Paesi Dell’Europa Orientale
La Russia
I primi nuclei della Nazione russa cominciarono a formarsi attorno alla città di Kiev (l’odierna Mosca) per opera di principi normanni (vichinghi) della stirpe “Ross” (da qui il nome Russia) i quali, essendosi precedentemente convertiti al cristianesimo ortodosso e avendo stabilito rapporti stretti con Bisanzio, portarono in quelle terre le prime cellule della civiltà bizantina. I contatti con il mare Baltico e il mare Nero, erano continui grazie ai fiumi che vi affluivano. Il canto bizantino fu introdotto in Russia grazie alla conversione di Vladimir, granduca di Kiev nel 988. Il canto sacro russo, di origine bizantina, era esclusivamente a cappella (solo voci) poiché da quelle parti l’uso degli strumenti musicali nella musica sacra non erano consentiti. Anche questi canti erano strutturati su otto “modi” come quelli gregoriani ed era consuetudine, nelle funzioni religiose, cantare i canti appartenenti allo stesso “modo” nell’arco della settimana e nella settimana successiva, cantare quelli appartenenti ad un altro modo e così via, fino ad arrivare a otto settimane, per poi ricominciare da capo. |
Orthodox Chant - Ti ipermajo - Coro Bizantino
The Incorrupt Body Of Orthodox
Di questi canti ortodossi, è interessante notare che lo stile a cappella (solo voci), si avvicina molto alla forma ” Organum Melismatico”, molto usato nella Spagna prima del 1.000 dove i vocalizzi si articolano su una nota lunga tenuta dai bassi. |
L'Orda d'Oro
Durante la dominazione mongola che iniziò nel XIII sec. i principi russi fungendo da esattori per conto dell”Orda d’Oro” (il clan mongolo che governava quella zona), approfittando della situazione si arricchirono tanto che per finire, divennero forti a tal punto da potersi ribellare ai mongoli stessi. La battaglia vinta a Kubikovo nel 1380, fu l’inizio del declino mongolo. Il fondatore ufficiale dello Stato Russo fu Ivan III . I mongoli durante il loro dominio, si interessarono solo di riscuotere i tributi ma non interferirono negli affari interni e nella religione per cui, in fondo, la cultura russa continuò ad essere di matrice bizantina e continuò a ruotare attorno ad essa. |
La Terza Roma
In concomitanza con la ripresa russa e la caduta di Costantinopoli (Bisanzio) in mano turca, Ivan III creò il mito della “Terza Roma” ossia, Mosca (la seconda era appunto Costantinopoli), rifacendosi al legame culturale e religioso comune. Si proclamo quindi l’erede della cultura bizantina e prese il titolo di “Zar” che significa “Cesare”, nell’intento di emulare gli imperatori romani. Il suo successore Ivan IV detto “Il terribile”, continuò la sua opera contro i mongoli e nel XVII secolo, Pietro il grande, eliminò gli ultimi residui delle loro tradizioni, ampliando inoltre i confini verso l’Oriente ed annettendo alla Russia, le sterminate distese siberiane. Pietro il grande inoltre, avvicinò la Russia all’Europa anche a livello culturale. Per questo motivo il melodramma italiano vi trovò grande favore. Nel secolo XIX in Russia, prima che in altri Paesi, venne sentita la necessità di rivalutare le melodie popolari con Glinca e il gruppo dei cinque, il cui esempio sarà imitato da altre Nazioni |
Il gruppo dei 5 o la banda invincibile
La Russia quindi, fu il Paese che primo fra tanti altri ha saputo rivalutare il patrimonio locale portandolo a vette artistiche di alto livello. Questo fu d’esempio per altre nazioni ricche di folklore musicale le quali, anche loro, diffusero a maccha d’olio per tutta Europa la loro arte. Praticamente e soprattutto, questo avvenne in quelle Nazioni che non avevano un passato musicale dotto da vantare, ma che comunque avevano una loro tradizione musicale autoctona, che nulla aveva da invidiare gli altri Paesi d’Europa.
Il movimento in Russia fu avviato prima da Glinca e successivamente portato avanti da 5 personaggi passati alla Storia come “Il gruppo dei cinque” Uno di questi, Balakirev, grande appassionato delle musiche delle sue terre, raggruppò in raccolte i canti più caratteristici russi dei quali vi proponiamo alcuni brani. Se avete letto e studiato la parte destinata agli strumenti, potrete anche tentare di suonarli con il flauto dolce soprano |
Canto Popolare Russo - Agnus Dei Mozart
Gruciza - Canto Popolare Russo
Rusian Quartel Kalinka - kazachok
La Lituania
La Lituania nel secolo XIV, fu un granducato creato da Gedemino; in seguito appartenne alla Corona polacca e nel 1795, una gran parte del territorio andò alla Russia, un altro alla Prussia e per finire, pure quella parte venne annessa alla Russia nel 1814. |
Gedimino - Granduca Di Lituania
La Lituania fece parte dell’U.R.S.S. fino alle recenti riforme territoriali. La musica popolare si basa su una scala diatonica (semitoni) di sette note e su una pentatonica (cinque note).
L’oscillazioni fra i due modi è tipico nel canto popolare slavo; sono frequenti le misure irregolari tipo 5/4 oppure 4/4 + 5/4 ecc.
Con la conversione cristiana nel 1386, si sviluppò il canto gregoriano. Nel 1513 appare il primo libro di canto liturgico tradotto in lingua lituana. La Lituania ha sempre ruotato attorno alla sfera culturale romana, perciò la sua tradizione è cattolica. In Georgia, molto più a Sud, l’uso dei canti di lavoro, di guerra, di danza, hanno origini antichissime; la loro esistenza è già testimoniata da una fonte assira del sec. VIII a. C. |
Rasa Serra - Tai Graziai Gieda Lakstingalele
Rasa Serra - Lullaby - Čiūčia Liūlia Dukrytėla
Neofolk Donis e Rasa Serra - Who Is Calling You
La Lettonia
Nel XIII sec. C. cavalieri teutonici conquistarono e cristianizzarono quello che è ora il territorio della repubblica di Lettonia ma con il nascere e il dilagarsi del Protestantesimo, quasi tutta la popolazione divenne protestante. Nacque in seguito il ducato di Curlandia che però gli svedesi occuparono nel XVII secolo; in seguito nel XVIII secolo, tutto passò sotto il controllo russo. Il canto popolare lettone e monodico, è strettamente legato alle varie categorie lavorative del passato; contadini, pescatori, pastori, mugnai ecc
A titolo di curiosità ora vedremo una melodia popolare di queste terre |
La Musica Dotta
La musica dotta, fin da quando venne cristianizzato il Paese, ruoterà intorno alla città di Riga e al suo Duomo per cui, sarà di impronta liturgica, andandosi a sviluppare sempre più nel tempo. |
La Vita Musicale Dell’Armenia
Armeni Dipendenti da Ecmiadzn e Costantinopoli
Malgrado l’Armenia sia stata sovente invasa, dilaniata e smembrata ed attualmente divisa fra Russia, Turchia e Iran, con oltre più della metà della popolazione sparsa per il mondo, ha saputo mantenere intatto il patrimonio etnico-culturale. E’ sufficiente che pochi armeni si riuniscano, perché riaffiorino tutte le caratteristiche del loro folklore. Gli armeni cristiani vengono chiamati “ortodossi”, “apostolici”. o “gregoriani” quando dipendono da “Ecmiadzin” con rappresentanti a Costantinopoli, Beriut, e Gerusalemme (il termine gregoriano non deriva da papa Gregorio Magno, ma da S. Gregorio l’Illuminato, che convertì l’Armenia nel sec. III d.C. |
Armeni Dipendenti da Roma
Quelli dipendenti da Roma invece, vengono chiamati “cattolici”' quando il repertorio sacro dei due gruppi è uguale. La musica armena, come la sua lingua, prende forma intorno al XII sec. a C. Le caratteristiche tipiche invece, si definiscono nel III sec. a C. Da queste si svilupparono tre correnti:
Il canto contadino, legato alle varie attività agresti,
Il canto dei gusani, che comprende un narratore che suona, canta o narra, alternandosi con altri e la musica culturale pagana. Nel medio evo si svilupparono le attività di carattere dotto che aumentarono nella seconda metà sec. XIX con il sorgere di diverse società musicali. In queste, si diffusero riviste e raccolte mirate ad ampliare lo studio della musica nazionale armena. |
Armenian Dream - Mauro Martello Duduk
Jivan Gasparyan - In Foreign Lands
La Penisola Anatolica
La Musica Turca
L’Asia minore (Anatolia), in tutti i tempi, fu per la sua posizione geografica un centro d’importanza fondamentale, come punto di scambio fra diverse culture. Le prime notizie della sua storia assai complessa, risalgono al lontano XX sec. a C. con i primi insediamenti dei popoli asiatici e degli ittiti. Nel 1100 a C appaiono i frigi che nel VIII sec. subirono la dominazione dei lidi. In seguito fu conquistata dai persiani nel VI sec. a C che tuttavia si ritirarono sotto la spinta dei greci nel IV sec. a C . e infine con il domino romano. Nel I sec. a C . vennero gettate le base per il futuro impero bizantino. Dopo la vittoria di Manzicerta, i turchi riuscirono ad insediarsi in quelle terre e da quel momento, la storia dell’Anatolia rimane legata a quella dei turchi. |
L'Impero Ottomano
La Caduta dell'Impero d'Oriente
Questi (i turchi) originari dalle zone intorno agli Urali, per sfuggire ai mongoli, compirono una migrazione dal lago Baikal fino al medio oriente. Il termine “turk” significa “forza”. A contatto con l’Impero islamico, si convertirono alla religione dell’Islam. Nel XV sec. Maometto II, della dinastia degli Ottomani, conquistò Costantinopoli nel 1453, mettendo fine al millenario impero romano d’Oriente (che comunque sopraviverà identificandosi con gli “Zar” di Russia). In seguito conquistarono la Grecia, la penisola balcanica fino al centro Europa, la Siria, l’Egitto, l’Irak, l’Africa settentrionale e il califfato arabi.
Questi fatti ebbero ripercussioni mondiali di importanza notevole. Infatti i turchi bloccando le vie commerciali con l’Oriente, creano la necessità di nuovi sbocchi commerciali. Cristoforo Colombo per questo motivo, pensò di raggiungere l’India da Occidente con le conseguenze che tutti ben consociamo. |
Poiché i turchi ebbero contatti con molte popolazioni, è difficile risalire all’autenticità della loro musica. Si possono intravedere, nelle loro scale musicali, alcuni “modi” di tipo “frigio” e “lidio”, alcune scale discendenti, qualche strumento risalente all’epoca ittita nonché tracce bizantine, armene, kurde ecc. Forte è l’influsso della teoria musicale greca, delle melodie arabe, e iraniane. I turchi, dalla sintesi di tutti questi elementi, crearono uno stile originale lasciando a loro volta, una traccia nella storia. La musica religiosa islamico-ortodossa (sannita) è vocale. La melodia viene considerata un supporto, una appendice alla parola divina, un legame fra l’uomo e Dio. Nelle moschee si svilupparono diverse forme di canto. In ricorrenze particolari erano ammessi alcuni strumenti, come i tamburi. |
Blue Mosque Prayer Call In Istanbul
Istanbul/Turkey Food ( Türkiye'den Tatlar )
La Musica Dotta
La musica dotta turca si formò tra il XIV e XV sec sotto l’impulso dei sovrani ottomani a Konya ad Istambul. Essa fu il risultato di una sintesi delle scuole arabe di Safi al-Din e persiane di Abul al-Qadar. Autori di diversi trattati furono Yusuf ben Nizzamedin e Huzur ben Abdullh. La musica colta che ovviamente veniva praticata alle corti dei sultani, era strutturata sul sistema delle scali modali chiamate “makum” e su quelle dei “cicli” che consistevano in un succedersi di combinazioni di scale modali secondo un determinato criterio che favorivano tra l’altro, l’inprovvisazione.
Le tappe evolutive del genere colto, sono raggruppate grosso modo, come segue:
Le composizione dotte della scuola di Istambul, creata da tre grandi musicisti: Hfiz-Post (1630-1694), Buburizade Mustafà Itri (1640-1712), Osman Dede (1652-1730). Il principe rumeno Dimitri Cantemir (1674-1727), inventa una notazione di tipo alfabetico. Questo per conservare le loro composizioni che fino ad allora, venivano imparate a memoria e tramandate da maestro ad allievo. |
Durante il regno del sultano musicista Selim III (1788-1807) detta l’età dei tulipani, viene dato il via ad un grande fermento e vivacità musicale che porterà la sua influenza nel mondo arabo e persiano. Viene inventata, tra il XVIII e XIX secolo, un altro sistema di notazione grazie all’armeno Hamparsum Limondijyan e nello stesso periodo nasce una scuola romantica dedita alla ricerca di temi occidentali e arabi.
Osman Bey, Ysuf Pasa, Zekai Dede sono i protagonisti di questa corrente. In questo periodo la cultura musicale turca, si trova a dover essere confrontata con quella occidentale. Alcuni musicisti turchi come Raf Yecta By, Suphi Esgi, Saadeddin Arel tenteranno di trascrivere le opere e il loro passato musicale, in notazione occidentale con il rischio di denaturalizzare una cultura millenaria. Infatti, il voler includere una cultura con le sue caratteristiche tradizionali di così antica data, in uno schema (quello occidentale) nato dopo, e concepito invece per racchiudere musica europea, e nata per quel tipo di notazione musicale (e viceversa) ha fatto un certo danno alla genuinità del patrimonio culturale turco. Già dal secolo XVI fino l sec XIX, i rapporti commerciali si andarono sempre più intensificando tanto che il fratello di Gaetano Donizzetti ovvero, Giuseppe Donizzetti, con altri musicisti, venne invitato dal Sultano allo scopo di creare musica di tipo europeo, per le parate e marce militari del suo esercito |
Recupero dell'eredità artistica
In epoca recente, alcuni musicisti turchi, ispirandosi al grande musicista Tamburi Djemil considerato un po’ come il massimo depositario dello stile e dell’autentica genuinità della musica turca , tentano di recuperare la loro vera eredità artistica andando il più lontano possibile a ritroso nel tempo, per questo fine |
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L’America Latina |
L' Oceania |
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