Sono vecchio,
stento a camminare
le rughe in fronte
negli occhi c’ho gli occhiali.
Anche se il cuore è giovane
e stenta nel rinunciare,
mi da la forza
e penso a ricordare.
Mi ricordo quand’ero bambino;
quando, col mio compagno
di banco Pierino,
saltellavo per campi e prati,
in cerca di scoiattoli
che non trovavo.
Le farfalle festose inseguivamo,
lucertole e grilli quieti non lasciavamo.
Dove passiamo noi,
che debbo dire!
Pensiamo ai nostri impulsi
tanto giovanili.
Ma poi di colpo
l’ora pensavo,
così conciato
non potevo andare:
alla prima bagnarola
mi lavavo,
ma era buono
se non l’avessi fatto,
perché ancor più sporco
mi trovavo.
L’acqua che scendeva
giù dal viso:
un pasticcione,
ma dentro un bel sorriso.
Mi ero divertito.
Poi con fatica
mia madre affrontai.
Lei mi guardò,
ed io mi scusai:- son sporco
perché son caduto.
Ma dopo un po’
i compiti ha cercato;
spacciato sono,
la bugia non vale,
con una madre
che veramente sa fare.
I compiti.
a scuola li ho dimenticati.
- Va, che ti aspetto; con l’ansia nel cuore
i compiti alla maestra devi portare;
è lei che ti giudica
come nostro Signore;
se no alla fine
una sorpresa avrai.
E da quel giorno
più non marinerai.
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