Il Pittore in Città

 

“Entrai dalle fontane
col cavalletto in groppa
alla mia spalla;
due pennelli tenea
nell’altra mane.
Ad un tratto
si avvicina un ragazzo
che mi grida:
- pittore da strapazzo!
Che bella entrata!
Questa è la città
di cui sognavo;
perché non me ne torno
prima che muoio?
E quel monello
sempre  lì a guardare.
Ma son tutti così
questi ragazzi,
che vanno in giro
come tanti stracci.
- E credi che i signori
sono nati,
è l’ambiente
dove son vissuti.
- Ah! Così voi la pensate;
ma io non tengo una lira,
eppure non ho dato
alcuna noia.
- E si, tu sei pittore,
e i pittori sono amati
anche dai più nobili casati.
- Ora non confondete l’arte
e l’amore delle cose.
- Sono contento
che ti sei fermato.
Era il ragazzo
che parea svegliato.
- Con me nessuno vuol parlare;
io ti ringrazio;
ed ora mi vuoi scusare?
Che animo gentile
ha questo qua.
- Come ti chiami?
Da dove vieni?
- Vengo da un paese
di provincia,
con mia sorella
e mia nonna Giovanna.
- E quando sei arrivato?
- Un mese esatto.
- E dove hai lavorato?
- In nessun posto,
ancor non l’ho trovato.
- E tu?sei venuto
a fare il pittore?
Oppur ti adatti
Per non morir di fame.
- Beh! Questo dipende.
- Se sei un pittore,
trovi tanti fanciulli
da ritrarre.
Guarda quanti
palazzi da signori!
- Ma quello è il palazzo ducale,
e quello dirimpetto
del barone.
Ma allora posso andare;
un pittore a corte
mica sta male!
- E quando sei dentro
chi credi di trovare?
- M’hai seccato tanto,
vuoi andare?
- Io sto qui;
io non sono un pittore.
Tu vai, che sali
poco a poco,
ma ridiscendi in fretta.
E mi avviai verso quel
portone.
C’era una campanella
da suonare;
un uomo grosso
mi venne ad aprire.
Ma chi  credeva mai,
che dentro la contessa
non trovai.
Tutto confuso
io mi congedai;
indietro più lo sguardo
non girai.
E rimpiango,
perché sono nato,
in un’epoca che il mondo
è cambiato.
Che ne sarà di me?
A lungo ho pensato
che questa gente
viene dal prato.

Anch’io da questo luogo
son venuto;
ma la natura
tutto a me ha dato,
perché non divideva
con l’ignoto;
quel tanto mi bastava
e pur di meno.


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