Dite La Vostra…
Articolo preso dalla Stampa di Mercoledì 10/9/2008 di Giuseppe Salvaggiulo
Truffa Tempo Pieno Il Grande Business Delle Cattedre Inutili
Centomila alunni fittizi alle medie. Ecco dove nasce la crisi del sistema
E’ la scuola media il “buco nero” del sistema italiano dell’istruzione pubblica. Il luogo dove si apre la frattura, ormai unanimemente segnalata dai rapporti internazionali, tra Italia e resto del mondo. “Tra scuola elementare e media cambia radicalmente la struttura organizzativa, senza una progressione graduale” spiega Daniele Checchi, economista de La voce, info “poiché la media è una fotocopia organizzativa delle superiori”.
Gli alunni si trovano catapultati da un giorno all’altro da una scuola “prevalentemente ricreativa e con forti caratteri affettivi” a una organizzata con decine di insegnanti e altrettanti manuali in un contesto esigente e competitivo.
Risultato: un disastro che vanifica i buoni risultati delle elementari (dove nelle classifiche internazionali siamo nei primi cinque posti). A quel punto, spiega Checchi, “il divario si accentua: chi sceglie i licei può recuperare una preparazione d’eccellenza, ma chi si affida alla formazione tecnico-professionale, è spacciato”.
Conti Sbagliati
Chiedere più soldi, è fatica sprecata. La Finanziaria impone 7,8 miliardi di risparmi entro il 2012. Un inedito rapporto di Tutto scuola (www.tuttoscuola.com), che sarà presentato domani a Roma, individua i punti critici dell’istruzione pubblica. Sprechi, anomalie, a volte scandali.
Il più eclatante si annida proprio nella scuola media. E’ il tempo prolungato, equivalente del tempo pieno delle elementari. In realtà, a differenza del tempo pieno, quello del tempo prolungato è un servizio ormai più offerto dal ministero, che richiesto dalle famiglie. Non solo. Ufficialmente risultano 433 mila alunni di scuola media che frequentano classi a tempo prolungato. Ma l’incrocio con altri dati del Ministero, compresi quelli sulle mense, rivela che la realtà è diversa. I ragazzi che effettivamente hanno orari da tempo prolungato sono solo 323 mila. E gli altri 110 mila? “Evidentemente sono in classi solo fittiziamente a tempo prolungato”. E visto che l’orario prolungato genera nuovi docenti, i conti non tornano. “Si può stimare che queste classi a tempo prolungato , sulla base di quei 110 mila alunni in meno, siano almeno 5500, corrispondenti a circa 6500 cattedre in più non giustificate”.
Banchi Vuoti
Diecimila scuole, un quarto del totale, hanno meno di 50 alunni. “Solo una parte sono in montagna o nelle piccole isole e vanno salvaguardate. Moltissime sono in pianura, a volte in zone "industriali”. Sintomatico il caso Breme. Non ci sta il sindaco di Breme (Pavia) a passare per uno sprecone, per la scuola elementare con soli 11 alunni. Francesco Berziero, sindaco di questo comune di 800 abitanti, spiega che la scuola pluriclasse (quattro bambini in prima, due in seconda, nessuno in terza, due e tre in quarta e quinta) riveste un’importanza cruciale per la comunità, “in cui negli ultimi anni sono nati dai dieci ai dodici bambini ogni anno. E forse è anche per la presenza di questa scuola che le giovani coppie non se ne vanno e fanno figli. In provincia di Pavia: 4 insegnanti e un bidello per 11 alunni. Ciascuno di essi costa 8 mila euro all’anno, contro i 3300 di una scuola standart.
Un esempio segnalato dal rapporto è quello della provincia torinese: 78 Comuni su 300 hanno una scuola primaria con meno di cinquanta alunni. Per legge, a meno di casi eccezionali, le scuole con meno di 20 alunni dovrebbero chiudere. Ma sopravvivono per ragioni campanilisticihe. E il ministero paga. Inverso Rinasca (Torino) ha 13 iscritti con 5 insegnanti. Nel raggio di 5 chilometri, ha ben 5 Comuni che potrebbero ospitarli. Il più vicino è a 4 chilometri. Basterebbe un pulmino. Eppure la microscuola resiste.
I Corsi di Recupero
Anche le superiori non brillano per efficienza. Gli Istituti sono autorizzati da una circolare del 1979 a ridurre l’ora di lezione a 45-50 minuti “per cause di forza maggiore”. Ma i docenti non recuperano il tempo non lavorato e regolarmente retribuito. "Tutto scuola" stima almeno in 6 milioni le ore di docenza retribuite ma non prestate, per un importo di 200-245 milioni di euro. “La restituzione delle ore non lavorate, potrebbe contribuire a risolvere a costo zero” il problema dei corsi di recupero, che quest’estate sono saltati in molte scuole e per certe materie a causa della scarsità di soldi e disposizioni
Fine
Dite La Vostra Ma Prima… Lasciatemi Dire La Mia La Mia
Mi sento quasi in obbligo di intervenire, tanto più che l'articolo è corredato da immagini in cui figarano ragazzini che suonano (la materia che insegno). Mi piace il ragionamento ma non mi piace la polemica (in nessuna direzione) pertanto quello che dirò, cercherò di dirlo in modo “sereno”, senza scarico di adrenalina, ma solo con l’intento di valorizzare il “vero”.
Ho sempre notato, da quando insegno, che alla gente che non lavora nel mondo della scuola, da più fastidio quel periodo di 15 giorni di festa a Natale, i 10 giorni a Pasqua, più le feste estive, che hanno i professori, che non i mega stipendi degli onorevoli con la possibilità, tra l’altro, di assentarsi quando e come a loro pare, senza dover portare giustificazione nonché, per chi lo vuole, andare in pensione con soli due anni, sei mesi, e un giorno di servizio.
Per quanto riguarda poi di quel comune, di cui parla il presente articolo, con una scuola di soli 13 alunni e 5 insegnanti…E’ vero che i 13 alunni potrebbero essere assorbiti in classi di altre scuole situate nei vicini comuni, dove già stanno insegnanti che esercitano la loro attività, sollevando così il Governo dall’impegno di elargire lo stipendio a quei 5 insegnanti...davvero sarebbe un bel risparmio….Ma allora? Cosa ne sarà di queste 5 persone?....Dovranno andare a rubare per vivere?...
E’ chiaro che queste persone davanti a una eventualità del genere, cercheranno di sistemarsi in altre scuole più lontane così che, oltre al disagio, dove finirebbe il risparmio? Una volta che si saranno sistemate altrove, queste persone percepiranno sempre comunque, lo stipendio dallo Stato…
Avrei un consiglio da dare per far risparmiare i soldi allo Stato ovvero, che le lezioni impartite alla classe, siano vere lezioni e che non ci sia nemmeno l’ombra di eventuali “mobbing” nei confronti di quegli insegnanti che non godono la simpatia o dei colleghi, o del capo di Istituto, perché in tal caso la loro lezione sarebbe solamente una farsa (e non per colpa loro) in quanto non si troverebbero nelle condizioni di offrire all’utenza il servizio per il quale sono pagati…A questo proposito non sarebbe male organizzare controlli incrociati di Ispettori, non per mettere in crisi il personale, o intimidirlo, o limitarsi a che i registri siano ordinati e compilati in “bella scrittura”, ma per verificare che il tutto proceda nella norma, nel rispetto di tutte le discipline e di tutte le persone
Prego Dite Pure...
Giulio...