La Sicilia e Palermo
Palermo
La città di Palermo fu fondata dai fenici e restò una loro colonia fino a quando la città entrò nell’orbita culturale ellenica e questo, anche durante la dominazione romana. Durante il periodo bizantino, possiamo trovare le primissime notizie musicali documentabili, riguardo la musica. Durante la dominazione araba, Palermo conosce un periodo di grande splendore: tutte le arti, particolarmente quella musicale, vengono curate. |
Poesia Araba Siciliana del poeta Ibn Hamdis
Canti Dei Venditori Ambulanti
Attualmente le uniche tracce di quella che fu l’antica civiltà musicale islamica in Sicila, sono da ricercarsi negli attuali canti popolari; assai interessante e significativa è la raccolta dei canti siciliani popolari effettuata da A. Favara.
Tra le numerose melodie popolari recuperate da A. Favara, trovo interessantissime quelle dei venditori ambulanti. Oggi, all’insegna dell’appiattimento generale, i venditori per richiamare il cliente in mezzo al già assordante traffico, aumentano l’assordimento con un bel megafono cercando di fare ancora più baccano del traffico stesso. Una volta specialmente nel meridione, il venditore si faceva riconoscere dall’eventuale cliente già da lontano, in che modo? Intonando una breve melodia, un frammento, probabilmente reminiscenze di antichissime melodie arabe, abbinata al tipo di merce. La massaia (anche mia suocera ad esempio) stava attenta al motivo perchè sentendo il motivetto, sapeva che si trattava del ricottaro, o del pescivendolo, o del sale….e se ne aveva bisogno, calava il “paniere” dal balcone e senza muoversi da casa, riempiva la dispensa….modi di vita arcaica ma tutt’altro che peggiori della vita moderna.....anzi.... |
Ora ci divertiremo a sentire ed ad ascoltare alcuni motivi recuperati dalle ricerche di A. Favaro grandissimo appassionato dei canti delle sue terre |
Ricotta - Corpus Di Musiche Popolari Siciliane
Curiosità
I ragazzi per burla, coglievano il ritmo di questo richiamo e in coro, assieme al venditore, gridavano a tempo, l’ultima nota: ……tà!! |
Amarena - Corpus Di Musiche Popolari Siciliane
Rosa Balistreri - Quantu Basilicò
Arabi e Normanni
Il repertorio popolare pertanto in linea di massima, è di provenienza araba . Nel periodo normanno, Palermo conobbe un nuovo periodo di grande splendore. Durante l'epoca degli Svevi, giunsero a Palermo Rambaut de Vaquerias, il trovatore, ed il suo signore Bonifacio di Monferrato, Enrico VI germanico, che fu lui stesso un Minnesanger (cantore dell’amore). Suo figlio Federico II, musicista dilettante, fece di Palermo la città più importante d’Europa . Con lui la musica, strettamente unita alla nascente poesia italiana, fu assai praticata. All’epoca i centri musicali erano due: la Cattedrale con la musica religiosa (alcuni codici con particolari notazioni, testimonierebbero una liturgia propriamente palermitana) e la Corte imperiale, con musica dotta profana (non religiosa ma sempre dotta). Tutte queste tradizioni verranno interrotte con la caduta della casa Sveva. Solo nel sec. XVI ci sarà un notevole risveglio ed un’intensa vita musicale, paragonabile al periodo Svevo, grazie alle numerose accademie fondate dalla classe aristocratica e dagli ordini monastici. |
Associazione Culturale Italia Medievale
Corte Imperiale
La Musica Alla Corte Di Federico II
Alcune nobili famiglie dell’entroterra, tuttora esistenti, testimoniano tramite una nutrita documentazione, un’intensa attività musicale di cui furono mecenati e promotori come si riscontra ad esempio nel testo : “Il primo libro di madrigali” di Gian Domenico Martoretta, pubblicato nel 1548 che dimostra come una consuetudine quella di fare e occuparsi di musica. Un evento di notevole importanza fu nel 1679, la fondazione dell’Unione di S. Cecilia raggruppante tutti i musicisti a scopo mutualistico ma anche a scopo monopolistico e di controllo sulle varie attività musicali a Palermo. |
All’inizio del secolo, grazie al nascente interesse per le tradizioni popolari, Alberto Favara raccolse una grande quantità di melodie folkloristiche “Corpus di Musiche popolari siciliane” che vennero pubblicate da Ottavio Tiby nel 1957. Più avanti, il “Folkstudio” ha registrato ciò che è rimasto delle tradizioni orali, conservandole nella sessione di etnomusicologia dell’Archivio Musicale regionale, promosso dall’Associazione Siciliana Amici della Musica Popolare |
Abballati Abballati - Coro Folklorisitico Siciliano
Vitti Na Crozza - Coro Folklorisitco Siciliano
Domenico Modugno - Vitti 'Na Crozza
Franco Battiato - Vitti Na Crozza
Inno Nazionale Regno Delle Due Sicilie
Serenate Al Cortile Bentivegna a Favara
Notizie Utili
Conservatori
Conservatorio Di Musica V. Bellini Di Palermo
Scuole Musicali
|
||||
L’America Latina |
L' Oceania |
|||