Il Mondo Musicale Di Oggi
Contesto Storico Sociale
L'Eterno Presente
Finalmente siamo arrivati al tempo presente …un presente però assai difficile da inquadrare e localizzare, anche perché il “presente” è, come sua caratteristica principale, assolutamente instabile e soprattutto….molto mobile nel senso che…”non sta mai fermo”. Egli infatti (il presente) è in rinnovamento continuo, sostituito da una quantità infinita di altri “presenti” che dopo un secondo…..anzi…sicuramente molto meno, saranno “decaduti” ormai al rango di….”passato” succedendosi così di continuo quindi, a parte il momento rapidissimo del presente in se stesso, per terminare il mio “Esposto” di Storia della Musica (la cui dimora è praticamente il passato ), a quale presente specifico io dovrei riferirmi considerando che questi “presenti” sono pressoché infiniti, oltre che rapidissimi? Tuttavia, parlando per quello che è il senso comune delle cose, mi farà comodo considerare presente, anche quello che è successo ieri e non solo, ma pure l’altro ieri e magari….qualche giorno prima, anche se in tutto questo, percepisco ancora un certo imbarazzo in quanto non saprei come divedere questo presente un po’ “allargato”, dal passato vero e proprio…diciamo che il confine fra presente e passato, è davvero molto sottile e soggettivo. |
Il Soggettivo dell'Antico e Moderno
A questo proposito mi vengono in mente le lezioni di Storia della Musica che ci teneva il Professore Massimo Mila, giornalista e critico musicale, al quale hanno pure dedicato una scuola dove guarda caso, ho insegnato gli ultimi 5 anni della mia carriera di docente. Mi ricordo ancora quando tale professore ci parlava dell’Ars Antiqua, con i maestri Leonen e Peroten e dell’Ars Nova con i maestri Philips deVitri, Guillame De Maschault e altri. Questo avvenne per via di una pubblicazione di Philips de Vitri, intitolata appunto “Ars Nova”, in cui venivano illustrate delle riforme riguardo la musica indicando, di riflesso, “Ars Antiqua” il periodo precedente. E’ chiaro tuttavia che i maestri Leonen e Peroten, esponenti della corrente precedente, durante la loro carriera musicale, quando erano nel pieno delle loro attività artistiche, non si sarebbero mai definiti degli “antichi” o “antiquati” e si sarebbero pure sentiti offesi se qualcuni lo avesse detto loro. per contro, Philips de Vitri, Guillame e De Maschault, il cui nome è legato al “nuovo” …al moderno… sono personaggi che non si possono certo definire moderni ora, dato che risalgono al secolo XIV ….Questo gioco del presente e passato, diciamo che mi ha sempre affascinato e ogni tanto, non mi dispiace giocare ancora con questi meccanismi. Comunque, tralasciando queste…come dire… “sfumature”, cercherò di fare del mio meglio per illustrare il mondo musicale che attualmente ci circonda ovvero...il presente |
La Realtà del Presente
Intanto premetto che un vero resoconto di quello che è oggi la realtà musicale sarà, per forza di cose, molto limitato, settoriale, e pure soggettivo, anche perché saranno i posteri, la gente comune dei giorni a venire, a decretare il successo (inteso come continuità…nel futuro) di un brano musicale o semplicemente di una canzone, malgrado la pressione dei mass media che per quanto potenti sono, non potranno mai manipolare i gusti della gente all’infinito.
Quello che mi viene da dire di primo acchito, riferendomi alla musica del giorno di oggi è, almeno per quanto riguarda l’Italia (Non so all'Estero), vissuta con un grande disagio e imbarazzo…soprattutto nella fruizione musicale, come se ci fosse una certa incompatibilità di gusti e di stili, difficili da “sistemare” nel nostro personale “catalogo fruitivo”. Come a dire che se ci piace quello, non ci può più piacere quell’altro e viceversa. Secondo me questa è una…cavolata (se cosi si può dire) ed ora spiego il perché. Facendo un paragone con il senso del gusto, del palato ovvero, della gastronomia, si noterà che tanti cibi sono incompatibili fra loro nel senso che a pranzo, ad esempio, non si prende il cappuccino e la brioches e nemmeno metti la marmellata o lo zucchero nell’insalata nella quale già c’è olio e aceto, ma è anche vero che in momenti diversi della giornata, magari al mattino, questi cibi li mangi; il cappuccino con la brioches al mattino, prima di affrontare la giornata, ci sta proprio bene. Lo stesso è per la musica che possiede una gamma quasi infinita di stili che, in momenti diversi della giornata o della settimana o del mese, potrebbero essere fruiti ed assimilati dall’ascoltatore, rendendo più di qualità la sua vita e questo, indipendentemente dall’essere giovani o vecchi. Quello che importa, secondo me, è che da un lato l’ascoltatore sia, emotivamente parlando, in sintonia con lo stile e lo spirito della melodia ascoltata al fine di beneficiarne e, allo stesso tempo, che dall’altro lato, sempre l’ascoltatore, sia pronto a nuove avventure culturali, musicali e artistiche in quanto il mondo non finisce li, dove finiscono i tuoi parametri mentali e fruitivi, ma va ben oltre. |
Divario fra musica Colta e Leggera
Molto probabilmente invece, la gente non sempre si riconosce nel brano che sta ascoltando perché non è il suo genere e lo rifiuta. Il divario fra musica classica e quella non, è diventato enorme e come si dice, gli estremi si toccano nel senso che da un lato la melodia è diventata di un “banale” enorme (vedi Discoteca, Rep e affini) dove questa melodia, parte irrinunciabile di un brano musicale, praticamente non esiste più. Dall’altro lato invece, la musica d’avanguardia, continuando il suo percorso naturale, arriverà a ….niente (a mio avviso) perché è vero che i fondatori di questo nuovo genere (la musica d’Avanguardia), davanti agli orrori delle due guerre (speriamo mai più), reagirono dissacrando volutamente quello che era stato fino a quel momento, l’Olimpo della musica dotta ma questo, probabilmente, per evidenziare che una popolazione veramente civile, non avrebbe mai fatto quello che invece ha fatto, a dispetto dei grandi capolavori che rappresentano la civiltà di cui fa parte (e di cui si è tanto fieri). Inoltre, senza contare che, e questa è la cosa più ironica e patetica allo stesso momento, passando il tempo, per forza di cose tali lavori (quelli definiti di avanguardia) non saranno più di avanguardia, anche se rimangono legati a questa parola ma saranno, anche loro un giorno, parte del passato (magari lo sono già ora). Oltre tutto non si potrà sempre, all’infinito, fare musica volutamente brutta solo a scopo di protesta. |
Avanguardia e Conservatore (Conservatorio)
Non so adesso come funziona al Conservatorio, ma quando lo frequentavo io da ragazzo, gli allievi iscritti al corso di composizione, assolutamente dovevano comporre brani sulle scale schiomberghiane. Quindi…se qualche allievo di composizione, avesse avuto una ispirazione musicale diversa, se avesse sentito l’impulso di scrivere qualche bella melodia utilizzando magari le nostre vecchie e care scale tonali, assolutamente non avrebbe potuto, almeno da quello che mi risulta. Ricordo che quando gli allievi di composizione presentavano agli allievi dell’orchestra, brani per i saggi di fine anno, oltre tutto difficilissimi da suonarsi, mi facevano venire quasi il sudore freddo tanto erano brutti. All’epoca mi chiedevo quale era lo scopo di comporre musica tanto difficile da suonare e anche… così brutta. Quelle volte invece che all’orchestra degli allievi, venivano proposti brani di Beethoven, Mozart ecc magari perché era il saggio di uno iscritto al corso di: “Direzione Orchestrale” e non di “Composizione”, per l’orchestra era quasi una festa…Assolutamente, ci tengo a dirlo, non era colpa dell’allievo di composizione se scriveva quella roba, perché era quello lo “stile” a cui si doveva attenere per avere il suo titolo di studio, ma semmai dell’impostazione che stava a monte, che avrebbe dovuto essere cambiata. A meno che non sia già cambiato qualche cosa in questi ultimi tempi nei Conservatori italiani, io proporrei per gli allievi di composizione, di sviluppare i loro temi musicali, su scale modali schomberghiane certamente, ma anche (e perché no?) su scale modali greche, gregoriane oppure, addirittura, su quelle indiane, cinesi o giapponesi e naturalmente, senza dimenticare anche le nostre; le scale Maggiori e minori, il cui tramonto mi risulta essere ancora molto lontano. Questo significherebbe, tra l’altro, come direbbero a Roma…..”Parla come magni” ossia, che tutti ti capiscano (se stai a Roma naturalmente). Questa sarebbe davvero una cultura musicale completa, a 360 gradi, senza imbrigliare la creatività e l’ispirazione dell’allievo, e non seguire una sola pista che sembrerebbe andare in esaurimento….Insomma, anche le altre scale, modali o tonali, fanno parte del nostro patrimonio artistico e sarebbe davvero un peccato buttare il tutto alle ortiche…per me non ha senso ostinarsi su una sola strada quando i nostri predecessori, musicisti e teorici, di strade musicali ce ne hanno lasciate a iosa |
La necessità di fare sul serio
Ora però il problema secondo me è, per chi ha qualche cosa da dire, trovare qualcuno che abbia voglia anche di ascoltare, perché moltissimi parametri, un tempo comuni a tutti, o perlomeno alla maggioranza, ora non ci sono più.
Credo che l’umanità oggi come oggi, stia vivendo una profonda crisi morale, spirituale e anche di espressione, in quanto vengono a mancare i canali comuni per realizzare questo. Non dico che una volta la gente era meglio di quella che c’è oggi (anzi) , ma almeno certi concetti comuni erano accettati e riconosciuti come cosa normale; oggi come oggi, non è più così. Ad esempio, una volta se un giovane non si alzava per lasciare il posto a sedere ad una persona anziana, faceva una bruttissima figura, tanto da indurlo a non fare più così; ora invece se questo giovane si dovesse alzare, farebbe la figura del…cretino. Se oggi, uno ride in continuazione, anche senza una vera ragione, è O.K….è inserito e può fare parte del branco. Se invece se ne sta silenzioso, magari per riflettere sulle cose sue, per starsene un po’ tranquillo, fa subito la figura della persona asociale, che ha problemi a comunicare con il prossimo, e se uno cerca di fare bene il suo lavoro (ne so qualche cosa quando insegnavo musica nella scuola media) fa la figura della persona che “si prende troppo sul serio”. Quindi come bisognerebbe fare per soddisfare queste strane mentalità? Forse bisogna fare quello che devi fare, ma non troppo bene,…soltanto un pochino….e perché mai questo? E poi come fai a stabilire il limite di tutto ciò? Ovvero, fino a quando si possono fare le cose bene e poi male ma… non troppo male naturalmente, perché altrimenti non andrebbe ancora …bene…..davvero un bel rompicapo. Comunque è stata questa la realtà musicale in cui mi sono sbattuto più di una volta durante la mia carriera di insegnante.
E’ davvero una cosa incredibile notare come le frasi “gia fatte” tipo quella già citata: “Non prendersi troppo sul serio” abbiano una così grande influenza sulla gente, tanto da fargli assumere atteggiamenti che diversamente non avrebbero mai assunto, e portarli avanti cosi….a tempo indeterminato. |
Troppi stili musicali
Tornando alle diverse forme di espressione e ai diversi modi di fruire della musica, una volta, parlando con un locandiere riguardo a una ipotetica “serata danzante”, mi disse che il più delle volte preferiva rinunciare alla musica perché, non riuscendo sempre a prevedere il tipo di pubblico che gli sarebbe capitato, questo poteva diventare altamente controproducente se la scelta musicale non era “indovinata”. Infatti, se la clientela ad esempio era formata da persone dai 40 anni in su, ed il musicista era specializzato in musica per discoteca, la cosa non rimaneva gradita (e viceversa). Gli avventori, non essendo in grado di fruire di quella roba, incominciano a parlare fra loro ad alta voce, non partecipano, si irritano perfino, discutono per questioni loro arrivando alle volte, perfino a litigare non essendo minimamente interessati e catalizzati a quel tipo di musica e per questo, anche molto irritati. Non sembra ma il divario fruitivo della musica, è estremamente grande; tanto un brano piace a qualcuno, tanto potrebbe dare fastidio ad un’altro. Impossibile accontentare tutti. Ad esempio, io mi diletto a comporre musica che a me personalmente, piace moltissimo. Naturalmente sarei molto più contento se piacesse ai più….ma io spero sempre…dopotutto i miei brani non sono ancora ben conosciuti comunque sia, sono pochissime le persone a cui piacciono i miei brani....spero un giorno.... |
Piano Bar in America
Tutto questo credo, sia solo in Italia….Dico così perché ho notato in alcuni telefilm tipicamente americani (dove il regista cerca di imitare la realtà), che quando il personaggio della vicenda entra in un locale di ritrovo ovvero in un Bar, si trova sempre un pianista che, discretamente e sommessamente suona un motivo, più che per attirare l’attenzione della clientela sulla musica in se stessa, solo come riempitivo al che, mi dico, se questo succede davvero negli U.S.A. perché non potrebbe succedere anche in Italia? A volte mi dico che non succede qui da noi, perché l’italiano ha uno spirito troppo “spaccone” (e a volte, poco educato); se una “compagnia” di giovani entra in un locale, prova quasi “fastidio” se l’attenzione degli altri utenti è rivolta più verso il musicista che suona anche perché, oltre tutto, non può più parlare ad alta voce che è, come sappiamo, una procedura tanto cara ai popoli italici. Oltre tutto non si concepisce una esecuzione discreta, tranquilla e rilassante, ma altamente chiassosa al che, ovviamente, il tutto infastidisce non poco, soprattutto per chi dorme nei palazzi attigui.
Ecco perché mi sembra di capire che stiamo vivendo un momento di grande imbarazzo ed incertezza per quanto riguarda la vita musicale |
I Luoghi Della Musica
Ovunque noi andiamo, siamo accompagnati da suoni che ci fanno vivere sensazioni piacevoli (e a volte no) rendendo così la vita quotidiana meno pesante di come invece sarebbe. Ad esempio, lo possiamo notare con il canto che accompagnava il lavoro manuale delle mondine, pescatori, carrettieri, contadini ecc. o in tempi moderni, ad esempio la musica di sottofondo nei supermercati che rilassa il cliente, lo rende di buon umore inducendolo a spendere magari più del necessario. Nell’immediato 2° dopoguerra, la famosa orchestra “Angelini” mandava in onda radiofonica, musica orchestrale piacevole, rilassante e distensiva adatta per le donne di casa quando, sole, al mattino facevano i lavori domestici considerando che all’epoca, lavorava solo il marito; oggigiorno con la riduzione dei salari, non sarebbe più possibile. |
Nel corso del tempo quindi, l’essere umano ha creato delle “abitudini” musicali assai diverse fra loro; in ognuna di esse graviterà un pubblico di appassionati che fruirà solo di quello stile, disdegnando gli altri, ma noi per spirito di ricerca e di cultura, li esamineremo rapidamente tutti (o almeno la maggior parte), tenendo per noi, naturalmente, le nostre preferenze . |
Gli Ambienti e i Generi Musicali
I luoghi della musica possono essere infiniti; essi possono variare per esempio, da un vagone sul treno nel quale alcuni ragazzi in occasione di una gita domenicale cantano e suonano la chitarra, a un picnic di gitanti festosi in riva al mare con stereo, fino ai grandi teatri nei quali si esibiscono nomi famosi di tutto il mondo.
Il pubblico quindi frequenta particolari locali perché sa di trovare in essi il genere musicale preferito creando così un mondo a sé, che nulla ha a che fare con gli altri luoghi musicali, come se questi non esistessero neppure. |
Curiosità
A proposito di ragazzi che suonano in modo come dire…informale, ricordo che una volta, su un treno che andava in Svizzera, un paio di ragazzi di circa 18/ 20 anni suonavano con la chitarra (tra l’altro, anche piuttosto bene) la canzone Let it be al che salta su un distinto signore (…diciamo così) che li rimprovera, e molto aspramente perché, secondo lui, disturbavano gli altri passeggeri …..senza accorgersi che ciò che disturbava veramente i passeggeri, erano le sue urla e le sue piazzate….fino a che i due ragazzi, decisamente più giudiziosi di lui, per evitare discussioni, andarono a suonare su un’altra carrozza…e finalmente ritornò la calma però, per la verità, la cosa mi dispiacque un po’; avrei preferito che continuassoro a suonare sul vagone dove stavo io. |
Ieri e oggi
Un tempo nella società, la musica si poteva raggruppare grosso modo in due grandi filoni, i quali ruotavano attorno ad ambienti specifici: |
Sacro |
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Profano |
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Il Salotto Di Casa Nostra
Parlando di ambienti musicali della società odierna, non possiamo evitare di far riferimento anche alla televisione, la quale è la protagonista principale dei mass media. Il suo incessante martellamento di notizie, pubblicità e cose affini, viene rimarcato continuamente da brevissimi frammenti musicali che creano nello spettatore, una mentalità oltremodo superficiale.
Ciò si riflette ovviamente anche sull’ascolto musicale; se ad esempio in passato assistere ad una manifestazione musicale era un vero e proprio evento, ora l’ascolto rimane un momento molto comune e banale in quanto nella nostra mente vi è un continuo ripetersi di motivetti, brani interrotti nei quali se ne inseriscono altri, in un carosello incessante ed assordante dove l’unica difesa per la psiche, è appunto la superficialità. Questo tipo di manifestazioni musicali va a discapito del buon gusto, a causa dello spirito altamente confusionario che le accompagna. E’ anche vero tuttavia, che grazie alla TV, possiamo assistere in casa nostra, magari comodamente seduti su una poltrona e con qualcosa di buono da bere fra le mani, allo spettacolo preferito. Molte trasmissioni del varietà si basano su giochi musicali; in passato ebbe grande successo il Musichiere condotto da Mario Riva, in cui i concorrenti dovevano indovinare il titolo della canzone dopo una breve corsa (rispondeva chi arrivava primo); attualmente ci sono trasmissioni altrettanto simpatiche (fino a non molto tempo fa) nelle quali vengono rispolverate e riproposte vecchie canzoni (veri capolavori nel loro genere) intercalate da giochi e quiz vari (conduttore di questo filone attualmente è Paolo Limiti). Ma se siamo appassionati alla musica classica, abbiamo semplicemente da cambiare canale e prima o poi ci troveremo “in diretta” o registrato un concerto classico diretto da C. Abbado o un brano lirico in cui canta L. Pavarotti; in quel momento il nostro salotto o il nostro soggiorno diventa un “Luogo della Musica”. |
Giovanni il pittore
Curiosità
Per una buona ricezione televisiva
Una buona ricezione televisiva la si ottiene quando il televisore è posto di fronte ad una delle pareti più piccole della stanza rispetto alle altre, ciò per avere un tempo di riverbero medio, pertanto vanno evitati gli ambienti di forma cubica, stanze prive di mobili, ma anche completamene piene di tendaggi, tappeti, librerie, poltrone poiché assorbirebbero molto il suono; la situazione ottimale è avere una parete occupata da una libreria, l’altra da tendaggi e le altre due, completamente libere, lisce e riflettenti. |
La Discoteca Un Luogo Di Incontri
Conformemente a quella che oggi potrebbe essere definita: “la civiltà del rumore”, per i giovani e i giovanissimi, esistono ambienti particolari in cui possono trovarsi, socializzare, divertirsi…e fare molto rumore ossia…..”casino”. I luoghi in questione sono le discoteche, le quali sono oltremodo rumorose tanto che fra i presenti, rimane praticamente impossibile comunicare, neppure parlando ad alta voce. Se riflettiamo un attimo, tutto ciò è davvero curioso; si va a ballare per fare delle amicizie e nuove conoscenze ma per far questo, è indispensabile avere la possibilità di parlare, cosa assolutamente impossibile a causa del grande rumore.
A volte purtroppo, la discoteca per i giovani che sono particolarmente influenzabili, può divenire un luogo a rischio a causa della possibile presenza di sostanze stupefacenti (in alcune di esse almeno). Inoltre, secondo alcuni medici, il movimento continuo del corpo ad un ritmo molto ossessivo e veloce, oltrepassando un certo limite può causare gravi disturbi all’organismo. |
Roberts Miles
Gestire Il Divertimento In Modo Intelligente
Al di là delle considerazioni viste ora, va anche detto che questa forma di svago, se gestita in modo intelligente, con buon senso e moderazione (senza arrivare agli eccessi, sempre dannosi sotto qualunque forma e aspetto), può essere una cosa gradevole e divertente. |
Struttura Della Discoteca
La caratteristica fondamentale della discoteca è che al posto dell’orchestrina che suona dal vivo, vi è all’interno di una cabina, un operatore detto “disc- jockey” il quale, fra una battuta e una barzelletta, sceglie e dà l’avvio ai dischi o audiocassette (questo quando, molto tempo fa, le frequentavo io). I locali adibiti a questo genere di passatempo, possono essere fra i più estrosi ed eccentrici dal punto di vista architettonico e dell’arredamento interno; infatti esistono discoteche con diverse piste dove in una si ballano ritmi scatenati ed ossessivi, in un’altra magari più piccola, ritmi più calmi e lenti. Per creare un ambiente suggestivo, sovente vengono proiettati sui muri o su grandi schermi, immagini in movimento o filmati e a volte, dal pavimento si sprigiona un fumo speciale a base di polvere di ghiaccio. |
Il Liscio Lo Svago Per La Gente Di Mezza Età
Se il genere da discoteca va attualmente fortissimo, anche il “liscio” (mazurche, tanghi, polke, walzer ecc.), pur se ritenuto un po’ “paesano”, gode di grande successo. E’ naturale infatti, che anche i quarantenni e i cinquantenni (e oltre) abbiano di tanto in tanto l’opportunità di divertirsi uscendo dal solito tran tran della vita quotidiana, con un genere nel quale possano riconoscersi e sentirsi a proprio agio. I locali adibiti a questo genere, nella grande maggioranza dei casi, sono sale da ballo adeguatamente preparate; in esse è privilegiato soprattutto il fattore umano, con un tipo di musica più tranquilla atta a non intralciare il dialogo fra i presenti seduti fra i tavolini. La musica viene eseguita dal vivo con una piccola orchestra che esegue melodie che invitano al ballo; dopo l’esecuzione di alcuni brani, vi è un intervallo chiamato “riposino”, inteso soprattutto fisico, per coloro che ballano e suonano, ma anche psicologico, per coloro che hanno solamente ascoltato. |
L’ Orchestra In Genere è Formata
Da Quattro o Cinque Elementi
Gli strumenti tipici sono: la fisarmonica, il clarinetto, la tromba, la batteria, la chitarra e il cantante, che si esibiscono su un palco. Il pubblico seduto ai tavolini, tra una degustazione e l’altra, scende ai margini della pista per invitare qualche ragazza o bella signora a ballare. In Italia il liscio è molto diffuso nel centro Nord, soprattutto in Emilia Romagna in carattere con lo spirito allegro e gaudente di questi luoghi, in cui regna incontrastata la famosa orchestra di Raul Casadei, considerato il re del liscio italiano. |
Vittorio Borghesi
Musica Nelle Piazze e Nella Strade
Nei piccoli centri urbani si può notare grande motivazione verso la musica; infatti ogni paese possiede una banda comunale, formata da strumenti a fiato e a percussione, nella quale vengono adattati motivi di opere famose; sua caratteristica principale, è l’assenza di strumenti ad arco (violini, viole violoncelli ecc.). Nelle rielaborazioni per banda, le parti degli “archi” (generalmente di brani operistici), vengono destinate ai clarinetti e flauti. I luoghi dove si esibiscono queste formazioni, sono le piazze e le vie dei paesi che vengono percorse dai musicisti durante le loro esecuzioni. |
Banda di Coia
Gordona
Gambatesa
Musiche Per Ogni Circostanza
In alcune località italiane, specialmente nel Sud, non è raro vedere bande musicali suonare per un funerale in cui il defunto, magari grande appassionato di musica, lo ha desiderato come sua ultima volontà. Anche in occasioni di processioni, la banda accompagna la manifestazione con la musica; ecco che in quel momento, la strada diventa sede di manifestazione musicale
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Processione Dei Misteri Di Trapani
Silvio Barbara - Bersagliere Ciclista
Le Bande Militari
Restando nell’ambito delle bande, non bisogna dimenticare quelle famosissime dei Bersaglieri, Polizia, Carabinieri, Marina ecc. Anche per esse i luoghi della musica sono sempre le strade, le piazze, o i cortili delle loro caserme ecc. Nei piccoli centri, specialmente montani, esistono cori polifonici con un vasto repertorio folcloristico. Molto importanti e famosi sono i cori montanari del Friuli e Veneto, soprattutto quello degli Alpini con tutta una loro tradizioni e una loro storia. |
Banda Centrale della Marina Militare
Arma Dei Carabinieri-Banda Musicale
Banda Musicale Aeronautica Militare
Gene Pitney
Musica Negli Stadi
Parlando dei luoghi della musica, non si può evitare di fare un cenno anche agli stadi che diventano, durante i concerti (un po’ come la discoteca), dei catalizzatori del mondo giovanile. Infatti, già da diverso tempo durante le manifestazioni rock, l'afflusso del pubblico è tale, che per contenerlo tutto, non c’è niente di meglio che utilizzare questi ampi spazi, che generalmente sono usati per le partite di calcio e questo anche per motivi di sicurezza.
Il famoso complesso dei Beatles tenne un concerto (rimasto storico) nello stadio di S. Siro negli anni ’60; questa usanza continua ancor oggi con Rock-Star famose come Madonna e tanti altri. |
Una Invenzione Davvero Strabiliante
Il 28 dicembre 1895, all’ingresso del “Gran Caffè” a Parigi, era posto un cartellone il quale invitava ad ammirare la straordinaria invenzione di Lous Lumière ovvero il cinematografo che, in brevissimo tempo, ebbe un notevole sviluppo e tanto coinvolse la musica. I curiosi che entravano nel locale, potevano assistere negli scantinati del caffè, e precisamente nel Salone Indiano, alla proiezione di brevi films fra i quali: L’uscita degli operai a Lione, L’arrivo del treno, La partita a carte.
Nasce così una nuova era per lo spettacolo ma, ben presto però, ci si rese conto che malgrado l’invenzione veramente incredibile e sorprendente, per meglio attirare l’attenzione del pubblico era necessario aggiungere all’immagine (che pure aveva già dello straordinario, se si pensa che era in movimento), anche la musica onde deliziare le orecchie degli spettatori. In un primo tempo si sistemò un pianista che, nel buio, con soltanto una piccola luce per illuminare lo spartito, accompagnava dal vivo brani onde vivacizzare le scene e coinvolgere meglio lo spettatore. In seguito, con l’invenzione del “sonoro”, nasce quella che oggi viene definita “Colonna Sonora”.
Ecco così che un nuovo filone artistico prende il via e con il tempo, raggiungerà livelli artistici notevoli anche (e forse soprattutto) musicalmente, come colonna sonora. Quante volte infatti la gente ricorda la trama di un film grazie alla colonna sonora che a volte, diventa perfino più famosa che lo stesso film? Una cosa è certa; se la colonna sonora non è di gradimento, non piace più di tanto, anche lo stesso film avrà un successo più ridotto….Se uno ci fa caso, i film che hanno avuto grandissimo successo, sono stati integrati da colonne sonore davvero indovinate. Considerando quindi che questa nuova espressione d’arte coinvolge notevolmente la musica, credo sia doveroso spendere anche qualche parolina a riguardo dei musicisti il cui nome é legato a questo nuovo genere musicale ovvero, quello delle colonne sonore |
Auguste e Louis Lumière
Lumière i Fratelli Che Inventarono Il Cinema
Proiezione Dei Primissimi Film Al Museo Nazionale Del Cinema a Torino
Forse non ci avrete fatto mai caso, ma un film senza la colonna sonora è come l’insalata senza il condimento. Celeberrime sono le colone sonore di Ennio Morricone, un vero specialista nel settore; anche Nino Rota non fu da meno come autore di colonne sonore immortali, ma ora procederemo con ordine incominciando appunto da Nino Rota che viene prima. |
Personaggi
Giovanni Rota Rinaldi
(Milano 3 Dicembre 1911 – Roma 10 Aprile 1979)
Rota è considerato un grande, soprattutto per la musica da films (colonne sonore) tra cui quella celeberrima del: Il Padrino (questa sicuramente, la più famosa in assoluto). Naturalmente musicò anche altri films come Amarcord e la Dolce Vita di Federico Fellini, Assassinio sul Nilo. Per il suo talento, ebbe riconoscimenti come un Golden Globe e un Oscar per la migliore colonna sonora e il David di Donatello per il miglior musicista. Studiò musica al Conservatorio di Milano con Paolo Delachi (Autore di pubblicazioni didattiche) e in seguito con Alfredo Casella conseguendo il diploma di composizione al Conservatorio di Roma a S. Cecilia nel 1930. In seguito si laurea in lettere presentando una tesi sul musicista e teorico Gioseffo Zarlino. La sua prima esperienza come compositore di colonne sonore, fu nel film "Treno popolare" di Raffaello Materazzo. Nel 1950, diventerà direttore del Conservatorio di Bari, Niccolò Piccinni. Nel 1944 incontra Federico Fellini e tra i due si instaura una solida e duratura amicizia, nonché una proficua collaborazione professionale. Compose la colonna sonora del Padrino nel 1972 e due anni dopo, le musiche per Il Padrino parte II dove vince l’Oscar. In seguito, vincerà anche il David di Donatello per il film di Federico Fellini. Compose le musiche anche per lo sceneggiato Il Giornalino di Gian Burrasca. Malgrado la sua attività sia legata alla musica per film, compose anche per orchestra, da camera, e vocale oltre a diverse liriche tra cui Il Cappello di Paglia di Firenze. Muore appena terminato un suo lavoro Prove d’orchestra. Per il suo funerale, Fellini chiese al trombettista di suonare una sua composizione: L’Improvviso dell’Angelo nella Basilica di S. Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma. Compose anche musiche per teatro e balletti, ma il suo nome rimane comunque legato alle musiche per films |
Maurice Jarre
(Lione 13 settembre 1924- Los Angeles 29 Marzo 2009)
E’ stato un musicista francese, autore di colonne sonore di successo internazionale divenendo nel 1964 direttore del Thèatre National Populaire. Fra i suoi lavori musicali più importanti, ricordiamo Il Dottor Divago, Lawrence d’Arabia, Passaggio in India, Ghost, e Gesù di Nazaret di Franco Zaffirelli e altri. Anche suo figlio, Jean-Michel Jarre è musicista e compositore |
Ennio Morricone
Roma 10/11/1928
E’ senza dubbio il personaggio più tipico di questo genere musicale; un genere musicale che trova ampio spazio nei films e si sposa con l’immagine in movimento, quasi come se il cinema fosse nato esclusivamente inventato per la musica. Morriconi si è attivato in tutti i campi ed in tutti i tipi di composizione musicali, dalla musica per teatro, per radio, televisione ed infine per il cinema. Dapprima si diploma in tromba al Conservatorio nel 1946. In seguito si diploma in Composizione. Nel 1961 inizia la sua carriera di musica per film, ma diventerà famoso in tutto il mondo con i film Western di Sergio Leone con: Per un pugno di dollari - Per qualche dollaro in più - Il Buono, il Bruto, Il Cattivo - C’era una volta il West - Giù la testa, e altri. Il suo successo e la sua fama è tale che riceve numerosissimi riconoscimenti tra l’altro anche dal presidente francese, con la nomina “Cavaliere nell’ordine della Legione d’Oro” |
Theme from 'Once Upon a Time in America
Guido de Angelis
(Rocca di Papa 22 dicembre 1944)
Assieme al fratello Maurizio compose molta musica per films tra cui Piedone lo sbirro che ebbe un notevole successo |
(Parigi 13 gennaio 1954)
Raggiunge la massima affermazione professionale, musicando la colonna sonora di: Les Coristes (regia di Christophe Barratier); un film in cui, in pratica, non si capisce se il vero personaggio è la trama in se stessa o la musica tanto questa è bella. Comunque ovviamente, anche la trama è bellissima (stupenda direi); una trama che arricchisce molto dal punto di vista umano. Già prima di questo lavoro comunque, Coulais aveva raggiunto la notorietà in diversi documentari come Microcosmos-Il Popolo delle erbe 1996 e Himalaya L’infanzia di un capo ottenendo importanti riconoscimenti. Altri lavori sono Belfagor Il fantasma del Louvre I Fiumi di porpora Vidocq-la maschera senza volto Genesis Il popolo di migratori e anche lavori per la televisione. Vince molti premi e riconoscimenti come l’Europa Award - l’Etoile - e per tre volte il Cèsar |
Curiosità
Poiché il mio lavoro è stato quello di insegnare musica ai ragazzini e poiché anche io (come il personaggio Clément Mathieu), mi resi subito conto, già all’inizio della mia carriera, che con la musica insegnata (non solo per avere la scusa di scrivere qualche cosa sul registro e dimostrare che si è lavorato), ma insegnata veramente, si poteva fare un gran bene ai ragazzini che, anche se non si trovavano nelle condizioni disastrate tipiche degli inizi del secondo dopo guerra, sovente avevano comunque, grandi problemi. Il sottoscritto dopo aver preso consapevolezza di questo, decise di prendere sul serio il suo lavoro, quasi come fosse una missione… Egli (cioè io) ha avuto la fortuna di trovare colleghi simili a quelli del film e presidi come la Contessa mecenate, amante della musica, ma ahimé, anche (il più delle volte purtroppo) presidi come Rachin… L’unica differenza fra me e Clément Mathieu, era che a quei tempi il buonismo non era dilagante come lo è qui in Italia oggi giorno per cui, lui (Clément Mathieu), sotto certi aspetti era più facilitato a mantenere la disciplina. Quando ho visto questo film, sarebbe troppo poco affermare che mi sono commosso (o qualche cosa del genere); certo è, comunque, che mi ha fatto un grande effetto. Sono davvero contento che ci sia qualcuno (e anche piuttosto autorevole direi) che la veda praticamente come me…. Molti ancora non hanno capito che per fare del bene a qualcuno, a volte basta poco magari…eliminando alto-parlanti, volumi altissimi….ma soltanto una semplice e bella canzone. Quando si saranno capite queste cose, avremo fatto un bel salto di qualità nel nostro quotidiano esistere |
Les Choristes La Nuit Caresse sur l'océan
I Luoghi Della Musica Colta
Alla fine della nostra carrellata nel mondo musicale, entriamo nell’ Olimpo della musica , ovvero quella classica che attualmente si suddivide grosso modo in tre grossi filoni |
I Teatri
La musica operistica viene eseguita nei Teatri; essa comprende anche scena e coreografia, pertanto necessita di tutte le strutture per simulare i vari ambienti. Forse vi sarà capitato di vedere alla TV un giallo in cui la scena culminante si sviluppa proprio dietro la quinte di un teatro, dove stanno le strutture interne dietro i palco. Ad un certo punto qualcuno tira una corda e da qualche parte cade un peso che colpisce un personaggio della scena. Da questo possiamo notare che le attrezzature di un teatro sono assai complesse e non è facile muoversi all’interno di esse. |
Il Teatro alla Scala di Milano
Per visualizzare meglio e in breve tempo questa carrellata di teatri italiani, partiremo dal teatro della Scala di Milano. Il Teatro alla Scala di Milano chiamata semplicemente La Scala è indubbiamente uno dei teatri più famosi nel mondo, considerata come l’Olimpo della lirica. E’ situata sulla omonima piazza, nel centro di Milano, la quale piazza prende il suo nome dalla Chiesa di S. Maria della Scala costruita nel 1381, che per far posto al teatro, venne demolita. E’ sede ovviamente, degli eventi musicali della vita culturale milanese.. |
Nino Rota. Danze del Gattopardo
Il Teatro Regio Di Torino
Le origini del teatro Regio di Torino risalgono a quando Vittorio Amedeo commissionò a Juvarra il progetto per la costruzione di un teatro ma più tardi, a seguito della sua morte, Vittorio Amedeo II affida il progetto a Benedetto Alfieri. Così per finire, venne costruito nel 1740 ma nel 1936, andò distrutto a seguito di un incendio. Fu ricostruito nel 1973 |
Il Teatro La Fenice Di Venezia
E’ il principale Teatro Lirico veneziano; ospita annualmente il Concerto di Capodanno. Venne progettato da Giannantonio Selva nel 1790 per l’aristocrazia veneta. Fu più volte distrutto dall’incendio, e più volte riedificato. L’ultimo incendio che fu, sembra, di carattere doloso, risale al 1996 Venne restaurato sul modello precedente in 8 anni, e il 14/ Dicembre/2003 viene inaugurato alla presenza del Presidente Carlo Azeglio Ciampi con un concerto diretto da Riccardo Muti |
Teatro Petruzzelli Di Bari
La sua Storia ha inizio con due armatori di origine triestina, Onofrio e Antonio Petruzelli che presentarono il progetto per un teatro, all’ingegnere barese Angelo Messeni. Nel 1896 venne stipulato il contratto fra i Petruzzelli e l’amministrazione comunale nel quale il terreno veniva ceduto all’unico scopo che vi si edificasse un politeama a sue spese. I lavori incominciarono nel 1898 e terminarono nel 1903. Venne inaugurato con musiche di Meyerber il 14/Febbraio/ 1903 |
Inaugurazione Teatro Petruzzelli Di Bari
Turandot- Teatro Petruzzelli di Bari
Real Teatro Di San Carlo
Piu conosciuto come Teatro S.Carlo, è il teatro lirico di Napoli ed è uno dei più importanti e più antichi d’Europa. Dal 1° Ottobre 2011 il teatro ospita un museo storico in cui sono esposte opere d’arte, quadri, fotografie, strumenti musicali, documenti d’epoca ecc in cui è ripercorsa la storia del teatro stesso nonché la storia dell’Opera italiana |
Conclusione
In questa ultima fase del presente esposto, abbiamo fatto una piccolissima carellata dei vari teatri italiani con una brevissima ricostruzione storica, Il teatro rappresenta l’unione di tutte le arti, da quella figurativa, con rifiniture davvero pregevoli, alla danza, alla coreografia e per finire, la musica. Dal momento che questo Esposto, ha una finalità didattica ed allo scopo di incoraggiare sia la musica che la ricerca, ognuno che lo voglia, è invitato a cercare (oggi i mezzi di ricerca non mancano di certo) sia Teatri che non si sono menzionati, anche stranieri, allo scopo di venire a conoscenza delle cose belle fatte dall’uomo (sono quelle che devono nutrire il nostro spirito). Abbiamo riportato anche spartiti musicali semplificato, allo scopo di indurre il discente internauta a provare con lo strumentino le belle melodie che si susseguono nella Storia (Questa è si una bella Storia) al fine di una maggiore partecipazione e una maggiore soddisfazione. Un saluto ai potenziali lettori |
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Prefazione
Inizio