femmina

 

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Articolo tratto dalla “Stampa” del 28/5/2011 di Federico Peiretti

 

Alex Bellios, giornalista inglese, è stato per diversi anni corrispondente del Guardian del Brasile. Da questa esperienza ha tratto il libro Futebol The Brasilias Wary of Life, sull’importanza del pallone nella società nella società brasiliana, ed è stato il ghostur di Pelè per la sua autobiografia. Laureato a Oxford in matematica e filosofia, se in un primo momento ha prevalso, come giornalista, il lato umanistico dei suoi studi, ora torna alla matematica con il Meraviglioso mondo dei numeri. Il sottotitolo ci da una idea delle sue intenzioni e della sua sfida. Il libro che ha fatto amare la matematica a tutti. Anche a chi l’ha odiata a scuola.

 

Un obiettivo ambizioso, forse troppo, ma il libro in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, è già un best seller. E potrebbe (dovrebbe) esserlo anche in Italia, perché è scritto da una persona che pur non essendo un matematico di professione, ama profondamente la matematica e questa è la condizione migliore per essere un bravo divulgatore. Il libro è comprensibile, in gran parte, a un ragazzo della scuola dell’obbligo e Bellos ha avuto l’accortezza di collocare in appendice, le parti più difficili della sua presentazione.

 

 

Da uno zoo giapponese ai divi di Hollywood, da Pitagora applicato alla Gioconda alle gare dei “matleti”

 

Da bravo giornalista, abituato a indagini e inchieste di ogni genere, applica lo stesso impegno nel suo viaggio nel mondo della matematica. Ha incontrato Jerome Carter, numerologo di professione, che fa i numeri ai divi di Hollywood, partendo dalla loro data di nascita e da tutti i numeri della loro vita. Ha incontrato guru indiani, fedeli alla matematica vedica, e i matleti di Lipsia, giovani che si sfidano in gare di calcoli mentali impossibili. Il copione è Albert Coto, uno spagnolo che in 8 minuti e 25 secondi ha calcolato mentalmente dieci moltiplicazioni di due numeri di otto cifre, del tipo: 29.513.736 x 92.842.033, polverizzando il precedente record mondiale

 

Bellos ha conosciuto personaggi originali, come Daina Talmina, docente alla Cornell University , che realizza all’uncinetto modelli dello spazio iperbolico, così difficili da visualizzare. E’ andata a trovare Ai, lo scimpanzè femmina di trent’anni, che vive in Giappone e che è il primo essere non umano a contare con i numeri arabi, da 1 a 9, con qualche difficoltà ancora per lo zero.
Giustamente dissacrante, Bellos presenta un impossibile teorema di Pitagora: La Gioconda costruita sull’ipotenusa di un triangolo rettangolo, è equivalente alla somma delle due Gioconde costruite sui cateti. E per verificare la validità della curva a campana, ha pesato la baguette acquistata ogni giorno, per 100 giorni consecutivi, ripetendo così un esperimento famoso, condotto Henri Poincarè, il quale pesò la pagnotta quotidiana, acquistata ogni giorno, per 365 giorni, scoprendo così che il suo fornaio lo imbrogliava. Il peso medio risultò infatti di 950 grammi, con una truffa di 50 grammi in media a pagnotta.

 

Il più curioso sistema di conteggio corporeo, è sicuramente quello usato in Nuova Guinea dagli Yupno. Si parte con i numeri più bassi rappresentati dalle dita delle mani, e dei piedi e si prosegue con i numeri rappresentati dalle narici, gli occhi, i capezzoli, l’ombelico e si conclude con i numeri più alti del loro sistema di numerazione, 31 per il testicolo sinistro, 32 per il testicolo destro e 33, il numero più importante, per quello che chiamano “l’arnese maschile”. A chi chiede loro come le donne possano rappresentare questi numeri, rispondono che il problema non esiste, perché non è previsto, secondo loro, che le donne conoscano la matematica.

 

Alez Bellos fa amare la matematica a tutti: una disciplina che non è arida tecnica, ma arte, musica e poesia

 

Sempre con lo stesso spirito indagatore del giornalista, Bellos estende la sua indagine alla storia della matematica, scoprendo storie e personaggi sorprendenti. Gran bel libro, lo raccomandiamo in particolare a chi non ha avuto la fortuna di incontrare, dentro o fuori dalla scuola, la vera matematica, quella che ha tutti i diritti di far parte della nostra cultura. La matematica non è arida tecnica o calcolo, è arte, musica e poesia.

Fine

 

Dite la vostra, ma prima...lasciatemi dire la mia

 

Di tutto quello che viene esposto nel presente articolo, quello che mi ha colpito di più, è stato un argomento che, anche se è apparso come titolo dell’articolo stesso, scorre nel contesto in modo marginale, come se fosse solo di passaggio ovvero, che anche gli animali, almeno quelli più intelligenti, sanno fare i calcoli. Personalmente trovo la cosa veramente eccezionale, davvero incredibile….Allora anche gli animali hanno una loro logica e non si muovono solo per istinto. Si usa dire che quando un animale ha la pancia piena, è in grado di ripararsi dal freddo e dalle intemperie, non ha bisogno d’altro invece, da quanto risulta, non è così; anche loro cercano ad esempio, le coccole, l’amicizia che magari non chiamano come le chiamiamo noi, ma la ricercano comunque (certo è che con i leoni e le tigri, è meglio non allargarsi troppo….) Da ragazzo, ho fatto diverse esperienze con gli animali, che mi hanno indotto a riflettere non poco.

 

Una volta, a Torino quando stavo ancora con i miei (Torino negli anni ’60, aveva più di un milione di abitanti), i miei genitori cambiarono di alloggio, e andarono a vivere dall’altra parte della città, ma ritennero opportuno non prendere i due gattini che avevamo in quanto, erano convinti che solo i cani si affezionano ai loro padroni….E’ da notare che questi gattini non sono stati mai portati nel nuovo alloggio e quindi non potevano sapere dove stava la nuova casa eppure, dopo una quindicina di giorni circa che eravamo sistemati nella nuova dimora, sentimmo da dietro l’uscio di casa, dei gemiti e raschiamenti sulla porta….aprimmo e vedemmo i due gattini, magrissimi, sporchi, sanguinanti, con graffi dappertutto …stremati di fatica, ma trionfanti perché erano riusciti a trovarci. Avevano attraversato tutta la città di Torino da soli, e affrontato chissà quante avventure (che non potremo mai conoscere), solo per raggiungerci e stare con noi.

 

Da li, capimmo che anche altri animali e non solo il cane, si affezionano all’uomo, ma la cosa curiosa, che non sono mai riuscito a spiegarmi è questa: come hanno fatto ad arrivare a noi se non avevano l’indirizzo, se in quel posto non c’erano mai stati, se non avevano le pagine gialle da consultare….davvero dubito che abbiano chiesto informazione a qualcuno….eppure la realtà è questa….nella nuova dimora, pur se stremati, magrissimi e pieni di ferite, erano arrivati … davvero incredibile. Avrei molte altre esperienze, simili a questa, vissute quando ero ragazzo da raccontare, ad esempio, quella del nostro cane. Mio padre all’epoca dipingeva quadri che in seguito esponeva in Gallerie e Mostre. In una città di riviera, dove teneva una di queste sue Mostre, in cui venne anche offerto un rinfresco, mio padre si dilungava nel commentare i quadri ai critici presenti, finché il nostro cane, alla fine stufo, se ne andò via da solo all’albergo dove eravamo alloggiati, per aspettarci davanti all’ingresso principale dell’edificio; è solo che ….quel cane prima di allora, non era mai stato in quell’albergo…Come ha fatto a sapere dove stava questo albergo e che eravamo alloggiati proprio li e non altrove?......Skaspeare diceva che fra cielo e terra, ci sono cose che le nostre meschinità umane non sono in grado di sondare…Credo sia assolutamnete vero.

 

Ecco un’altra esperienza, non vissuta da ma, ma della quale sono venuto a conoscenza: un allevatore di maiali, vende ad un cliente un maiale (il quale già lo aveva destinato a trasformarsi in salami, mortadella, prosciutto ecc.). Questo maiale però, non si trova bene nella nuova dimora e scappa. Dopo inaudite avventure, torna dal suo vecchio padrone (che lo aveva venduto perché si trasformasse in tanti prosciutti e mortadelle) perché gli si era affezionato, mettendolo ovviamente in grandissimo imbarazzo… se solo avesse saputo delle sue vere intenzioni…….

 

Per tornare al nostro scimpanzè, ho sempre creduto che anche l’animale avesse bisogno di affetto, di coccole e di sentirsi benvoluto ma non credevo che fosse pure in grado di ragionare, di calcolare eppure, se ci riflettiamo bene non c’è nulla di strano se pensiamo ai lavori di ingegneria che fanno i castori quando costruiscono le loro dighe. Il fatto che questo scimpanzè sappia calcolare i numeri almeno nell’ambito del 9, dimostra che non è solo l’istinto che muove questi animali, ma anche l’intelligenza….Nelle mie esperienze adolescenziali, ho altri ricordi legati al mondo degli animali…Ai margini di una grande tenuta stavano dei cavalli bradi, nemmeno erano ferrati. Tutti i giorni andavamo, con altri coetanei, a trovarli dando loro delle carrube finche, preso il coraggio a due mani, prima salii su un albero e poi da un ramo mi lascia cadere sul dorso di uno di questi…fu davvero bellissimo. Il cavallo non mi disarcionò ma si mise a camminare insieme al branco con me seduto sopra.

 

Feci questo per diversi giorni, finché non mi sorprese il proprietario che mi sgridò in quanto, a sentire lui, quei cavalli erano pericolosi perché ancora selvaggi bradi…”Vieni con me”, mi disse “Ti farò vedere quali sono i cavalli che potrai cavalcare” e me ne diede uno che sembrava quasi una macchina, tanto era facile guidarlo. Questa persona, ovviamente appassionatissima di cavalli, mi disse: “Se vuoi, puoi venire qua tutti i giorni così ti insegnerò gratuitamente a cavalcare…..Purtroppo quello era il mio ultimo giorno di vacanza e all’indomani dovetti tornare in città

 

Una lancia spezzata a favore dei vegetariani

 

Siamo abituati a considerare con orrore, coloro che mangiano carne umana; i famosi cannibali che alimentavano le immagini della nostra fantasia, di quando eravamo ragazzi…..ed infatti è una cosa veramente orribile mangiare un altro essere umano. Personalmente credo però, che all’orrore ci si possa abituare e quando ormai ci si è abituati, non ci fa più tanto orrore come quello invece, al quale non ci si è ancora abituati.

 

Ad esempio, quando una persona se ne sta tranquilla al Bar a consumarsi la sua colazione e nel frattempo legge sul giornale fatti cruenti di cronaca nera, orribili, scioccanti, tali da farti perdere l’appetito, magari li commenta con qualcuno seduto al tavolo vicino con la tipica frase: “ Ma dove andremo a finire….” Ma è certo che non si inorridisce più di tanto; infatti continua tranquillamente la sua consumazione e una volta uscito dal locale, continuerà tranquillamente a occuparsi degli affari suoi, dai quali sarà completamente assorbito. Questo perché, fin da piccoli siamo abituati a leggere, studiare (nei libri di storia) di questi fatti dove i ragazzini, addirittura giocano con le armi finte e ci rendono evidente che, come diceva giustamente Quasimodo, l’uomo rimane sempre un violento e fondamentalmente, un assassino. A tutto questo più o meno siamo abituati e non ci impressiona. Diverso invece è il caso per chi “mangia” letteralmente un altro essere umano (cannibalismo) perché, nella cosiddetta “civiltà” odierna, a questo tipo di orrore non si è abituati.

 

 

Però siamo abituati a fare la fila, per aspettare il nostro turno, nei negozi di macelleria dove, a neanche un passo da noi, penzolano dei quarti di bue impregnati di sangue, dove il macellaio con disinvoltura, taglia, affetta o mette nel tritatore, per fare delle ottime insalate di carne cruda tritata, quello che poco prima era vivo, una vera vita, reale, anche se ad un livello inferiore. Non mi posso impedire, a questo punto di non pensare a Kafka, e al suo scarafaggio. Egli dice che se, per un qualche incredibile sortilegio, uno diventasse uno scarafaggio, perfino sua madre lo tratterebbe come tale, magari pestandolo con il piede, quindi se diventasse un vitello (sempre per via di questo ipotetico sortilegio), ancora sua madre, o le persone a lui più care, se lo mangerebbero, magari fatto ai ferri, o impanato o in mille altri modi. E’ curioso notare (come ho letto in un libro intitolato “l’Azteco” nel quale credo, ci sia molto del vero) che il sapore di un essere umano, non è molto dissimile da quello di un maiale e…a chi non piace la “braciola di maiale” o il “prosciutto crudo”, “Il lardo” e tante cosette così?

 

Se è mostruoso quindi mangiare un essere umano allora, lo è anche mangiare una salsiccia, o un tacchino, gallina ecc. anche se in misura un pochino inferiore. Con questo intendo dire che, anche se sovente mangio la carne per non complicarmi troppo la vita, anche gli animali avrebbero il diritto di fare la loro vita e quello che ci da il diritto di mangiarli, è soltanto perché essi non potrebbero mai opporsi a noi, ma non per questo è giusto fare così.

 

Certo è che in questo mondo, ci sono problemi che sicuramente vengono prima del cibo vegetariano, ma almeno sarebbe già qualche cosa, se si diventasse consapevole che con il riso integrale, il grano integrale, Il farro, le lenticchie, ceci, fagioli ecc si potrebbero trovare tutte le proteine, di gran lunga migliori, che non nella carne.
Una volta in un negozio di cibi per animali, dietro ad un separè, ho visto l’orrore…un cane, al quale avevano tagliato le corde vocali, veniva semplicemente scuoiato vivo in nome della scienza…una parte della pelle della coscia pendeva a terra lasciando la carne rossa, scoperta…l’espressione del cane, oltre che di dolore, era anche di sorpresa e di stupore…magari quante volte, prima di quel terribile momento per lui, questi umani (curiosi essere viventi) hanno giocato insieme a lui, lo hanno coccolato, vezzeggiato e poi.......Ho visto molti laboratori di segheria, in cui veniva tolta la corteccia agli alberi appena tagliati, ma non ho mai provato la stessa sensazione di orrore che invece, ho provato in quella occasione…Quello che invece provavo (nelle segherie) era di un profumo di legno e resina, piacevole a sentirsi.

 

C’è un famoso quadro fiammingo di cui non ricordo il nome dell’autore, dove viene raffigurato un bambino che conduce al pascolo un leone, un capretto, un lupo, un agnello e pure un serpente velenoso in una perfetta armonia…..A me piace sperare (anzi, esserne completamente sicuro) che questo quadro sia profetico e che voglia rappresentare il futuro della terra…..Magari!!!

Prego…..dite pure

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Giulio...

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