guidatore

Mappa Del Sito

 

Dal settimanale Di Più, del 25, Luglio 2011 n° 28
prendiamo il seguente articolo:
Se il guidatore si sente male, l’auto si accosta da sola...
La vettura si “accorge” del malore, si porta in una piazzola e chiama i soccorsi

Di Gianni Marin

 

Monaco di Baviera (Germania) Luglio

Una grande invenzione è destinata a rivoluzionare il mondo dell’automobile e a rendere più sicura la guida per se e per gli altri nel caso in cui chi è al volante si senta male e non sia più in grado di guidare. Infatti i tecnici del Dipartimento di Ricerca Tecnica della BMW, uno dei leader nella tecnologia digitale automobilistica, in collaborazione con la Siemens e la Clinica Universitaria Charitè di Berlino, hanno progettato, nell’ambito della ricerca “SmartSenice”- Servizi intelligenti per utenti senior”, il cosiddetto “assistenza per le soste di emergenza”. E’ un sistema che, se il conducente si sente male, attiva una sorta di “pilota automatico” e chiama i soccorsi.

 

 

Valuta Anche Com’ é Il Traffico

In pratica le vettura, che possiamo immaginare mentre viaggia in autostrada, attiva le luci di emergenza (le frecce di direzione di colore giallo), si porta verso il margine destro della strada, evitando le altre auto che sopraggiungono, e si ferma appena possibile. Nello stesso tempo, se collegata al telefonino, invia una richiesta di soccorso al centro più vicino in modo che un’autoambulanza possa sopraggiungere tempestivamente.
Fino a poco tempo fa “l’assistenza per le soste di emergenza” era solo sperimentale, cioè era studiato in laboratorio attraverso alcune simulazioni, ora invece si è passati alle prove pratiche su strada. Per la prova, la Casa tedesca ha usato una X5 in tutto simile ai modelli in circolazione.

 

Ma non è proprio così, perché al suo interno e sulle parti esterne, esiste un numero notevole di sensori di ogni tipo: telecamere, laser, scanner e due computer nascosti nel vano dei bagagli ai quali è stato affidato il compito non solo di tenere sotto controllo i parametri vitali di chi è al volante fin dalla partenza, ma anche di consentire all’assistente di guida virtuale di rilevare e valutare le condizioni del traffico, nonché la posizione della vettura sulla corsia di marcia. Un ruolo chiave nella sequenza delle rivelazioni è svolto da uno strumento elettronico, denominato Lidar, dotato di diverse tecniche sensorie che, attraverso radar e video camere sistemate su tutti i lati della vettura, rileva la situazione del traffico in ogni direzione.

 

Tutto si svolge automaticamente e l’assistente per le soste di emergenza, tenendo in considerazione gli altri utenti della strada, guida in modo sicuro (se necessario, attraversando anche più corsie) fino alla corsia di emergenza dove arresta la vettura. “Le informazioni centrali per l’assistente per le soste di emergenza”, mi dice Peter Waldmann, project manager del sistema “possono essere riassunte in una breve frase: dove mi trovo e che cosa fanno gli altri. Per questo la vettura deve sapere con una precisione al centimetro, non solo dove si trova sulla strada all’interno della vettura ma, nello stesso tempo, anche come si comportano gli altri veicoli. Solo così il sistema può funzionare in modo affidabile”.

 

Tutto parte insomma dal presupposto che, se si attiva “l’assistenza per le soste di emergenza”, il conducente non è più in grado di guidare e di conseguenza il sistema deve eseguire in modo affidabile tutte le manovre di marcia e di guida trasversali senza intervento umano. In particolare significa che la vettura deve restare in corsia, mantenendo una distanza di sicurezza dal veicolo che la precede e, infine, effettuare più cambi di corsia fino a raggiungere quella di emergenza dove frenare e arrestarsi.

 

Attualmente sulla vettura di prova, il malore del conducente è simulato premendo un pulsante posto sul colante ma, in futuro, quando diventerà un optional acquistabile e sarà applicato su una vettura di serie, “l’assistenza per le soste di emergenza” sarà attivato quando i parametri vitali di chi è alla guida diventeranno anomali

 

I Benefici Sono Incredibili

Tutto prenderà il via quando il pilota salirà a bordo, metterà in moto l’auto e impugnerà il volante da cui partirà la registrazione immediata dei suoi valori clinici che saranno costantemente confrontati durante la guida con quelli rilevati dagli “occhi virtuali” inseriti nell’abitacolo e strasmessi alla centrale. Riguarderanno la frequenza cardiaca e le eventuali variazioni che si dovessero verificare per altri elementi come la temperatura corporea, il livello di attenzione nella guida attraverso il numero dei battiti delle palpebre, l’inclinazione della testa, la forza impressa sul volante. Se i controlli e le informazioni che giungono alla “centrale” si dovessero alterare convergendo verso una situazione di attacco cardiaco, “la mente” virtuale del dispositivo attiverà automaticamente la procedura che metterà in azione “l’assistente per le soste di emergenza” che, a sua volta, farà iniziare il processo già descritto.

 

E’ nata così l’auto che si prende cura di ciascuno di noi, ma per molti automobilisti la tecnologia digitale, che in forma sempre più massiccia sale a bordo di un’automobile, è un elemento che può disturbare la guida in quanto, si dice, fa aumentare di pari passo la possibilità di guasti o di malformazioni. Eppure i benefici che i cip hanno apportato, come abbiamo visto, sono incredibili in quanto hanno una vista a trecentosessanta gradi, reagiscono molto più velocemente degli esseri umani, non si distruggono, non fumano e non devono alcolici. I costruttori automobilistici (in particolare tedeschi come BMW, Mercedes e Audi) e della componentistica (Siemens, Bosch, Magneti Marelli) stanno sperimentando prototipi sui quali sono montati sistemi radar e video in grado di riconoscere la segnaletica stradale, le corsie di marcia, eventuali pericoli di collisione, magari trasformando, su appositi schemi, la notte in giorno, mentre le telecamere, sorvegliano il guidatore avvisandolo in caso di imminente colpo di sonno.

 

Molti di questi dispositivi sono già offerti, ma soltanto come una costosa novità nel segmento delle automobili di lusso. Non è detto però che in un futuro più a meno prossimo non possano essere offerti a prezzi accessibili anche nelle city car. E questo è avvenuto con l’ABS (Anti-loking Brake System) che, dal 1965, anno in cui cominciarono i collaudi di questo antibloccaggio in forma elettronica, si dovette attendere sino al 1978 per vederlo in produzione sull’ammiraglia Mercedes Classe S. Da allora, gradualmente, questo equipaggiamento è diventato merce sempre più comune nella dotazione di serie di un’automobile. Ed è anche quello che sta avvenendo, ai tempi più recenti, con il “Park Assistant”, il sistema che rileva lo spazio a disposizione per parcheggiare, che “giudica” autonomamente se esso è sufficiente per accogliere la vettura e che, se questo risponde alla necessità, parcheggia senza che l’automobilista intervenga mai nelle manovre, se non inserendo inizialmente la retromarcia. Le prime industrie ad installare il “Park Assistant” sono state la Mercedes e la BMW, ma successivamente se ne sono accodate altre come ultimamente la Lancia con la nuova city car Ypsilon.

 

Gli “angeli custodi hi-tech” dell’automobilista stanno insomma coinvolgendo tutti i costruttori. Mercedes ne ha fatto un punto di riferimento introducendo nella settima generazione della Classe E l’Attention Assist , un altro sistema elettronico che entra in competizione con “l’assistente per le soste di emergenza” della BMW. Infatti si accorge se chi è al volante è stanco e lo invita a fare una sosta.
Il funzionamento è tutt’altro che semplice; una serie di sensori memorizza le caratteristiche di guida di ciascuno (come i movimenti su acceleratore e impianto frenante, la rotazione del volante) e, se questi valori differiscono da quelli rilevati nella prima mezz’ora di guida, i sensori consigliano la pausa con segnali acustici e una “invitante” tazzina fumante di caffè che compare nel quadro strumenti.

 

Il Sistema Agisce In Frazioni Di Secondi

Ma è anche sul sistema Pre-Safe che la Mercedes-Benz punta nel campo della sicurezza. E’ un sistema che entra in funzione quando si verificano determinati presupposti come, per esempio, frenate di emergenza, marcato comportamento sovrasterzante o sottosterzante della vettura, movimenti critici dello sterzo alle alte velocità. Se è riconosciuta una situazione di pericolo, il sistema prepara in frazioni di secondo gli occupanti e la vettura, a un impatto, tra l’altro, tenendo la cintura di sicurezza anteriore. Anche il sedile del passeggero anteriore può essere regolato automaticamente in una posizione più favorevole a incrementare ulteriormente il potenziale di protezione dei dispositivi di ritenuta, come airbag e cinture. Inoltre il sistema provvede a chiudere il tetto apribile e i finestrini laterali. Così gli airbag laterali possono evitare l’intrusione di oggetti esterni.
Insomma, la mano dell’elettronica sarà sempre più presente sulle automobili, spetta però all’automobilista il compito di non abusarne e di farlo diventare una preziosa amica
Fine

Dite la vostra…ma prima lasciatemi dire la mia.

 

Queste invenzioni davvero sono mirabolanti e potrebbero davvero portare molto benessere nella nostra società. Personalmente, essendo che mi sono appassionato alle profezie bibliche, sono sempre rimasto “colpito” da quella che dice (se non erro il profeta Daniele) che alla fine dei tempi, la conoscenza umana si svilupperà in maniera enorme, inimmaginabile….Se paragoniamo a come era la vita presso gli uomini delle caverne o presso gli antichi romani oppure….senza andare tanto lontano, soltanto una cinquantina di anni fa, confrontandola con quello che si riesce a fare oggi giorno, vediamo che è vero. Nella profezia si dice anche che a causa di questa grande conoscenza, ci sarà anche una tribolazione, ma io credo che la tribolazione, non derivi tanto dalla conoscenza in se stessa, ma dell’uso che se ne fa come in questo caso, questa bellissima invenzione che potrebbe rendere migliore e più di qualità, la nostra vita.

 

Io forse sono un po’ megalomane, anche se le mie conoscenze riguardo l’informatica sono molto limitate (anzi, forse sono megalomane proprio per questo), ma credo che con i mezzi di cui disponiamo oggigiorno, si può perfino andare molto oltre a questa invenzione. E’ da tempo infatti che mi frulla per la testa un utilizzo dell’informatica riguardo la circolazione stradale, che trovo davvero eccezionale. In fondo temevo a divulgarla perché la trovavo un po’ fantasiosa ed azzardata, ma ora che leggo queste cose, perché non esternarla? Chissà… forse potrebbe risultare invece, molto valida.

 

Ecco come si potrebbe rendere ottimale al massimo, l’utilizzo dei computer nella circolazione stradale. Rendere obbligatorio, su ogni mezzo motorizzato, l’applicazione di un navigatore che interagisca anche direttamente sulla guida della vettura. Se tutte le vetture dovessero per legge, avere questo navigatore, nella zona ci sarà un “server” che avrà la gestione di tutte le macchine che percorrono la zona di sua appartenenza. Tutti i sofisticati sensori di cui ha parlato l’articolo e che ora stanno all’interno di questa macchina per valutare il traffico esterno, come dice: “valutare dove ti trovi e cosa c’è intorno a te”, sarebbero ancora utili perché qualcuno potrebbe ancora girare senza queste applicazioni e quindi, non essere contemplato nel quadro e nel programma del “server” di zona (o dell’elaboratore centrale) per cui questo server, risulterebbe come una vettura anomala in quanto, non è prevista la circolazione di quel veicolo nella sua memoria. Questo potrebbe causare incidenti, però con questi sensori sofisticatissimi e sensibilissimi, la macchina che per una qualche ragione dovesse usufruire dalla guida automatica, potrebbe tenere conto anche di quello che succede fuori e non solo dove si trova.

 

Una volta che tutte le vetture della zona fossero davvero munite di questi dispositivi, non sarebbe nemmeno più la macchina a decidere il suo percorso attraverso questi dispositivi, ma sarebbe l’elaboratore centrale (il server) il quale, avendo già in memoria la destinazione di ogni veicolo, la posizione di partenza e di arrivo, stabilirà per ogni mezzo un percorso ideale e ottimale, avendo sotto controllo tutto il traffico stradale della sua zona; tutte le strade saranno nella sua memoria, i divieti di transito, i sensi unici, i posteggi ecc. Così, in relazione a questo, potrà stabilire il percorso ottimale per ogni vettura, nonché la zona per parcheggiare e, come supporto, utilizzare i sensori di bordo sofisticatissimi, nei casi di emergenza che consiste in situazioni che l’elaboratore centrale di zona, per via di qualche imprevisto, non è riuscito a prevedere.

 

Oltre a questo, il guidatore volendo potrà anche guidare se ne ha voglia, ma avrà una autonomia limitata in quanto, volesse fare il furbo e imboccare una via contromano, essendo che il veicolo è sotto il controllo del server di zona, non lo potrà fare; un dispositivo bloccherebbe il tutto. Lo stesso potrebbe succedere per chi volesse passare con il rosso, non rispettare il limite di velocità ecc
Credo che prima o poi, considerando quello che già si è fatto, si arriverà anche a questo. L’unica cosa alla quale si dovrà stare attenti, saranno i pirati informatici, ma se anche i nostri soldi, in fondo, sono protetti nelle banche da questi sistemi elettronici, tutto sommato potrebbe essere comunque una miglioria per la gente…..Staremo a vedere quello che succede e speriamo in bene.

Prego…..dite pure

Torna In Cima Alla Pagina

Giulio...

Indice

Home

Commenta

Valid HTML 4.01 Transitional

matita