Il Continente Americano
l’America Del Nord
Canadà
La musica in Canada presenta un panorama abbastanza eterogeneo a causa delle diverse e numerose comunità etniche che abitano il Paese. Tuttavia il patrimonio musicale può fare riferimento a due soli filoni principali: “la cultura indigena” ovvero indiana ed eschimese, e quella dei “colonizzatori europei” ossia, inglesi e soprattutto francesi; oltre a questo, abbiamo pure il “canto gregoriano” importato dai missionari francesi. Gli antichi scambi culturali fra queste due correnti, sono stati pochissimi per cui ognuna mantiene pressoché intatte le sue caratteristiche . Il filone musicale indigeno è costituito principalmente dalla cultura musicale eschimese. Il ceppo razziale eschimese, malgrado le sue varietà etniche e la sua estensione territoriale (Groenlandia, Alaska, Nord-America), presenta caratteristiche uniformi. Queste zone, per molti studiosi del settore, rappresentano una delle grandi aree in cui si può suddividere meglio la cultura musicale precolombiana. Gli eschimesi rappresentano infatti la retroguardia di una grande e remota migrazione asiatica verso l’America, attraverso lo stretto di Berig. Essendo questa l’ultima fase migratoria, vengono mantenuti più vivi i legami con la cultura musicale asiatica da dove proviene tale migrazione, soprattutto con la Siberia e la Mongolia. |
Infatti ancora oggi si possono notare sorprendenti affinità soprattutto nello strato più arcaico di questa musicalità. Esempio, si può riscontrare un’affinità con quella asiatica nella mancanza di una struttura polifonica anche elementare, nell’enfasi dello stile vocale, nel procedere del ritmo lento, costante ecc . Le melodie indigene autoctone come sempre, in tutti i Paesi del mondo, hanno un carattere funzionale relativo alla vita quotidiana ma forse negli eschimesi, con alcune originalità curiose (almeno per noi europei); momenti di “caccia”, "canti" “rituali”, di “scherno”, e “giuridici”, che risolvevano controversie e conflitti individuali, attraverso un pubblico litigio (e tutto questo a suon di musica). Attualmente presso queste popolazioni è in atto una profonda trasformazione sociale, che ha conseguenze anche sulla loro vita culturale. Verso la fine del XIX sec si è sentita la necessità di promuovere ricerche proseguite ed ampliate fino ai giorni nostri, relative a canti e danze popolari per conto di centri di ricerca, fra i quali troviamo ancora attivi. “Il Museo Nazionale del Canada di Ottawa” e “L’archivio del folklore dell’Università Lavel” di Quebec ed altri. |
In questi istituti possiamo trovare registrazioni, filmati a migliaia , sia di danze, canti eschimesi, indiani, come anche anglo-canadesi e franco-canadesi. Il patrimonio europeo, particolarmente quello francese, consiste soprattutto in canti originari della Francia settentrionale e centrale che risalgono alcuni, addirittura intorno all’anno 1.000. E’ interessante notare che questo patrimonio si è custodito meglio in Canada che non in Francia. Questo per il semplice fatto che gli emigrati francesi, inoltratisi in quelle terre nel sec XVII, trovandosi in un ambiente così diverso da quello del loro Paese, si aggrapparono con forza alle loro tradizioni per non perdere la loro identità, cosa che non sentirono il bisogno di fare i loro connazionali in Patria per cui se oggi molte melodie medioevali francesi non sono andate perdute, è grazie a queste circostanze. |
Ovviamente si parla di musica popolare che non veniva scritta come quella dotta, ma tramandata oralmente. A quanto pare le melodie popolari dell’anno 1.000, nella Francia del XVII erano ancora vive e attualmente, sopravvivono in Canada grazie a quanto si è detto. Il repertorio anglo-canadese comprende canzoni importate dalle isole britanniche che narrano di ballate di marinai, pescatori, pirati ecc. Il repertorio nato in Canada parla dei primi insediamenti europei, soprattutto canti di barcaioli. Importanti raccolte sono state svolte in Terranova e nella Nuova Scozia. Essendo un Paese in fase di sviluppo, soltanto verso la fine del secolo scorso troviamo musicisti classici e compositori degni di nota, tra cui Caliga, Lavaleè ed altri |
E’ difficile parlare di una scuola nazionale canadese per il fatto che i giovani musicisti tendono a trasferirsi all’estero per compiere i loro studi introducendo in seguito, al ritorno, un’atmosfera internazionale di stili e forme. La prima orchestra di musica classica fu fondata a Quebec nel 1902. Attualmente operano nel Paese più di 22 orchestre. |
Stati uniti
La cultura statunitense è quanto mai variegata in quanto, come si sa, trattasi di una società plurietnica. Grossomodo la si può suddividere in quattro fasce principali: “la cultura amerinda”, “La cultura anglo-sassone”, “La cultura afro-americana” e “La cultura europea”. Questi filoni etnico - culturali, non si sono sviluppati separatamente, ma hanno avuto scambi reciproci e fusioni in modo assai vario |
La Musica Amerinda (Indiani)
Durante il periodo della colonizzazione bianca e dei pionieri, gli indiani erano assai numerosi e suddivisi in tribù. Essi opposero una resistenza fiera ed accanita all’avanzare della “civiltà” dei bianchi (resistenza che dura tutt’ora, attraverso continue battaglie legali) Le notizie che abbiamo circa i loro costumi, ci vengono dai primi coloni missionari. Per quanto una ricostruzione storica sulle loro abitudini musicali, è impresa ardua; possiamo in grandi linee stabilire i tratti essenziali della musica amerinda ed inoltre, che esiste un filone intermedio ovvero, quello dei primi pionieri che assimilarono la cultura indiana (autoctona) dando vita ad un filone a parte. |
Ho Bisogno Di Te - Lay O Lay Ale Loya
La musica degli indiani del Nord ha sviluppato una forma più vocale che strumentale, anche se esiste tutta una serie di strumenti dal tamburo, al flauto in osso o in legno di diversa fattura per accompagnare i canti. Sovente la poesia e la musica non sono unite fra loro anzi il testo, allo scopo di esprimersi meglio, non ha una struttura strofica per cui diviene una prosa declamata. In questo caso la musica ha lo scopo di creare l’atmosfera con sottofondo di canto e di danze. Le poesie e le prose dei pellirossa, sono di alto valore artistico e poetico e sono state oggetto di studi. Anche se la musica Amerinda è soprattutto vocale, la maggioranza della parole sono “non sense” (senza senso) quasi per dare soltanto una direzione alla voce. Quando il contenuto poetico ha un certo spessore, come si è detto, appare la prosa declamata. Esistono canzoni legate ai riti magici e alla danza, ove vengono espresse le emozioni del momento. Tipica è l’immagine degli indiani amerindi che danzano attorno al fuoco o al dio scolpito in legno (se si tratta di manifestazione religiosa) In queste ricorrenze, troviamo le imitazioni degli animali soprattutto il tipico grido del “tacchino” che viene imitato durante la danza. Per dare un’idea, riportiamo tutto un periodo di un testo “non sense”, tipo responsoriale |
Ora riportiamo alcune prose dall’alto contenuto poetico, onde farci un’idea del grande amore che avevano verso la natura e le capacità espressive di queste popolazioni |
Queste voci rappresentano un passato molto lontano non tanto nel tempo, ma nelle concezioni esistenziali e nel modo di essere; di un mondo che ormai è andato distrutto. I primi contatti con l’uomo bianco daranno vita ad un nuovo filone che aumenterà il frazionamento di stili. In tale repertorio si inseriscono diverse parole in inglese. I contatti con alcune religioni protestanti, faranno nascere un filone nel quale si parla della risurrezione di indiani che sono morti in guerra, di bisonti massacrati (il bisonte era la fonte principale di cibo) e la cacciata, per sempre, dell’uomo bianco dalle praterie. Il movimento fu represso dalle autorità ma il repertorio visse ancora soprattutto nel Nevada e nelle grandi pianure … Riepilogando, il repertorio Amerindo si suddivide in due generi: quello “autoctono” e quello “misto” con elementi europei |
La Musica Anglosassone
Il patrimonio musicale tradizionale inglese è formato soprattutto da ballate apparse in America già nel sec XVI e XVII. conservandosi quasi intatte fino ai giorni nostri. In queste ballate in genere, vengono raccontate storie d’amore finite tragicamente. L’America del Nord è considerata una preziosa miniera di antiche ballate inglesi, le quali probabilmente quando erano in Europa, furono alimentate dalla musica trovierica proveniente dalla Francia del Nord). E’ chiaro comunque che una certa variante, rispetto al filone vero e proprio (dalla terra d’origine) ovviamente esiste). |
Paese Che Vai...
Quasi tutte le ballate britanniche anzi, possiamo dire proprio tutte, fra quelle che in seguito vennero importate in America come musica Country, hanno una fine tragica malgrado lo stile molto orecchiabile e quasi “spensierato” della melodia stessa. Anche Jordy, molto gettonata nelle discoteche, fa parte di quel repertorio tragico come tante altre ballate. E’ proprio vero: “Paese che vai, usanze che trovi” |
Western Country - Fiddle and banjo
Appalachian Banjo - Fillmore e Western
Country Sisters - Cotton Eyed Joe
The Sweptaways - Oh My Darling Clementine
La Musica Afro-Americana
Questo è senz’altro uno fra i filoni più importanti e significativi americani che restano, tra l’altro, come se fosse una testimonianza ed un rimprovero continuo nei confronti della nostra società ipocrita e crudele; dove viene evidenziata una delle più grandi vergogne umane ovvero, il commercio degli schiavi che fin dai tempi più antichi, in Africa era attivo. Prima ad opera degli arabi nel medio evo sulla costa orientale fino all’estremo Oriente poi, e in modo molto più cruento ed accentuato, ad opera dei bianchi sulla costa occidentale fino nelle americhe; soprattutto negli U.S.A. Alcune comunità europee di religione luterana emigrate in America nel sec XVII per sfuggire alle persecuzioni religiose, furono le uniche (forse) a trattare i neri deportati dall’Africa, come esseri umani e non come bestie pertanto è naturale che fra queste etnie, pur se molto diverse fra loro, nascesse un legame ed una simbiosi che si riflettesse pure nella musica. Alcune forme del canto luterano si fusero con i canti neri dando vita ad un nuovo genere del tutto inedito, che può rappresentare la base di una nuova civiltà e cultura. Questo filone iniziò con il genere “Spirituals” dove lo schiavo nero cercava e trovava conforto nella preghiera cantata e nel “Gospel” (buona novella) il quale si distingue dallo Spirituals, per le sue frasi ritmiche più brevi e concise. Seguono i canti profani da lavoro “Work-Songs” che daranno vita al “Blues” che è una componente del “Jazz” già visto in Storia della Musica. |
Harlem Gospel Singers - Go Down Moses
Go Down Moses - Let my People Go
Louis Armstrong - Go Down Moses
Jewel - Go Tell It On The Mountain
Aretha Franklin - Go Tell It On The Mount
My Lord What a Mornin' - UC Berkeley Gospel Chorus
Marian Anderson - My Lord What a Morning
Prison Work Song From The Piano Lesson
Go Down Old Hannah - Texas Prison Camp
Il Jazz
Il “Jazz” è il risultato di una fusione fra “Blues”, “Swing”, delle poliritmie africane, del sincopato, e altri balli di quel tipo. Lo “Swing” si distingue per una particolare disposizione di accenti che danno al brano un effetto particolare ed avvincente. La culla del “Jazz” è la città di New Orleans. In questo ambiente si fusero le influenze spagnole, inglesi, francesi e africane; soprattutto francesi ed inglesi. La fusione afro-spagnola, si svilupperà molto di più nell’America latina. New Orlians, di matrice latina ed ex possedimento francese e spagnolo, con un entro terra anglo-sassone e una popolazione di colore assai numerosa, riuscì ad amalgamare tutti questi stili in modo veramente felice, dando vita al filone appunto del “Jazz” già dal 1870; un genere quanto mai originale ed avvincente che rappresenta in pieno la vita movimentata e caotica dell’uomo del XX e del XXI secolo |
Mississippi Blues by RL Burnside
Swing Time - Rogers and Astaire
A New Orleans i ceruli discendenti dei francesi, spagnoli e africani, vantavano una fiorente tradizione musicale. Essi avevano la tradizione francese e consideravano i neri come inferiori. Nel 1817 le danze domenicali degli schiavi vennero legalizzate a Congo Square. A seguito di questo vennero di moda le bande militari su imitazione francese, ma con tutta la coreografia tipica della gente di colore e della città di New Orleans. Queste manifestazioni avevano anche una finalità di attrattiva turistica. Da li a poco il “Jazz” , in modi diversi, si riverserà in tutti gli Stati dell’unione e più tardi, nel mondo intero. Ormai sono cento anni che questo genere è nato ma è sempre nuovo, si è trasformato più volte, ed è in continua evoluzione, conservando tutte le caratteristiche di una musica assai giovane che rappresenta la società moderna. |
Best Instrumental Jazz Trumpet Solo
Harry James - Jazz Trumpet Solo
La Musica Euro-Americana
Negli U.S.A. troviamo anche filoni europei non anglosassoni ovvero, polacchi, italiani, ecc. che si manifestano in forme diverse, con varianti nei centri urbani e nelle campagne. Come si è detto, nei canti tradizionali delle nazioni di emigrati, vediamo elementi più antichi che non nei luoghi di origine. L’emigrazione comporta, per ragioni psicologiche e sentimentali, maggiore attaccamento alle usanze popolari. Questo negli Stati Uniti, terra di grande immigrazione, è un fenomeno facilmente riscontrabile. Sovente ad esempio, possiamo notare che alcune canzoni italiane considerate sorpassate, in America invece sono assai gradite nei quartieri italiani ed entusiasmano il pubblico italo-americano |
La Musica Colta in America
La musica colta in America, ebbe una rapida evoluzione ed è chiaramente di matrice europea. I primi colonizzatori a Pljmont (1620) e Massachusetts Bay (1630), portarono con se la musica inglese sacra e profana. Il primo libro di musica pubblicato nel Nord America, fu compilato dai ministri del culto puritano. Dopo la guerra civile, grazie all’arrivo di molti musicisti tedeschi, ci fu una grande evoluzione nella musica colta. Ogni città importante ospitava musicisti tedeschi e insegnanti nelle varie scuole musicali. Molti musicisti del tardo romanticismo, continuarono l’opera nei primi decenni del sec XX. Tuttavia in questo periodo, si comincia a sentire una certa insoddisfazione dei musicisti tedeschi, così che ci si rivolgerà verso altre fonti ispirative come ad esempio, la musica esotica. Dvorak, cecoslovacco che come sappiamo soggiornò in America, nella sua sinfonia del “Nuovo Mondo” (in riferimento all’America), usò elementi musicali indiani e neri. Anche Gershwin e Stravinski utilizzarono per il loro lavori, elementi della musica nera. |
Storia Degli Stati Uniti d'America - Periodo Coloniale
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