Gli Egizi
Le fonti informative circa la musica presso gli antichi egizi, provengono da strumenti, pitture, statuine e testi letterari, sia egizi che greci ( Erodoto, Plutarco e Platone ). I documenti iconografici della musica egiziana e gli strumenti musicali sono conservati nei Musei di Berlino, Cairo, Londra, New York, Parigi e Torino.
La musica egiziana comprendeva un repertorio sacro ed uno profano; nell’ambito del filone sacro, grande importanza aveva la cerimonia in onore di Osiride nella quale, il Faraone intonava da solo versi poetici declamando le virtù del dio e il coro rispondeva nella forma responsoriale (dialogo fra solista e coro). Il repertorio profano era usato durante le feste: non è da escludere che alcuni canti odierni dei battellieri del Nilo, traggano le loro lontane origine, proprio da questi illustri antenati.
Nel III sec. dopo Cristo, Citzebio di Alessandria inventò l’organo idraulico che funzionava tramite la pressione dell’acqua anziché quella dell’aria.
Ancient Egyptian Music - Hymn For The Sunrise
Gli Ebrei
La musica ebbe per gli ebrei grandissima importanza. Le notizie in nostro possesso su questo argomento sono tratte dal Pentateuco (cinque libri di Mosè). Nel periodo biblico, quando Mosè spartiva le acque del mar Rosso, il suo popolo cantava; prima le donne guidate dalla sorella Miriam, alternandosi fra loro secondo la forma antifonale (dialogo fra due cori ).
Personaggi
Più tardi due grandi re, Davide e Salomone, rispettivamente padre e figlio, portarono l’arte musicale a vette elevate. Le scritture raccontano di Davide che, quando era ancora pastorello, mentre si trovava al pascolo su per i monti in mezzo alla natura, si dilettava a suonare l’arpa. Più tardi quando fu conosciuto il suo talento musicale, venne chiamato a corte con l’incarico di suonare per il re Saul tutte le volte che questi veniva colto da crisi depressive (cosa che accadeva assai spesso). Davide suonava talmente bene che quasi all’istante Saul ritrovava il suo buon umore. Durante il regno sia di Davide che di Salomone si allestivano cori che raggiungevano da 20.000 a 40.000 coristi che cantavano all’unisono ( da non confondere con la polifonia che comprende due o più linee melodiche e, volendo per questa, potrebbero bastare anche solo due persone).
Maskil Mehtarn (Liurgia Ebraica)
Melodia Scoperta da Jdelshon
Altra Melodia Ebraica Scoperta da Jdelshon
Approfondimento
La Diaspora ebraica ( dispersione )
Dopo la distruzione di Gerusalemme da parte di Tito ( 20 d. C. ), i superstiti andarono raminghi per tutto il mondo portando con sé le loro tradizioni e cultura. Purtroppo, come tante altre civiltà, non usavano scrivere la loro musica ma si tramandavano le melodie oralmente, di generazione in generazione. Malgrado gli sforzi fatti per mantenere intatto il patrimonio culturale, è chiaro che nel corso dei secoli avvennero delle modifiche. Gli stessi canti subirono varianti a seconda della località in cui si trovavano. E’ impensabile infatti che senza uno scritto che indichi in modo preciso una nota e il suo valore, si possa mantenere inalterata una melodia per secoli, tanto più che molte di queste melodie venivano cantate una volta sola all’anno durante particolari ricorrenze, per cui molto probabilmente qualche variante si sarà manifestata. Il noto musicista B. Marcello nel XVII sec. fermò sulla carta per la prima volta, alcune melodie liturgiche che aveva sentito cantare nella Sinagoga ebraica di Venezia.
Kol Dodi - Shoshana Damari
Shir - Kol Dodi
GamGam - Melodia Ebraica
Hatikvah Inno Nazionale Ebraico