Il Sud Est Asiatico - L’isulindia
Le Filippine
Le Filippine come l’Indonesia, la Federazione della Malesia, la Malaysia occidentale, fanno parte dell’Insulindia che, come dice il nome, comprende Paesi interamente formati da sole isole ed arcipelaghi. Nelle Filippine ci sono due filoni principali di musica; uno è quello autoctono ossia di tipo asiatico legato alla fascia culturale sud orientale del continente, l’altro filone è quello occidentale che si inserì nel Paese con la colonizzazione spagnola verso l’inizio del XVII sec. in cui venne instaurato un regime di tipo militare ed ecclesiastico che durò fino al secolo XX . Da qualche decennio è stato introdotto un sistema di tipo commerciale, all’americana così in seguito a questo, hanno preso vita altre forme musicali di stile occidentale ovvero, la musica leggera o moderna. |
Filippine - Danza Delle Candele
Fiesta Filipina Dance Troupe in Sulyap
Fiesta Filipina Dance Troupe in Sulyap - Bangko
Fiesta Filipina Dance Troupe in Sulyap - Lulay
Se siamo attenti osservatori, dopo aver ascoltato questi collegamenti noteremo che in effetti le melodie sentite in questi agganci, hanno il tipico “tono” occidentale ovvero, sono strutturate sulle nostre scale Maggiori o minori. La musica occidentale quindi, ha preso radici nel Paese tanto che la maggioranza della popolazione ha un concetto musicale all’europea ed intende il linguaggio musicale strutturato sulle nostre scale ed armonie che diventano così il mezzo naturale di espressione musicale di questa gente. La “musica asiatica” viene praticata nell’isola di Luzion, verso il Nord, e nelle isole di Mindanao e di Sulu. Essa, come è facile immaginare, ha origini antichissime e la si può ricollegare ai canti dei villaggi indonesiani della Malesia. Si può pertanto notare che, anche se nelle Filippine la musica asiatica autoctona è praticata da una minoranza, essa però (la musica autoctona) spazia su un territorio molto più ampio delle Filippine stesse, tanto da comprendere anche altri paesi come l’Insulindia, la Malesia ecc. |
Gli “Igort”, montanari e coltivatori di riso, hanno rituali complessi dedicati al culto degli avi, alla cura delle malattie, all’agricoltura, o per la conclusioni di affari. In queste occasioni la musica (autoctona-orientale), ha un ruolo fondamentale esempio, gli accordi fra i parenti dello sposo o della sposa, si prendono cantando nelle tipiche forme locali riservate esclusivamente per queste cerimonie. Lo strumento più importante del genere orientale, soprattutto in queste zone è il “gong”; piatto di metallo che viene percosso con mazzuoli o con le mani. Di questo strumento, ne troviamo di tutti i tipi e di tutte le misure. Vengono inoltre usati due tipi di flauto, uno nasale e uno a bocca, il bastone sonoro “tangaton” e il bastone sonoro a forma di penna “pantagug” , la cetra di bambu e altri ancora. Fra i “palawan”, i "magindanao”, i “mansaka” e altre popolazioni, troviamo canti con forme melismatiche (vocalizzi) di chiara provenienza araba. Non dimentichiamo che gli arabi tennero per diversi secoli rapporti commerciali in tutte le coste dell’Oceano Indiano, dall’Africa all’estremo Oriente. |
La musica occidentale si inserisce nel XVII sec. sotto forma di musica sacra. Nelle chiese costruite in molte parti delle isole, veniva insegnato ai ragazzini il canto liturgico in forma di “Cantus Planus”. I primi strumenti per accompagnare le funzioni religiose furono: il flauto (quello occidentale) e l’organo. In seguito si svilupparono canti corali che eseguivano messe e laude. In occasioni di feste cittadine o ricevimenti, si diffuse la musica profana europea; molti nobili infarciti di ideali romantici e cavallereschi, nel secolo scorso cantavano canzoni d’amore, di fedeltà e di dedizione nei ritrovi d’elite e nei salotti culturali gestiti da veri mecenati, secondo l’usanza europea delle fasce benestanti. Inoltre vi erano complessi a corde pizzicate che eseguivano qualunque tipo di ballo, e complessi di ottone (trombe, tromboni ecc) ancora oggi molto popolari, che suonavano ouvertours e arie operistiche italiane. L’arpa, che era lo strumento tipico da salotto, viene sostituita in tutte le case “bene”, dal piano e dalla chitarra. |
Ultimamente un altro tipo di musica europea dilaga per l’arcipelago; la musica leggera dei Mass-media: “Rok” “Beat” “Pop” "Jazz" ecc. Le nuove generazioni si abbandonano ad essa con la stessa eccitazione con cui si abbandonano ai prodotti di consumo tipici di questi tempi moderni tipo: automobili, frigo, televisione, ecc. Attualmente esiste una vera industria della canzone con divi locali, con i loro “fans” che cantano i recenti successi di autori filippini. Molti ragazzi e ragazze stimolati dall’idea di lauti guadagni e dal fascino della popolarità, si trasferiscono nei grandi centri abitati, con l’intento di sfondare. Chiaramente l’arte e la genuinità del folklore ed il buon gusto, avranno un ruolo secondario. |
Club Paraw - Boracay - Philippines
Club Paradise in Palawan - Philippines
Jinky Model Club Cebu Philippines Glan Farrah Cute
L'Indonesia
L’Indonesia è formata da più di 3.000 isole delle quali, le più importanti e più grandi sono: Giava, Sumatra, Bormeo e Celebes. Le isole di Giava e Sumatra, già circa 2.000 anni fa, erano centri di civiltà agricole-marinare con contatti commerciali in tutta la Cina, l’India e più tardi con l’Arabia. Da questi contatti si diffusero l’induismo e il buddismo. Nel sec. X grazie ai marinai e commercianti arabi, l’islamismo si impose divenendo religione di Stato. Nel sec. XVI, anche l’Indonesia conoscerà la colonizzazione europea; prima dei portoghesi, poi degli olandesi. Questi ultimi, obbligando la popolazione ai lavori dei campi per prodotti tipo caffè, tabacco, pepe e affini destinati ai soli mercati europei, sottrassero distese di terra utilizzate in precedenza per la coltivazione del riso provocando così gravi carestie e conseguentemente, rivoluzioni popolari sempre più frequenti, tanto che nel 1870 questo tipo di agricoltura, ovvero quello introdotto dagli europei, venne abolito |
Sono poche le isole studiate sotto l’aspetto musicale tuttavia, grazie alle ricerche attuate da Jap Kunst (Music in Java) e di Col Mc Phee, con (Music in Bali), alcuni aspetti musicali sono noti ai musicologi. Su altri generi della musica indonesiana si hanno notizie frammentarie. Sappiamo che lo strumento principale è il gong di diverse forme e fatture. In alcuni complessi di gong, questi sono suonati singolarmente uno dopo l’altro, o due alla volta (Giava e Bali). Inoltre esistono piccoli gong effetto “carrillon” sospesi verticalmente (Giava e Bormeo) e gong collocati su un telaio orizzontale percosso da uno o più suonatori (Sumatra, Giava, Bali) . Spesso. gruppi di “carrillon” e di gong vengono inseriti assieme a tamburi e altri strumenti. Questo tipo di orchestrazione chiamata “gameland”, la vediamo diffusa anche nelle Filippine, Birmania, Thailandia, Cambogia e il Laos. Alcuni musicologi sostengono che il gong sia il principale strumento orientale dal quale derivano le orchestre. Altri strumenti sono: Il flauto verticale di bambù, il flauto traverso, il liuto ecc. In Giava, la tradizione orientale è rimasta intatta nella sua forma raffinata, con le migliore esecuzioni e con strumenti perfezionati. |
Colin McPhee and Benjamin Britten play Balinese
The Balinese Traditional Bambu e Flute Music
La musica “gameland” (musica classica d’elite) si sviluppò nel sec. XVIII tra le corti delle città in cui ve ne erano due, e anche fra le corti aristocratiche delle campagne. Gli elementi classici vengono così trasmessi anche fuori dalla città pur se meno ricchi, creando mescolanze fra il genere classico e quello popolare. Una forma di spettacolo al quale è abbinata la musica, è il teatro delle ombre con pupazzi di cuoio. Un solo burattinaio dirige i dialoghi, da l’attacco ai musicisti o al singolo strumento ecc. esattamente come fosse un regista o direttore d’orchestra. La musica nella società tiene il suo posto, infatti ogni occasione può essere buona per ingaggiare orchestre e far eseguire musica gameland, sia privata che pubblica, in occasione di particolari ricorrenze |
Gamelan Bali - Traditional Music
The Gamelan Music Of Indonesia.
Pangkur - Gamelan Music Ensemble
Javanese Gamelan - Music And Dance
Javanese Gamelan - Dance Drama
Sundanese Traditional Wedding Ceremony
L'Indocina
Viet-nam
L'Indocina comprende il Viet-Nam, il Laos, la Cambogia, la Tailandia e la Birmania Il Viet-Nam è legato culturalmente alla Cina, Giappone, Corea e Mongolia. Nel mondo vietnamita troviamo infatti molte analogie con la Cina. Insieme all’influenza cinese, in Viet-Nam si inserisce pure quella indiana. Non per niente tutta la penisola viene chiamata “Indocina” per via delle due influenze, quella cinese e quella indiana tuttavia nel Vietnam l’influenza cinese è superiore. L’influenza indiana si manifesta soprattutto nella grande varietà di “modi” (scale) e nell’uso dei ritmi disposti in modo “ciclico”. Il Vietnam ha saputo amalgamare in modo armonioso i due generi assai diversi fra loro, dando al tutto una nuova impronta originale e caratteristica. Vennero creati strumenti singolari come il “Dan-Ban”, strumento a monocorda, che produce suoni armonici isolati del suono fondamentale, modificando la tensione della corda e il “Dan-Day” assai bello dal punto di vista estetico, che riunisce in se stesso tre tipi di liuto. La musica in Vietnam si divide in tutto in 4 filoni. La musica etnica praticata da minoranze, dove vengono usate scale modali e strumenti molto diversi da quelli della maggioranza del Paese. La musica popolare vietnamita, che rappresenta la forma espressiva del grosso del Paese ed alla quale sono legati i momenti importanti della vita, matrimoni, nascite e via dicendo. La musica tradizionale colta che rappresenta il genere colto della società; è usata nelle corti degli antichi sovrani ed è eseguita da professionisti. La musica occidentale chiamata: “la nuova musica” e comprende dalla semplice canzonetta, alle sinfonie più elaborate dei nostri grandi compositori europei. |
Vietnam Napalm - Reasons For Protest
Laos
I “Lao” rappresentano circa la metà della popolazione del Laos e si trovano stanziati in gran parte, anche nel Vietnam; appartengono al gruppo etnico “Thai”di cui sono il ramo più considerevole. Le ricerche musicologhe in questo territorio, procedono molto stentatamente a causa soprattutto dell’instabilità politica che non consente una indagine e classificazione serena. E’ tuttavia possibile distinguere undici generi di canto, di cui alcuni del confine cambogiano e altri, da quello vietnamita. |
Royal Lao Ballet - Luang Prabang
La Cambogia
La Cambogia ha rappresentato la cultura dominante di tutta l’Indocina per diversi secoli, malgrado si trovasse in una posizione di inferiorità e precarietà rispetto al Vietnam e la Thailandia. Nel sec. XI d C la Cambogia conobbe il suo massimo splendore estendendo i suoi territori negli attuali Vietnam, Laos, Thailandia e parte della Malesia. La capitale era Angkor, una splendida città che divenne mitica. Ma dopo il XIII secolo, incominciò un lento ma inesorabile declino, che gradualmente ridusse i territori fino a quando i francesi non li fissarono a modo loro. Il ceppo principale cambogiano, nonché la lingua, è il “Khmer”; una fusione fra lingua indiana, asiatica e australiana. L’antica tradizione musicale Khmer, si basa su un precedente influsso indiano però, dall’utilizzo del gong, possiamo notare pure una influenza cinese. Altri strumenti sono l’organo a bocca e corna di bufalo. Con l’arrivo dei mercanti indiani, si diffonde la religione induista e buddista, favorendo l’introduzione di strumenti indiani e la nascita di regni induisti. |
Il regno di Angkor (che vuole dire serpente) rappresenta il periodo classico; fu fondato nel sec. IX del principe Jaya Barman II a seguito di una battaglia vinta contro Giava. Durante questo regno, la musica era assai importante e numerosi templi ospitavano i vari gruppi musicali addetti alle manifestazioni religiose. Dopo il secolo XIII comincia la decadenza; Angkor viene ripetutamente attaccata fino a che fu espugnata dei siamesi (del Siam) nel 1431 e la popolazione deportata. Molti sostengono che la fusione fra la civiltà del Siam e quella dei Kmer, sia dovuta a questo evento. Seguirà un periodo di torbidi; dei numerosi re succedutisi, ricordiamo: Chan (1642) salito al trono con l’aiuto di mercanti malesi. Sposo pure una donna malese diventando mussulmano. Uno degli influssi malesi sulla Cambogia, fu quello di accompagnare gli incontri di pugilato con la musica. Il graduale declino cambogiano, coinvolgerà anche la musica. Dopo il sec.XVIII, molti territori verranno incamerati dal Vietnam. La Cambogia quindi, pressata dal Sian e dal Vietnam, decaderà sempre più rischiando di sparire se non fosse stato per l’intervento francese nel 1863 che instaurerà un protettorato creando così, una situazione di stabilità. In seguito venne annessa all’Indocina francese. |
Cambodian Royal Classical Ballet
Musica Tradizionale Cambogiana
Per i cambogiani questo fu un bene, anche se non potevano più controllare il loro destino. In questo benessere la musica e il teatro potranno prosperare. Se la Cambogia non fu sensibile agli influssi vietnamiti, lo fu per quelli del Siam; gli scambi culturali con il Siam continueranno fino ai tempi recenti, anche dopo il riconoscimento di indipendenza. Purtroppo la situazione cambiò e degenerò negli anni ’70 per opera dei vietnamiti che invasero il Paese, dei bombardamenti U.S.A. e la guerriglia dei Kmer rossi. Questi fatti misero fine all’ambiente di corte, con la sua musica e cultura nonché allo spopolamento di Phnom Penk (la nuova capitale) provocando numerosi stragi. Il numero dei cambogiani uccisi non si può contare. Ormai è erto che il patrimonio della musica di corte, sia andato completamente perduto.
|
La Tailandia
I tailandesi, originari della Cina meridionale, nel 600 d C fondarono la città di Nanchao. I contatti con la Cina furono sempre molto stretti ed aumentarono con l’invasione mongola in Cina, che provocò un grande esodo di profughi che sfuggivano a Gengis Kan. Questi a loro volta, costrinsero le popolazioni locali a riversarsi nei territori del Laos e Cambogia, causando prolungate guerre, finché i tailandesi non riuscirono a conquistare Angkora come si è detto prima. Nei 400 anni che seguirono la caduta di Angkora, la Tailandia estese gradualmente i suoi territori ed ebbe ripetuti scontri con la Birmania la quale, nel 1767, distrusse la capitale tailandese Ayutthaya. |
Dopo questo, Rama I della dinastia dei “Chakri” , fondò Bankok, la nuova capitale. L’attuale re Rama IX è un suo diretto discendente. Purtroppo non si sa molto della musica tailandese; dai pochi riferimenti dei vecchi annuali di corte, documenti e sculture, si sa che nella società la musica aveva un ruolo di grande importanza e fu alimentata dai diversi influssi provenienti dai paesi circostanti. Ad esempio, l’intervallo di terza minore, tipico della scala cinese, lo troviamo anche nella musica tailandese. I tailandesi assimilarono in grande misura anche elementi della civiltà dei Kmer (Cambogia) i quali, a loro volta, si rifacevano a modelli indiani. |
ของแซ่บอีสาน - อักษรอีสาน ไทยน้อย
La Birmania
L’Unione Federale Birmana comprende diversi gruppi etnici i quali si differenziano fra loro per cultura e lingua. In questo caso, anziché vedere un tipo di cultura esteso su diverse nazioni, vediamo una nazione con all’interno più culture. Da qui possiamo notare quanto la politica e l’arte (o cultura), viaggiano ognuno per i fatti suoi. Nelle zone del Nord stanno i “kachin”, “naga”, “chin”, “shan”, e i “karen”. Nelle zone pianeggianti, troviamo i birmani veri e propri. La musica birmana la si può suddividere in tre fasce: Musica popolare-Musica classica-Musica teatrale e di danza 1) La musica popolare è eseguita con accompagnamento da formazioni orchestrali; il nome di questi canti, deriva dallo strumento predominante dell’accompagnamento 2) La musica classica fiorì nelle corti delle grandi città come Mandalay e Rangoon. Il vasto repertorio classico è conservato nella raccolta “Mahagita” (Canti Reali). Questa musica si suddivide in due tipi: il primo comprende musica da camera, il secondo, musica per grandi locali o, addirittura, all’aperto in cui lo strumento preponderante fosse il gong. A Pugan, l’antica capitale, si trovano pitture raffiguranti i due generi 3) La musica teatrale e di danza. Con il declino delle corti, declinò anche la musica classica ma non quella per danza che poté sopravvivere nel teatro il quale, per contro, si sviluppa sempre più nei sui generi principali; quello drammatico e quello comico al quale è abbinato pure quello delle marionette. La musica funge da apertura e chiusura, e nei momenti più toccanti della vicenda..."Musica Tradizionale Birmana A Mandalay" |
|
|
|||
|
|
|
||
L’America Latina |
L' Oceania |
|||