Dalla stampa di Giovedì 1° Settembre 2011, pubblichiamo il presente articolo di Martinengo
I precari in rivolta riconquistano il posto
Il provveditore si arrende: sistemati tutti i supplenti
Urla, agitazione, qualche insulto e poi l’arrivo dei vigili e carabinieri in borghese. Tutto questo, ieri mattina nell’aula Magna dell’Itis Pininfarina di Moncalieri dove erano previste le nomine dei supplenti annuali sui posti di sostegno alle superiori: 300 cattedre, in origine, che una circolare dell’ultimo minuto aveva ridotto a 97. Le 203 sottratte erano andate nel frattempo, ai docenti di ruolo diventati sopranumerari per i tagli e la riforma. Di qui la reazione dei precari. E’ partita una contrattazione tra il provveditore Militerno e i sindacati andata avanti per tre ore che dovrebbe aver rimesso a posto le cose. Anche per i soprannumerari, per lo più docenti tecnico-pratici di materie di laboratorio. “Ci siamo riuniti con la preside incaricata delle nomine, i sindacati e infine l’Amministrazione ha fatto un passo indietro” ha poi spiegato Militerno riconoscendo di aver fatto una stima globale delle diverse graduatorie non giusta; in particolare nella AD08, dove si sono inseriti i tecnico pratici, non c’erano quasi più posti per gli specializzati: “Si è quindi stabilito di assegnare un certo numero di posti aggiuntivi”.
Fine
Dite la vostra….ma prima lasciatemi dire la mia
Francamente questa volta, dire la mia davanti ad un problema così complesso, li per li mi è un po’ complicato in quanto non saprei da che parte cominciare, ma sento che qualche cosa devo comunque dire perché mi sembra quasi grottesco quello che succede. Ricordo quando ero supplente ed agognavo, quasi come fosse un miraggio, l’inserimento nel ruolo. All’epoca per avere una piccola informazione, necessaria, ma altrettanto difficile da ottenere (e di questa difficoltà non ho mai capito il motivo), dovevo fare la fila in via Coazze, dove era la sede del Provveditore agli studi di Torino, per tutta la mattina, perché le persone che come me dovevano anche loro chiedere qualche cosa, erano tante…
Ricordo che a volte la fila arrivava fino nella via e che fare?....altro non c’era da fare che mettersi li con molta, tantissima pazienza e aspettare……aspettare…….e ancora…...aspettare, finché arrivava il momento che ti trovavi davanti allo sportello per fare la tua domanda la quale, più o meno, poteva essere la seguente: “Ho bisogno di sapere questo…questo e quello”….”Allora per avere queste informazioni” diceva l’addetto, “deve andare al 4° piano o al 3°, oppure al 2° ….stanza numero 3, oppure 4 ecc…e li avrà l’informazione che cerca”. Inutile dire che arrivato al piano e alla stanza indicata, trovavo un’altra numerosa fila di aspiranti insegnanti che attendevano il loro turno, per sapere delle cose che comunque non erano “segreti di stato” e che quindi, con un migliore servizio di informazione, si potevano sapere più agevolmente.
E’ vero che all’epoca non c’era ancora internet, ma credo che i quotidiani fossero già stati inventati e che quindi, magari abbonandoti a uno di questi giornali specifici del settore, si sarebbe già potuto sapere tutto quello che era necessario sapere. Nelle edicole del Sud, in Sicilia, da quando ho incominciato a frequentare quei luoghi, ho sempre visto esposto un giornale intitolato “La tecnica delle scuola” e tanti altri giornali o periodici similari. Sarà un caso, ma non ho mai visto esposto in una edicola, qui a Torino, questo giornale…Comunque per entrare nel merito dell’argomento, nel vedere le foto che accompagnano il presente articolo, riaffiora nella mia mente il periodo vissuto da me quando ero obbligato ad andare al Provveditore quasi tutti i giorni (a volte, anche interrompendo urgentemente la lezione), per sapere questo, quello, portare quel documento o quell’altro ecc.
Davvero non riesco a capire come mai, puntualmente come un orologio svizzero, tutti gli anni è sempre un grandissimo disagio e “casino” (diciamo pure così) per sistemare tutti questi insegnanti. Ad esempio, una volta ero in vacanza con mia moglie o almeno, credevamo di andare in vacanza….appena arrivati a destinazione e sistemati nella camera dell’albergo, squilla il cellulare; era per mia moglie (la mia trafila, l’avevo già fatta a suo tempo)…Gentilmente, un collega informava mia moglie che se non si fosse precipitata subito a Torino, nell’Aula Magna di una determinata scuola, rischiava di trovarsi per il nuovo anno scolastico, “sbattuta” chissà dove e così… lasciammo subito l’albergo per riprendere la strada del ritorno e il giorno dopo, sopportare tutto lo stress derivante da un’aula stracolma di gente, che attendeva una sistemazione, gente che alzava la voce e una visibile agitazione e preoccupazione generale……Bel modo per riposarsi e incominciare serenamente un muovo anno scolastico.
Ormai siamo frastornati e perfino succubi di un determinato lessico che si forma intorno alle varie categorie lavorative; per quanto riguarda il mondo scolastico, mi rintronano continuamente nella testa questi “termini”, ognuno dei quali potrebbe essere considerato addirittura come un “logo” parlato; ossia: “sopranumerario” “perdente posto” “esubero” ”cattedra di diritto” “cattedra di fatto” e tantissimi altri ancora…Si gioca pure sulle parole; una volta si diceva: “essere di ruolo” ora invece si dice: “essere in servizio a tempo indeterminato”; una volta si diceva “riunione per materia” ora, assolutamente bisogna dire: “riunione per dipartimento”
A quanto pare sono molto importanti queste precisazioni e differenze…tuttavia, se le migliorie scolastiche si riducono solo a quello, c’è ben poco da stare allegri. Malgrado il “conio” di queste terminologie, l’affanno che accompagna l’inizio di ogni anno scolastico, per chi non è ancora sistemato, rimane comunque più che evidente…Questi “modi di dire”, o terminologie, un po’ artificiosi direi, ti obbligano a ragionare secondo un iter stabilito da queste (o da chi le ha coniate) e di conseguenza, fare ragionamenti artificiosi, che si svilupperanno come una “ragnatela” invisibile, impedendo una vera e sobria riflessione e che quindi, non risolveranno mai il problema alla radice.
Io credo che invece di scervellarsi per trovare nuovi modi di dire, sfiziosi, stuzzicanti e di effetto, sarebbe più saggio invece trovare il sistema giusto per il reclutamento di insegnanti qualificati, al fine che il tutto avvenga nel modo più sereno, efficiente e ben organizzato possibile, considerando da come vedo, che ogni anno diventa sempre peggio degenerando, a volte, in una confusione indescrivibile. E’ vero che si sta parlando di insegnanti, ma non sarebbe male vedere e considerare le cose sotto aspetti più poliedrici e globali, tanto da valutare ogni cosa, anche dal punto di vista di altre categorie lavorative ovvero, vedere il problema dalla radice perché tutte le cose, sono sempre collegate le una alle altre.
Probabilmente sarò un po’ presuntuoso e puerile, ma credo che se fossi io a condurre la baracca (sempre che non mi si mettano i bastoni fra le ruote) saprei come migliorare la cose. Naturalmente la soluzione sarebbe ad “ampio respiro”….Innanzi tutto i concorsi non dovrebbero essere uno ogni 10 o 11 anni ma, perchè no?....uno ogni anno, esattamente come ci sono regolarmente ogni anno gli esami di stato. Si dovrebbe istituire una Commissione oltremodo specializzata, che si occupi solo di quello,
Terminato il concorso, la valutazione del candidato sarà fatta considerando l’esito dell’esame nel suo insieme, eventuali anni di servizio come supplente e i relativi punteggi acquisiti, eventuali meriti per qualche cosa di…meritevole, situazioni familiari particolari ecc. Alla fine stabilire il punteggio che formerà una graduatoria con il diritto di precedenza per le scelte delle cattedre…e da li non transigere; magari lasciare qualche giorno di spazio per eventuali correzioni o modifiche.
Oltre tutto, se consideriamo i progressi che ha fatto l’informatica, credo che una situazione come quella illustrata nel presente articolo, sia oltremodo anacronistica. Infatti si potrebbero eventualmente mettere su un Sito adibito a questo, l’elenco degli insegnanti in graduatoria e l’elenco delle cattedre libere nonché, l’elenco delle cattedre non più libere, con tutta la situazione interna documentata, fino nei minimi particolari. L’interessato appena arrivato il suo turno indicato nella scaletta, potrà digitare la scuola di sua preferenza. Magari il nome degli insegnati che hanno già scelto, saranno di un colore, e il nome di quelli che devono ancora scegliere, di un altro. Finché la sua scelta non sarà fatta, quello che sta dopo, non potrà fare nulla e dovrà aspettare il suo turno. Il tempo intercorrente per la scelta della cattedra, dovrà essere stabilito.
Già a priori si potrebbe rendere nota la data di questa “riunione” e assegnazione di cattedre on line, e lavorare così in rete…Se qualcuno avesse problemi con il computer, allora potrà recarsi nel luogo giusto, che comunque sarà già largamente “filtrato” dai neo insegnanti “internauti” e il tutto, si potrà svolgere in modo più rapido, tranquillo e distensivo….certo è che se si incominciano a “imboscare” le cattedre, allora è sicuro che i problemi incominceranno ad arrivare e i pezzi del “puzzle” si inseriranno con molta fatica (anzi, potrebbero anche non inserirsi). Credo che se l’assegnazione delle cattedre avvenisse in questa maniera (on line), sarebbe anche più facile localizzare le cattedre “imboscate”.
A volte succede che per mille motivi, un insegnante non qualificato e non di ruolo, sia perfettamente inserito in una determinata scuola e quindi sia meglio per lui e per i suoi discenti, restare in quella scuola in cui già si trova in quanto magari, si sono creati degli equilibri positivi, anche a livello di continuità didattica….allora il capo di Istituto, nei tempi giusti, farà una dichiarazione, integrata da un certo numero di firme dei colleghi e allievi (o genitori) in cui motiva, documentando il tutto, questa necessità. Un Ispettore o più Ispettori, faranno un sopraluogo e se lo ritengono giusto, tale cattedra sarà esclusa dalla lista di quelle libere….ma questo potrà essere un caso su mille e comunque, sinceramente, non saprei fino a che punto tutto questo sarebbe giusto
Tornando alla proposta dei concorsi annuali, credo che per poterla realizzare, occorrano molti soldi ed è qui che, come dice un famoso film intitolato “Mi manda Picone”….casca l’asino…..nata vota?....Eh si…..purtroppo.
Tuttavia è chiaro che una società che dovrebbe essere civile (o meglio che ha la pretesa di esserlo) deve per forza avere un “Organismo permanente” atto a valutare gli insegnanti e stabilire la graduatoria per la precedenza nella scelta della scuola con la cattedra libera. I soldi sono solo un bene immaginario in quanto non li puoi mangiare e comunque se lo stato li tira fuori, i beneficiari li spenderanno facendoli cosi circolare, dando lavoro e favorendo alla fine, tramite le tasse, il recupero degli stessi nelle casse dello stato.
Io credo che mettere su un “Organismo statale” a tempo pieno, per valutare le capacita degli insegnanti onde stabilire le graduatorie, sia costoso solo all’inizio, ma una volta che questo diventerà completamente funzionante, andrà avanti in automatico e nel tempo, le spese saranno ammortizzate. Comunque se questo sistema, per motivi di costi non può essere realizzato, ne proporrei una altro che integri in modo magistrale quello, e risolva il problema proprio alla radice…
Si potrebbe ridurre un pochino lo stipendio degli onorevoli oppure (la vedo più fattibile), si potrebbero precettare i disoccupati, magari con “precettazioni morbide”, come a dire che chi non si presenta, non sarà passato per le armi o cose del genere, ma precettati con criteri e modalità molto precisi, che tengano conto delle capacita del precettato innanzi tutto, che venga mandato non oltre il Comune di residenza, a meno che l’interessato non sia d’accordo, e se lo è, con dei vantaggi considerevoli rispetto a chi non lo è, e mandare questa gente a coltivare cereali, grano e altri prodotti agricoli per la società, magari su terreni demaniali. Un efficiente servizio trasporti per costoro (soltanto per loro) che li consenta di spostarsi agevolmente dai centri urbani, alle campagne da coltivare. Eventualmente tali mezzi potranno essere guidati da disoccupati automuniti che troveranno in quel modo il loro impiego.
La produzione agricola che si verrà a realizzare, sarà comunque un bene per lo Stato ovvero, una ricchezza che verrà ammassata negli “Spacci del Stato” solo per gli aventi diritto. Questo allevierà i fardelli dello Stato di modo che potrà accollarsi l’impegno della gestione di questi concorsi permanenti, così gli addetti a questi concorsi potranno essere attivi ogni anno, dando la possibilità di far rientrare, piano piano, ogni cosa nell’ordine giusto.
Sono assolutamente certo che la chiave per risolvere tale problema, sono i concorsi che devono essere fatti molto più di frequente.Prego…..dite pure
Giulio...