Un Angelo

 

La strada stretta che porta in collina
la percorrevo sera e mattina
ai miei passi non sono più tornato
e da quel ponte mi son buttato.

Il sangue mi bolliva nelle vene
la terra mi mancava sotto i piedi
il cuore mi batteva sempre più
all’improvviso mi apparisti tu.

Il vuoto s’impadroniva del mio corpo
Il mio pensiero volava lontano.

Ho camminato sulle punta delle ali
ho attraversato sentieri
ho visto uomini bambini
ho visto il mondo senza confini.

Io vi giuro non ero un drogato
e neanche ero un fallito
ero un uomo che aveva capito di più.

Penso sempre ai miei genitori
a cui ho dato tanto dolore
penso sempre alla povera gente
che lavora e vive con niente.

Ai giardini di Porta Nuova
in quel bar ho lasciato un amico
il suo nome non ve lo dico.

Mi diceva sempre: “non ti abbattere
caro amico, non sei il solo che ha capito”
e tornavo accompagnato
perché troppo avevo bevuto.

Io volevo un campo di grano
mentre avevo un aeroplano
io volevo un campo di fiori
mentre avevo un acceleratore.

Io volevo un campo di rose   
per coprire tutte le case         
io volevo una vita più vita     
un amore e tanta fatica         

A Torino ho lasciato un impero
ero ricco ma ricco davvero
ma nessuno ha mai pensato
che il mio cuore era malato.

La mia vita vissuta a metà
senza amore e senza pietà      .

Ma se tornassi come dici tu
non voglio ne coperte ne lenzuoli

voglio le stelle con la tua parola.


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