Europa Occidentale
La Musica Nella Penisola Iberica
La Spagna
La musica folkloristica spagnola nelle province del Nord , ha una certa analogia con il folklore europeo soprattutto francese ed italiano. Nelle zone del Sud invece troviamo legami stilistici con la musica Nord africana e medio oriente. Infatti nel Sud è tipico l’uso dei melismi o vocalizzi che ricordano molto in certi passaggi, melodie arabe. |
Il folklore spagnolo si basa sulle scale maggiori e minori, ma soprattutto su quelle modali. Del resto anche le scale maggiori e minori del folklore spagnolo, se si vuole essere pignoli, sono un po’ modali perché sovente manca la sensibile.
All’interno del folklore spagnolo ricordiamo il “flamenco” tipico dell’Andalusia, il quale trae le sue lontane origini nei canti contadini del loco. Anche la musica popolare spagnola, come d’altronde quasi tutta la musica popolare, è legata a precise ricorrenze o fatti quotidiani della giornata: canti di lavoro, ninne-nanne, canzoni d’amore, canti di gioco per bambini, ecc.
Tra i canti di lavoro ricordiamo “Il canto de pedra” cantato nelle cave di pietra di Galizia dagli operai, allo scopo di sentire meno la fatica, in quanto il movimento ritmico della canzone aderiva perfettamente al movimento ritmico del loro lavoro.
Inoltre abbiamo i canti “De arriero” cioè dei carrettieri negli spostamenti da un Paese all’altro.
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Altri canti riguardano l’agricoltura ed hanno lo scopo di stimolare gli animali (buoi asini ecc.) nel loro lavoro. Inoltre ricordiamo i canti religiosi processuali nelle feste di Natale, Pasqua, ecc. legati ai vari patroni cittadini.
Questi canti della Catalogna, furono esportati anche in Sardegna dove tutt’oggi nei luoghi più isolati, sopravvivono. A Siviglia durante la settimana santa, i componenti delle varie confraternite girano per le vie incappucciati, seguendo in processione la statua di Gesù. Durante le feste stagionali vengono intonati i canti di questua il cui scopo è di avere doni in cambio di un buon auspicio; a questo genere appartengono i canti di “Quaresima” di Castiglia. Sempre nel genere religioso, molto importanti sono i “Cantigas de Maria” (1200 1300); una forma musicale antica, molto simile alle nostre laude dell’Italia centrale.
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Narciso Yepes - Concierto De Aranjuez
Narciso Yepes - Las Cantigas De Santa Maria
Cantigas de Santa Maria N° 100
Cantiga 353 - Quen a omagen da Virgen
Molti di questi brani di carattere religioso, sono conservati nel “Libro rosso di Montserrat |
Anche il Carnevale è un momento importante che coinvolge la popolazione con canti e musica. A Galizia, Castiglia e Navarra, troviamo maschere affini a quelle Sarde. Queste maschere camminano cantando per le strade a Capodanno e a Carnevale.
In Spagna è anche usanza secondo antichissime credenze, utilizzare la danza a scopo terapeutico per chi, ad esempio, è stato morsicato dalla tarantola. |
Le “Toreros” vengono cantate la sera prima o durante la corrida. In Portogallo e in Spagna, vi sono “rappresentazioni” popolari nelle quali sono illustrate battaglie fra Cristiani e Mussulmani. Per quanto riguarda il repertorio “dotto”, sappiamo che anche qui i fiamminghi fondarono scuole. La figura più importante nel periodo rinascimentale fu Tomas Luis da Victoria che, come sappiamo, assieme a Orlando di Lasso e Palestrina, sono i primi tre grandi nomi della Storia della Musica. Campostella, assieme alla cattedrale francese di Notre Dame di Parigi e quelle di Wincester e Worcester in Inghilterra, fu uno dei centri importanti dove vennero condotti approfonditi studi di polifonia; a Campostella nacque la forma musicale chiamata: “Organum Melismatico” in cui una voce bassa procede con valori larghi, a tempo indefinito e sopra ci sono grandi fioriture melismatiche, ovvero, molti vocalizzi molto gradevoli e suggestivi….più avanti, potrete trovare agganci in questo senso |
La città di Madrid fu fondata nel sec. X e divenne capitale nel 1561 sotto Filippo II.
Non possedeva una vera importanza fino a quando, appunto, non divenne capitale. Questa immagine di provvisorietà che ha sempre dato di se, influenzò negativamente sulla cultura. Quando finalmente fu chiara la sua posizione di capitale, su esempio francese, le corti importarono la musica dalle Fiandre la cui arte avrà una notevole influenza sulla penisola Iberica. In seguito però Madrid, a differenza di tante altre corti europee, non si interessò gran che del melodramma italiano. |
Protagonisti della rinascita musicale spagnola
La Spagna, dopo Tomas Luis da Victoria, ebbe un periodo come di letargo musicale del genere dotto (non per quello popolare però). Con il manifestarsi della corrente romantica, anche lei (la Spagna) senti il bisogno, come altri popoli sprovvisti di un illustre passato di musica dotta da vantare come Italia, Germania, Francia e Inghilterra, di elevare al rango di “Dotto”, tutto quell’enorme filone di musica popolare che in fondo, nulla aveva da invidiare alle tradizioni musicali classiche dei loro vicini… Il floklore iberico ha molto appassionato Glinka, il fondatore della scuola nazionale russa (sec. XIX )
Sempre nel secolo XIX, molti musicisti spagnoli residenti altrove (Parigi Olanda ecc), cercarono di risollevare, anche se lontani dalla loro Patria, il folklore spagnolo. A Felipe Pedrell, uno dei rappresentanti della scuola nazionale spagnola, va il merito tra l’altro, d’aver riscoperto e rivalutato T. L. da Victoria. |
Manuel De Falla - Serenata Andaluza
Manuel De Falla - La Vida Breve
Segovia Plays Danza In G (Granados)
Granados - Danzas Españolas Numero 5
Capricho Arabe - Francisco Tarrega
P. De Sarasate Romanza Andaluza Op 22
Pablo De Sarasate - Romanza Andaluza Op.22
Leonid Kogan Sarasate - Romanza Andaluza Op.22
Spagna Romantica
Giochi Proibiti - Andres Segovia
Historia De Un Amor - Diego El Cigala
Portogallo
La musica nel Portogallo, come è facile immaginare, sotto molti aspetti è analoga a quella spagnola oltre che ad altri Paesi del Mediterraneo. In alcuni canti rituali troviamo infatti forti rassomiglianze con la musica araba e in altri, con quella spagnola, francese e italiana. La musica popolare in Portogallo è modale e tonale; come quasi sempre succede, nel genere popolare le scale modali sopravvivono di più che nel genere “dotto". Sovente qui il sistema modale si basa su poche note, altre scale tuttavia, hanno sette note con un buon numero di intervalli di un semitono.
Come si è detto, sovente possiamo notare caratteristiche tipiche della cultura araba sotto fioritura melismatica, ossia di vocalismi. Infatti bisogna ricordare, come si è detto prima, che nel sec. XI in queste terre nasce una forma polifonica chiamata “organum melismatico” dove su alcune note basse, con valori larghi venivano costruiti una serie di vocalizzi piuttosto elaborati. In questo possiamo vedere una certa influenza dello stile arabo, fuso con quello europeo. |
Alleluia - Inter natos mulierum
Codex Calixtinus - Benedicamus Domino
Nei ritmi irregolari si può intravedere un’origine “dotta”. I canti sovente sono polifonici, a 2 o 4 voci e la forma può essere responsoriale, diretta o antifonale. I canti di lavoro vengono cantati durante la pesca, mietitura, raccolta delle olive ecc. ed aiutano l’operaio a sentire meno la fatica. Alcuni di questi si interrompono con grida senza un preciso significato e non intonate, per poi riprendere nuovamente tutti insieme. |
Tanto per entrare nello spirito di questi ambienti popolari riportiamo, tradotto in italiano, un canto di cavatori di pietra, con la finalità di dare il ritmo per la scansione dello sforzo, evitando dispersioni di energia: “Oh e___ecco che va___che grande pietra, ei__ei, upa__oh morettina, ho__devi essere mia, ei__ecc” Altri canti, sempre finalizzati a convogliare le energie senza dispersioni, sono i canti dei pescatori quando tirano le reti. Tipica è ovunque l’espressione. “Ho….issa”, allo scopo di unire tutti gli sforzi dei presenti. Appartengono al genere popolare, i canti di “questua” a Natale, Epifania, Capodanno ed i “Lamenti funebri” cantati in genere da professionisti, nonché le rappresentazioni popolari con vere azioni sceniche cantate. Le passioni cantate a Pasqua e le epiche battaglie fra cristiani e mussulmani (come quelle spagnole) Oltre a questo, la “canzone narrativa” i cui argomenti sono quasi sempre vicende amorose; fra le danze ricordiamo “Muneira” e “Fandango” |
Amália Rodrigues - Fado Lisboeta
Amália Rodrigues- Uma Casa Portuguesa
Amalia Rodrigues - Lisboa Antiga
La musica dotta
La musica dotta trova le sue lontane origini nella musica sacra; sicuramente nelle usanze e tradizioni dei popoli indigeni di queste terre, si sono inserite tradizioni di altri popoli che sottomisero queste zone ovvero: romani, svevi, bizantini visigoti e mori. Questi differenti stili musicali, si amalgamarono formando una tradizione locale con una sua fisionomia assai definita, specialmente nel Portogallo.
Nel periodo della dominazione araba, il canto “Mozarabico” ovvero il canto cristiano di quelle etnie arabe e more che si convertirono al cristianesimo, fu il canto liturgico più importante, fino a quando scomparve a seguito della Riforma di papa Gregorio Magno. Questa amalgama di tradizioni diverse, dettero origine ad una nuova etnia con caratteristiche ben definite e con precisi obiettivi politici ed economici che porterà per finire, alla realizzazione dello Stato Portoghese nel 1128. Il forte legame alle tradizioni lo si nota nella resistenza esercitata contro ogni tentativo di uniformare i riti cristiani.
Il culto di S. Giacomo aveva il suo centro a Santiago di Campostella che sicuramente servì come punto d’incontro per scambi fra popoli diversi. Con le scoperte marittime e con l’incremento degli scambi commerciali, crebbe la fortuna e lo splendore della corte e di conseguenza, anche la musica dotta farà un notevole passo avanti in quanto verranno invitati i migliori musicisti d’Europa i quali fonderanno ovunque scuole musicali |
La Vita Musicale In Francia
La musica popolare francese ha delle sue precise caratteristiche, ma sovente possiamo trovare analogie con forme folkloristiche di altri paesi come l’Italia, Spagna settentrionale, Belgio e Germania, soprattutto quelle strutturate su scale modali.
Nei vari modi del folklore francese, non c’è sempre un riferimento ai quelli ecclesiastici gregoriani medioevali. Nel filone popolare tengono sempre un posto di rilievo le “ninne-nanne”, “le conte dei giochi infantili” ecc. In parte queste sono cantate ed in parte recitate. Nei canti di lavoro abbiamo quelli collegati alla pesca, mietitura, vendemmia, tessitura, ecc. Un esempio di questo genere è la “Tribbiera” , canto della trebbiatura della Corsica. |
Sovente queste melodie venivano cantate durante la trebbiatura, per stimolare gli animali da tiro. Sono da considerarsi canti di lavoro anche le grida dei venditori ambulanti per il richiamo dei clienti. Di questi esiste un esempio in Guascogna il quale è contenuto nel disco “France” (Columbia 91°-02003 lato 2 brano 19). Riportiamo in parte, a titolo di curiosità, il testo tradotto in lingua italiana: “Cipolle e piselli freschi”__ “patate di Saint-Etienne”
Esistono inoltre canti processuali, religiosi, di nozze, per funerali e di carnevale. In occasione di feste, per strada venivano intonati canti di “questua” come ad esempio il “Noel” abbinato alle feste natalizie (tipo zampognari).
Durante le feste religiose, in Corsica viene cantato il “Tantum ergo” a tre voci maschili, molto simile alla polifonia sarda. Nei riti funebri, allo scopo di controllare eventuali crisi di eccessivo cordoglio, i canti venivano cantati da professionisti pagati. |
Nel risalire le origini della musica medioevale francese, ci si imbatterà immancabilmente nella liturgia del canto gallicano di cui conosciamo ancora i riti, ma non la musica perché è andata irrimediabilmente perduta. Pipino il Breve e Carlo Magno, imposero il canto liturgico romano (quello gregoriano) e fu proibita qualunque altra forma ed innovazione o aggiunta a quella che era il repertorio stabilito. |
Uno Spirito di Contraddizione Lodevole
A questo punto ecco manifestarsi un fenomeno psicologico apparentemente insolito ma che in realtà è molto comune ovvero, la tentazione del frutto proibito nel senso che se non ci fosse la proibizione, non ci sarebbe nemmeno la tentazione. Infatti questa proibizione provocherà la tentazione della trasgressione, e per trasgressione si intende in questo caso, inventare altre melodie (cosa vietatissima) al che, neanche farlo apposta, questo divieto sarà pure un magnifico stimolo per la creatività tanto da incrementare la nascita di nuove melodie che andranno gradualmente ad aggiungersi al repertorio gregoriano già esistente. Così che, soprattutto nella Schola Cantorum di Notre Dame ma anche in altre d’Europa, questa sarà la scintilla per una grande inventiva, che avrà conseguenze enormi nel campo della musica. Queste circostanze favorirono il manifestarsi del genio musicale occidentale. Praticamente tutta la grande musica occidentale classica, profana e non, sarà debitrice di questo….come dire?....Divieto. |
I Primi Esperimenti
Organum
Il repertorio vocale gregoriano, quello che Papa Gregorio aveva stabilito come unico valido per la liturgia in cui non vi era più nulla da aggiungere ne da togliere, è assai vasto. Si incominciò in diverse cantorie, soprattutto nell’Europa Occidentale, a selezionare dal contesto di una melodia gregoriana completa (vox principalis), una frase melodica e a questa, aggiungervi un’altra melodia ovvero la stessa, ma che procedeva a distanza dalla prima, di una quarta o di una quinta |
Discanto
La vox principali quella tratta dal gregoriano, si trova nella parte inferiore e quella parte superiore, procedere con la vox organalis (quella inventata) a distanza dalla prima di intervalli di quarta, quinta, ottava e unisono, per moto contrario |
L’Organum Melismatico
L'Organum melismatico visto prima, si sviluppò soprattutto a Campostella. Il canto gregoriano ovvero, la vox principalis, chiamata anche tenor perché “tiene” insieme tutta l’impalcatura melodica, procede nella parte inferiore con valori larghi. Nella parte superiore, quella inventata (vox organalis), procede nella parte superiore con una grande fioritura melismatica ovvero, con molti vocalizzi |
Le Innovazione Della Scuola Di Notre Dame
Clausola
Fra tutte le Scuole Chantorum o cantorie delle varie Cattedrali dell’Europa Occidentale, per finire quella di Notre Dame raggiunse un indiscusso livello di superiorità rispetto alle altre, questo anche grazie ai due valenti magister Leonen e Peroten (o leoninus e Perotinus). Un tipo di “Organum” ( la melodia gregoriana che procede accompagnata da altre voci inventate), molto più complesso rispetto a quello già menzionato, è la Clausola dove viene utilizzata solamente un breve frammento della vox principalis (del canto gregoriano) per l’invenzione di un ricco vocalizzo.
Ancora oggi si dice: “Una clausola….ovvero l’inserimento di un qualche cosa (in questo caso la fioritura melismatica), in un contesto già strutturato |
Conductus
Si tratta di un altro tipo di Organum o Polifonia anche questo, molto usato a Notre Dame. Consiste nel fatto che la vox principalis (generalmente presa dal repertorio gregoriano), questa volta è inventata di sana pianta. Essendo che si tratta di processione (Conductus, da Condurre) tutte le parti erano strutturate in modo da assecondare il passo dei fedeli ovvero, in tempo binario |
Il Mottetto
Derivato dalla Clausola. Era formato all’inizio da tre voci. Nel tempo ebbe un grande sviluppo generando altre forma musicali |
L’Hoquetus
Era molto usato a Parigi, prima nella cattedrale di Notre Dame nel periodo dell’Ars Antiqua con Leonen e Peroten e successivamente, nell’Università della Sorbona nel periodo dell’Ars Nova. In esso, le varie voci alternativamente, si interrompono in pause dai valori ritmici ben definiti |
Sviluppo Della Scuola Di Notre Dame
Nel chiostro di Notre-Dame vengono impartite lezione di musica prima da Leoninus (o Leonen) poi da Perotinus (o Peroten) i quali daranno vita alla prima vera scuola polifonica di grande livello, come anche nell’Abazia di Saint-Victor e Saint-Genevier che verranno inserite nell’Università fondata nel 1275. Da quel momento vi sarà una grandissima vita musicale e culturale.
Insegnanti illustri e studenti di mezza Europa graviteranno attorno all’Università portando tra l’altro, un grande impulso alla vita parigina dell’epoca. Fra questi ricordiamo Johannes Murris, magister della “Sorbona”, uno dei fondatori dell’ ”Ars Nova”, Johannes Comitis, insegnante di canto all’Università e maestro del coro di Notre-Dame. Philippe de Vitry, compositore al servizio di Carlo V, grande amante della musica; anche Carlo VIII e Luigi XI furono amanti della musica e mecenati.
Luigi XI istituì una fondazione per il mantenimento di sei fanciulli coristi della Chiesa dei Saints-Innocentis. A seguito di questo atto, verrà dato il via ad una delle scuole più interessanti di Parigi. Nel secolo XVI, Parigi diventa la città più ricca d’Europa. |
La Construction De Notre-Dame De Paris
Gothic chant - École De Notre-Dame
Adam De La Halle - De Madame Vient
Trovatori e Trovieri
Della Francia ricordiamo le prime forme di musica profana dei Trovatori a Sud del fiume Loira e dei Trovieri a Nord della Loira. Quella dei trovatori fu anche chiamata: “La lirica provenzale” del medio evo. L’attività dei trovatori e trovieri, alimenterà non poco il filone popolare di tutto il Nord Europa. Parigi fu una città molto importante nell’epoca gallo-romana come pure nell’epoca dei “Merovingi”. Nell’epoca carolingia, quando Carlo Magno trasferì la capitale ad Aquisgrana, perdette importanza. In seguito con il lento assestarsi del regno “Capetingio”, trovandosi al centro di una zona che andava progredendo e grazie anche all’utilizzo di nuove tecniche agricole, conosce una magnifica ripresa, sia economica che artistico-culturale. |
Parigi Barocca, Operetta e Caffè Chantan
Nel XVIII secolo, ricordiamo di Parigi le vivacissime “querelle” (polemiche) circa i vari stili operistici di Lullì, Rameau, Piccini, Gluk ecc. Sempre a Parigi, nascerà l’operetta che tanto influenzò la musica leggera, e più tardi, il “Caffè Chantan” da dove si sviluppò la tipica canzone francese. Poiché già ci siamo soffermati nella sezione di Storia a commentare personaggi come Saint-Saens, Ravel, Debussy ecc. ora ci intratterremo con la tipica canzone francese che deriva ed ha ruotato, da come si è detto, attorno al centro gravitazionale del “Caffè Chantan” |
Canzoni (Chanson)
Charles Aznavour - Mourir D'aimer
Charles Aznavour Chante Allez Vai Marseille
Popolari
I Paesi Bassi
Nel 1830, la parte meridionale dei Paesi Bassi si staccò da quella settentrionale (Olanda) prendendo il nome di Belgio. Nel Nord di questo nuovo Paese (Belgio) abitato dai Fiamminghi, si parlano dialetti olandesi, nel Sud, abitato dai Valloni, si parlano invece dialetti francesi. I Fiamminghi quindi hanno una lingua simile all’olandese, ma a differenza degli Olandesi che sono protestanti, i Fiamminghi sono cattolici.
Con i loro connazionali del Sud, i Valloni, sono simili perché cattolici, ma si distinguono per la parlata diversa per cui, o per motivi religiosi o di lingua, i Fiamminghi restano isolati dalle popolazioni limitrofe e conservano tutt’oggi le caratteristiche di una altissima civiltà che ebbe il suo massimo splendore nel Medio Evo che, sia con la pittura, architettura e musicale, fu un periodo mitico.
Malgrado l’isolamento grazie agli sbocchi marittimi, i Fiamminghi si interessarono a tutte le varie correnti di pensiero europeo. Dal canto loro, i Valloni (Belgio del Sud) fin dal secolo XIII (1200) svilupparono una grande industria mineraria e metallurgica. La loro cultura era ed è sempre stata attratta da quella francese. |
Da come si può vedere quindi, l’unità del Belgio non si basa su una comunità culturale, ma su interessi economici. Sappiamo che i Fiamminghi, dopo aver assimilato le conquiste musicale dell’Ars Antiqua e dell’Ars Nova, le divulgarono in tutta Europa; ora però tralasciamo i grandi Maestri del sec. XV di cui si è già parlato nella sezione di Storia, e passiamo direttamente alla musica popolare. |
Anche qui nella musica popolare, troviamo sistemi tonali ma sovente, anche modali e come spesso succede nei centri urbani, la musica tonale è più sviluppata nelle città, mentre abbonda quella modale nelle campagne e nei luoghi isolati. Alcune scale modali sono formate da poche note, tre o quattro soltanto, altri modi invece, hanno una gamma molto più estesa. La forma, sia per i Valloni (Sud) che per i Fiamminghi( Nord) è strofica e sovente i testi non hanno un vero significato. |
La città di Bruxelles divenne importante nel sec. XII. Nel Medio Evo i duchi di Bramante protessero la poesia e la musica. Il duce di Bramante, Enrico III (1231 1261) fu un celebre troviere e partecipò a numerosi tornei di Canto. Durante il periodo della polifonia fiamminga, Carlo V reclutava musicisti dai Paesi bassi, affidando loro la direzione della Cappella. La reggente Maria ‘Ungheria scelse Bruxelles come residenza principale. Dopo il periodo burrascoso delle guerre di religione, sec. XVII, il Sud ebbe un periodo di relativa calma e prosperità e Bruxelles mantenne la sua posizione preponderante anche sotto il governo spagnolo ed in seguito, quello austriaco. |
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