questo, hanno sviluppato un gusto autonomo), si potrebbe dare spazio ad un genere rilassante, con canzoni che hanno superato la prova tempo e con pianoforti tradizionali (tra l’altro oggi va molto di moda il gusto dell’antico) anche perché questi pianoforti, non irritano, distendono i nervi ed hanno un suono che non sembra di plastica.

Prego…dite pure

Torna In Cima Alla Pagina

 

Giulio...

Indice

Home

Commenta

Valid HTML 4.01 Transitional

matita